.: Milano Expo 2015
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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 18/09/2008 - 11:51

Dal sito Web della Provincia di Milano:

16 settembre 2008

Annunciato in Galleria il concorso con cui la Provincia di Milano, con Milano Metropoli raccoglierà i progetti più significativi per la valorizzazione dell’area metropolitana

Un concorso che è innanzitutto una chiamata a raccolta di tutte idee più significative e innovative che nascono dal territorio dell’area metropolitana. Obiettivo è quello di supportare la realizzazione di progetti che caratterizzino nei prossimi anni lo sviluppo e la crescita dell’area metropolitana milanese, affinché l’Expo 2015 sia concretamente un’occasione per lasciare in eredità ai cittadini un territorio più vivibile, accogliente e competitivo.
E’ questa l’iniziativa presentata oggi nell’ambito di Milano Ottagono dal presidente della Provincia di Milano Filippo Penati insieme al direttore dell’Agenzie di Sviluppo Milano Metropoli, Renato Galliano e all’amministratore delegato Daniela Gasparini.

“La Provincia di Milano – afferma il presidente Filippo Penati – con la promozione del
concorso ‘Verso Expo 2015’, vuole ribadire il proprio impegno per la realizzazione di un evento come quello dell’Esposizione Universale, nel modo più condiviso possibile. In un momento in cui la governance è ancora poco chiara, abbiamo voluto dare un segnale concreto di attenzione ai territori forti di un’elevata capacità progettuale con l’impegno di condividere quanto emergerà con la nuova Società di Gestione.
I soggetti territoriali sono chiamati a presentare progetti che dovranno essere realizzati entro il 2015 e che, potranno contribuire alla crescita e allo sviluppo dell’area metropolitana milanese. Sviluppo che voglio ricordare, necessariamente dovrà proseguire anche e soprattutto il giorno dopo la chiusura degli stand di Expo”.

Il concorso, promosso e realizzato dalla Provincia in collaborazione con Milano Metropoli, chiama tutti i soggetti attivi sul territorio, dai Comuni agli attori del mondo della ricerca e dell’Università, dalle organizzazioni e associazioni agli altri enti istituzionali, a proporre progetti che si sviluppino attorno a tre assi tematici riconducibili riconducibili al tema di Expo “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”: quello del mondo della filiera agro-alimentare (dalla produzione alla trasformazione del cibo, dal consumo etico alla valorizzazione culturale dell’alimentazione); quello energetico-ambientale (biodiversità, valorizzazione della rete dei parchi, progetti per la mobilità sostenibile); e quello relativo alla promozione e allo sviluppo dell’offerta turistico-culturale.
Il 31 ottobre sarà pubblicato il concorso che resterà aperto sino al 31 gennaio 2009. Una Commissione appositamente formata, selezionerà i progetti riconoscendo ai più meritevoli il marchio “Parco progetti Expo dei territori”. Il marchio, oltre a costituire un segno distintivo per tutti i progetti in linea con Expo 2015, agirà come “motore” per la loro realizzazione, per la promozione internazionale, accelerando i meccanismi e i tempi di attuazione grazie ad un’azione di accompagnamento di Milano Metropoli, anche nella ricerca di partner e finanziatori. Ai progetti con il marchio sarà garantita la visibilità su di un sito web dedicato che presenterà i vari elaboratori all’interno di un Parco Progetti Virtuale.
Dopo la chiusura per la presentazione delle candidature, i progetti saranno valutati entro il 28 febbraio 2009, successivamente saranno presentati il 31 marzo 2009. L’accompagnamento da parte del soggetto gestore Milano Metropoli si concluderà il 30 giugno 2009.

“Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo trova nel concorso “Verso Expo 2015” l’opportunità per mettersi al servizio del territorio, in un momento in cui si intravedono grandi e profonde trasformazioni del medesimo. Forti dell’esperienza maturata- ha commentato Daniela Gasparini, amministratore delegato di Milano Metropoli – Nata nel 2005 per promuovere uno sviluppo sostenibile dell’area milanese, l’Agenzia lavora da tempo per promuovere in ambito nazionale ed internazionale le eccellenze, i settori economici più strategici. Affianca gli enti locali in interventi per la reindustrializzazione, li supporta nella creazione e nel rafforzamento di reti tra gli attori del territorio. Numerosi sono gli strumenti di promozione che utilizza primo tra tutti il portale www.metropolitanmilan.it

Milano, 16 settembre 2008

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 18/09/2008 - 11:05

http://www.milanofilmfestival.it/programma_2008/expo.php

Una giornata legata alle tematiche di Expo 2015. Due lunghi e una manciata di corti: il viaggio di una nocciolina dal coltivatore al mercato globale di Castanas & Castaneros e i rifiuti plastici scaricati negli oceani di Addicted to Plastic. Con uno sguardo rivolto anche anche alle tradizioni alimentari come elementi culturali ed etnici.

Programma

Addicted to Plastic, di Ian Connacher, Canada, 2008, 85', miniDV
Gio 18 - h.14.30, Acquario Civico

Castanas & Castaneros (Of Nuts and Man), di Stefen Sommer, Ger, 2008, 60', 35mm
Gio 18 - h.12.00, Acquario Civico

Cortometraggi

Silent Snow, di Jan van den Berg, Paesi Bassi, 2007, HD, 14'
Agua Viva, di Anouk Dominguez, Svizzera, 2008, 16mm, 25'
Fridays at the Farm, di Richard Power Hoffmann, USA, 2007, 35mm, 19'
The City of Oblivion, di Tzu-tian Chiu, Taiwan, 2007, DV, 9'

Gio 18, h. 16.30, Acquario Civico

A chiusura della rassegna breve incontro su cosa accadrà da oggi al 2015
Gio 18 - h.18.00, Teatro Strehler - Scatola Magica

Nel 2015 l'Expo porterà a Milano ogni sorta di progetto sul tema "Feeding the Planet, Energy for Life". Il Milano Film Festival comincia da quest'anno a dare visibilità, attraverso una rassegna cinematografica di lunghi e cortometraggi, alle problematiche legate allo sviluppo sostenibile, al diritto alla qualità e alla sicurezza dell'alimentazione, alla tutela ambientale e alle energie rinnovabili. Con uno sguardo rivolto anche alla valorizzazione della conoscenza delle tradizioni alimentari come elementi culturali ed etnici. In vista di un grande festival sul tema che esterni organizzerà nel 2015.

Dal viaggio in giro per il mondo alla scoperta di cosa succede alla comune plastica che usiamo tutti i giorni di Addicted to Plastic alla percorso industriale di una nocciolina dal coltivatore al mercato globale raccontata in Castanas & Castaneros. Passando per una manciata di corti che esplorano il mondo dell'alimentazione e del fabbisogno energetico in modo originale: l'animazione taiwanese di City of Oblivion, sui rifiuti, le leggende dei pescatori brasiliani sulla morte dell'ambiente in Agua Viva fino all'immagine tenera e mesta di due ragazzine della Groenlandia che apprendono dalla tv lo scongelamento del pianeta in Silent Snow.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 15/09/2008 - 20:59

Dal sito Web del Comune di Milano:

Palazzo Giureconsulti. 'Dall'Eclettismo al Futuro'

Moratti:"In mostra la grande Milano dell'Expo 1906"

Fino al 16 novembre un'esposizione che ripercorre l'architettura e l'urbanistica di inizio Novecento quando il capoluogo lombardo diventa capitale industriale e finanziaria d'Italia tanto da ospitare l’Esposizione Internazionale del Sempione
 
Tra il 1860 e il 1920 Milano acquisiva il ruolo di capitale industriale e finanziaria dell’Italia Unita. In quel periodo in tutto il Paese c'era l’esigenza di creare uno stile architettonico nazionale che superasse i regionalismi. Si affermò un nuovo linguaggio, l’eclettismo, che rielaborò i vecchi modelli costruttivi e decorativi.
Dal 16 settembre al 16 novembre, a Palazzo Giureconsulti, la mostra “Milano dall’Eclettismo al futuro” illustra al grande pubblico il periodo eclettico dell’architettura milanese. L'artista Giovanni Franzi attraverso un'inedita rilettura grafica illustra l'opera dei professionisti che costruirono il nuovo volto della città: due generazioni di architetti, quella di Camillo Boito e quella dei suoi allievi Luca Beltrami e Luigi Broggi. Tre grandi professionisti che seppero interpretare le richieste di una committenza impegnata nella costruzione del nuovo ruolo di Milano, capitale industriale e finanziaria dell’Italia unita.

“Un’esposizione innovativa per far conoscere al pubblico una fase cruciale della vita milanese. La mostra ha come protagonisti, da un lato, la Milano d’inizio Novecento, la “città più città d’Italia”, teatro nel 1906 dell’Esposizione internazionale del Sempione; dall’altro, quelle generazioni di professionisti, tra i quali spiccano Camillo Boito, Luca Beltrami, Luigi Brogli, che seppero interpretare le richieste di una committenza impegnata nella costruzione del nuovo ruolo di Milano, capitale industriale e finanziaria dell’Italia unita”. Così è intervenuta il Sindaco Letizia Moratti alla presentazione della rassegna.

Dal restauro di palazzo Marino fra il 1886 e il 1892 al palazzo della Borsa, dalla Banca d'Italia a palazzo Turati, dal restauro del Castello Sforzesco fra il 1893 e il 1906 alla sede del Corriere della Sera. La kermesse propone quaranta disegni dell’artista che propongono una nuova interpretazione dell’architettura eclettica, evidenziando la sua capacità di testimoniare i valori di un’epoca, valori ancora attuali e moderni.

Il Sindaco Moratti ha spiegato che "i fenomeni architettonici di questo periodo non erano ancora stati oggetto di studi approfonditi". L'esposizione contribuisce a farli conoscere e a valorizzare una fase decisiva della vita milanese: tra fine Ottocento e primi Novecento, Milano è stata diventata un modello propositivo dal punto di vista culturale, economico e politico per tutta la realtà nazionale, tanto da ospitare nell’aprile del 1906 l’Esposizione Internazionale del Sempione, in quanto ritenuta, all’epoca, la città più moderna d’Europa con i suoi successi in campo industriale, commerciale finanziario.

“Ci sono molte analogie - ha concluso il Sindaco - con la Milano di oggi che si prepara a ospitare una Expo dedicata ai temi dell’ambiente e della sicurezza alimentare e che ha inaugurato una nuova fase proponendosi come centro di una rete globale per lo sviluppo sostenibile e la cooperazione internazionale.

(15/09/2008)

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 09/09/2008 - 14:53

Da ViviMilano:

http://www.corriere.it/vivimilano/politica/articoli/2008/09_Settembre/09/arcivescovo_milano_tettamanzi_expo_giochi_potere_politici_cattolici.shtml

Il cardinale Tettamanzi: non siano dimenticati i problemi di questa città
 
«Basta giochi di potere, ritrovare lo spirito»
 
Expo 2015, l'arcivescovo: «Si sente la necessità di nuovi politici cattolici, anche a Milano. C'è l'esigenza di rinnovamento culturale»

L'arcivescovo: Milano è multietnica, giusto costruire una moschea

È un peccato, dice il cardinale Dionigi Tettamanzi, che il «giusto entusiasmo iniziale» per l'Expo sia diventato, almeno finora, una faccenda di «distribuzione di poteri». E auspicando un «ritorno allo spirito originario» argomenta: «Anche la Chiesa avrebbe una parola da dire sull'Expo. Forse lo farò a Sant'Ambrogio, nel prossimo messaggio alla città». Non fa nessun nome né richiami troppo diretti, l'arcivescovo di Milano. Ma il lungo discorso con cui ha accompagnato la sua lettera pastorale alla Diocesi, rilanciata ieri in Duomo durante il solenne Pontificale di Santa Maria Nascente, di riferimenti concreti è pieno: dai problemi della famiglia «sempre più in difficoltà» a quelli della scuola con le sue «riforme permanenti », dai prezzi delle case al «deficit educativo» diffuso, dalla «esigenza di rinnovamento culturale, anche nella Chiesa», alla «necessità di nuovi politici cattolici, anche a Milano». Denominatore comune sollecitato dal cardinale, su tutto questo, dovrebbe essere un atteggiamento di «ascolto reciproco ».

Anche sull'Expo. Citando il vescovo di Hannover, dove la manifestazione si era svolta nel 2000, Tettamanzi ha ribadito che «anche la Chiesa deve exporsi ». Così, ricordando il clima dei giorni in cui Milano aveva appena ottenuto la vittoria, il cardinale ha ripetuto che l'Expo «dovrebbe anche essere l'occasione per affrontare con uno strumento in più i gravi problemi sociali che tuttora ci circondano». E ha proseguito: «È vero che il 2015 è lontano e che si era partiti con un giusto entusiasmo. Ma poi, finora, i primi passi sono andati più che altro nel segno della distribuzione dei poteri. Un passaggio inevitabile, forse, ma mi auguro che si torni presto allo spirito iniziale».
 
Ma i temi appunto sono stati tantissimi. Su tutti la famiglia, che poi è l'argomento centrale del percorso pastorale di questo triennio: con un «invito» ai «responsabili della cosa pubblica» ad «assumersi le proprie responsabilità» di fronte alla «precarietà lavorativa», alla «carenza di abitazioni », alla «continua maggiorazione dei prezzi» che rappresentano altrettante «dure prove per molti nuclei familiari». E poi la scuola. Polo di un «deficit educativo» che coinvolge anche società e istituzioni, ma aggravato nello specifico da un «disagio presente da decenni per i continui e sempre interrotti tentativi di riforma, per la cronica carenza di risorse e strutture, per il mancato riconoscimento verso chi si impegna e la mancanza di interventi verso chi non lo fa». Da tutto questo, conclude, discende una volta di più l'importanza della politica «nel senso indicato anche dal papa» e quindi di un maggiore impegno dei cattolici: «Mi chiedete se lo ritengo necessario anche a Milano? La mia risposta è sì».

Paolo Foschini

09 settembre 2008

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 04/09/2008 - 09:27

Dal sito Web del Comune di Milano:

Protocollo d'Intesa

Milano-Pavia, accordo per Expo 2015

In occasione dell'apertura della Festival dei Saperi i Sindaci Letizia Moratti e Piera Capitella hanno siglato un documento che sancisce la collaborazione culturale tra le due città
 
Pavia farà squadra con Milano per il buon esito dell'Expo 2015. E' quanto previsto dal protocollo, firmato oggi tra i sindaci Letizia Moratti e Piera Capitelli nella sala Conferenze di Palazzo del Broletto di Pavia, in occasione dell'apertura della terza edizione del Festival dei Saperi.
 

"Questo accordo di collaborazione è importante perché nel  progetto dell'Expo dobbiamo valorizzare le eccellenze di tutto il territorio italiano e Pavia eccelle in campo scientifico e culturale. In questo può rientrare il Festival dei Saperi che sarà un evento negli eventi dell'Expo. Con il protocollo firmato oggi nasce una partnership importante tra le nostre città". Sono queste le parole del Sindaco Moratti, dopo aver firmato con il Sindaco di Pavia Capitelli un protocollo di collaborazione culturale tra le due città in vista dell’Expo 2015.

Il Comune di Milano valorizzerà il patrimonio artistico culturale di Pavia coinvolgendo la città in occasione di eventi, manifestazioni, incontri ufficiali, forum e dibattiti tematici, happening internazionali e altre iniziative previste nel periodo di preparazione di Expo Milano 2015. Il protocollo prevede l’attivazione di un “tavolo di coordinamento” finalizzato alla progettazione di iniziative. Inoltre la città metterà a disposizione  le proprie strutture ricettive  e il proprio sistema universitario. Sempre in ambito di collaborazione, verrà istituita una “partnership” tra Expo Milano 2015 e le Associazioni culturali pubbliche e/o private della Città per la promozione di eventi di prestigio.

"Siamo - ha spiegato il sindaco di Pavia - tra le prime  città a firmare un protocollo con Milano, che ci riconosce una  contiguità non solo fisica ma culturale: abbiamo interpretato  correttamente lo spirito dell'Expo mettendo a disposizione le  nostre risorse culturali, a partire dal festival che fa  dialogare i saperi”.

La macchina organizzativa che nei prossimi anni trasformerà il territorio milanese e l'hinterland in vista dell' Esposizione Universale, dunque, è già in movimento. Milano, infatti, sta attivando un modello di rete territoriale e una progettazione congiunta di nuovi eventi da realizzarsi nelle aree dei comuni italiani che intendono collaborare per il buon esito della grande manifestazione che si svolgerà dal 1° maggio al 31 Ottobre 2015 nell'area vicino al polo espositivo di Rho-Pero. Expo 2015. Pavia è la prima città con la quale il Comune di Milano ha siglato una collaborazione per l'Expo del 2015, mettendo a disposizione le proprie eccellenze culturali, artistiche, turistico-ricettive, espositive.

Pavia è un polo strategico per il suo patrimonio artistico, museale, storico e scientifico e per gli eventi culturali che è in grado di ospitare, come dimostra il Festival Internazionale dei Saperi. Parlando dell’evento, il Sindaco Moratti ha spiegato che “questa edizione della manifestazione è particolarmente stimolante, perché approfondisce il rapporto tra la creatività e linguaggi come la matematica e la musica. La matematica, ma anche la musica, l’arte, la letteratura, la filosofia, sono accomunate dalla poesia dei numeri”.

“Il capitale umano, cioè gli uomini e le donne che coltivano il sapere e che ne danno testimonianza – ha concluso Letizia Moratti - sono la nostra più grande ricchezza. Pavia è una città che esprime nelle sue bellezze artistiche questo sapere antico. Un sapere di cui è simbolo la sua Università che si è appena classificata nel Top Group della classifica Excellence Ranking delle istituzioni universitarie europee per la matematica”.

(03/09/2008)

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Inserito da il Inserito da Maurizio Rotaris il Mer, 16/07/2008 - 23:45
L'Expo si presenta come un'occasione per riflettere e migliorare il volto di una città non fatta solo di moda, grattacieli e sicurezza, ma attenta anche ai problemi di chi vive ai margini.
Noi lavoriamo nel sociale da 20 anni con persone in condizioni di esclusione sociale e siamo interessati a sviluppare una discussione su queste fasce di popolazione per le quali molto si può fare: proprio perchè l'EXPO sarà una vetrina di Milano, ma consentirà anche di migliorare il volto della città pensiamo che bisogna discutere, progettare ed investire anche su questo.
Fra le varie iniziative in cantiere abbiamo anche creato un blog ad hoc

EXPOveri

http://expoveri.blogspot.com

Il blog EXPOveri vuole proporsi come luogo di discussione per lo sviluppo di progetti rivolti all'area della grave emarginazione sociale nella città di Milano, in previsione dell'Expo 2015.

L'iniziativa è promossa da SOS Stazione Centrale, centro di aiuto della Fondazione Exodus, attivo nello scalo milanese dal 1990. Si avvale anche della collaborazione dell'associazione City Angels, operatori di strada d'emergenza.
Il blog si propone di raccogliere attraverso studi, recensioni e suggerimenti, idee e proposte per combattere la grave esclusione sociale.
Venite a trovarci e troverete alcuni spunti di discussione e proposta, che non mancheremo comunque di proporre anche qui in partecipaMi.
L'auspicio è che tale lavoro di comunicazione e progettazione possa contribuire a migliorare le condizioni di vita di chi sta peggio.
Maurizio Rotaris
Responsabile SOS Stazione Centrale - Fondazione Exodus

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 14/07/2008 - 21:32

Da espresso.repubblica.it:

ATTUALITÀ

Idea verde per Milano Expo
di Carlo Petrini

Feeding the Planet, Energy for Life: nutrire il pianeta, energia per la vita. È questo lo slogan programmatico dell'Expo 2015, evento di portata mondiale che la città di Milano si è aggiudicata in primavera, proponendo un tema come quello della sostenibilità che non rischia di passare di moda.

Non capita sovente di avere così tanto tempo per riflettere e programmare un evento, sia pure di dimensioni imponenti. In questi anni Milano dovrebbe, anche, 'esercitarsi', provare a realizzare, in piccolo, alcune delle idee che si profilano come soluzioni al problema proposto. La palestra c'è, si estende su una superficie di 47 mila ettari e rappresenta una di quelle sfide che dovrebbero far venire brividi di futuro a qualunque politico con un po' di passione vera per il suo mestiere: si chiama Parco Agricolo Milano Sud.

Esiste, come area protetta, dal 1983; come Parco Agricolo Milano Sud dal 1990. Con un'estensione pari a circa un terzo del territorio della provincia di Milano, con 61 comuni, centinaia e centinaia di aziende agricole, abbondanti acque, castelli, abbazie, boschi, le case e i palazzi che raccontano una civiltà contadina di straordinaria vitalità, con gli animali selvatici che vi hanno trovato un habitat perfetto, e quelli cresciuti negli oltre 300 allevamenti di suini e bovini che oggi occupano il 30 per cento dei territori agricoli del Parco, quest'area rappresenta un patrimonio verde di energia rinnovabile e prodotti sani e alla portata di tutti. Tutto questo è lì da molto prima che le carte bollate gli dessero un nome.

E ora pensate a Milano, la città abbracciata da quel parco, e ai suoi due milioni di abitanti. La parola 'abitanti' non rende l'idea di quelle persone; proprio come Parco agricolo Milano Sud non rende l'idea di quel territorio. Si tratta di due milioni di cittadini che vogliono star bene, sentirsi sani, far la spesa comprando cibo buono e sano senza che questa attività si trasformi in una corsa ad ostacoli.

Chi è il grande risolutore di chi deve far la spesa e 'non ha tempo'? La grande distribuzione organizzata. E chi produce per distributori tanto grandi e tanto organizzati? L'agricoltura industriale, il mercato internazionale, le multinazionali della chimica, prima che delle sementi e dei prodotti trasformati.

L'occasione è di quelle da non perdere: da un lato c'è un territorio agricolo sano e vasto, che porta in dote secoli di storia e di cultura, in un ambiente che, nonostante abbia subito, nel corso degli ultimi decenni, alcune speculazioni, complessivamente si è mantenuto integro nella sua personalità e nella sua salute. Dall'altro lato c'è una intera città, Milano, simbolo della modernità e della cultura del fare e dell'inventare, nella quale un numero sempre maggiore di persone sente il bisogno non solo fisico, ma anche etico e culturale, di mangiare meglio e quindi di fare la spesa in maniera diversa.

Le premesse per trasformare il Parco Agricolo Milano Sud in un Laboratorio del Millennio ci sono tutte, tutti gli obiettivi che il Millennio si è dato possono essere accolti e sperimentati, certo traducendoli e adattandoli alle nostre latitudini, ma non crediate che ci sia gran differenza tra i paesi in via di sviluppo e i paesi in via di tracollo per troppo sviluppo. La convergenza verso la comune débâcle sta avvenendo di gran passo, e l'attuale crisi alimentare ne è la prova.

Certo, alcuni degli otto obiettivi del Millennio possono sembrare lontani da noi anni luce. Eliminare la povertà estrema e la fame, raggiungere l'istruzione primaria universale, diminuire la mortalità infantile, migliorare la salute materna, combattere Hiv-Aids, malaria e altre malattie. tutta roba che nel Parco Agricolo Milano Sud non si trova. Ma Loretta Napoleoni, un'economista italiana autrice di 'Economia canaglia' (Il Saggiatore) dice che se guardiamo bene nei nostri frigoriferi troveremo degli schiavi. Quelli che hanno prodotto il cibo che compriamo senza chiederci in quali condizioni di lavoro si è sviluppata l'intera filiera.

Quelli lì, che lavorano nelle piantagioni di cacao dei Tropici o di pomodori nel Meridione d'Italia, i cui figli non possono andare a scuola, le cui mogli non possono curarsi come si deve, quelli che vivono in zone a rischio di guerre, epidemie. spesso sono nel nostro frigorifero, e noi nemmeno lo sappiamo. È proprio nel nostro frigorifero e nella nostra dispensa, e nei luoghi in cui quel che vi conserviamo viene acquistato, che si chiariscono le nostre priorità. Là risulta chiaro quanto ci piace, quel che ci piace e quanto davvero siamo sinceri quando diciamo che qualcosa non ci piace. Là rispondiamo in modo sincero a chi ci chiede quanto ce ne importa del futuro, dell'ambiente, delle popolazioni lontane e più deboli.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, commentando gli obiettivi, ha detto: "Avremo tempo per raggiungere gli obiettivi del Millennio a livello mondiale e nella maggior parte o anche in tutti i singoli paesi, ma solo se la smettiamo di fare affari come al solito. Non possiamo vincere dalla sera alla mattina. (...) Ci vuole tempo per formare i maestri, le infermiere, gli ingegneri; per costruire le strade, le scuole e gli ospedali; per far crescere le piccole e grandi attività che possono creare i posti di lavoro e i redditi di cui c'è bisogno. Quindi dobbiamo iniziare adesso". Iniziare subito, e dappertutto.

Gli ultimi due obiettivi del Millennio possono forse essere quelli che sentiamo più vicini: da un lato la preservazione dell'ambiente e la sostenibilità, dall'altro lato una cosa magnifica che si chiama 'global partnership'. La sostenibilità ormai, più o meno l'abbiamo capita, e non è difficile immaginare in che modo si possa mettere in pratica in un posto straordinario come il Parco Sud di Milano: basterebbe il suo incredibile sistema di fontanili, marcite e corsi d'acqua a chiarire che ogni singola attività deve essere condotta nel pieno rispetto di tutto il sistema, se si vuole che quello stesso sistema continui a supportare tutte le attività.

Quelle che ci sono e quelle che si possono introdurre, come la produzione di energia pulita, grazie all'acqua ma anche grazie al sole, o agli scarti della produzione agricola: il biodiesel non deve essere prodotto necessariamente sottraendo terreni all'agricoltura, si possono usare anche gli scarti, come i tutoli delle pannocchie. O le attività di carattere artigianale che possono contribuire a completare un sistema integrato di produzione a basso impatto: caseifici, salumifici e quant'altro, creerebbero anche posti di lavoro, stimolerebbero un'imprenditorialità giovanile che deve trovare una ragione non solo economica, ma anche sociale e culturale per riconciliarsi con la campagna.

E poi ci sono le attività connesse alla ricerca: magari le facoltà di agraria della Lombardia non disdegnerebbero dei campi in cui tradurre in pratica le lezioni di sostenibilità che vengono impartite a scuola; il Politecnico di Milano ha avviato un progetto di recupero e valorizzazione dei beni architettonici. Per esempio appoggiare queste attività vincolando all'uso agricolo il recupero delle strutture esistenti sarebbe un gesto opportuno.

Il partenariato globale, infine, è il tavolo su cui misurare quanto davvero Milano 'si merita' l'Expo 2015, e ancora una volta questo microcosmo può fare da palestra. L'Onu naturalmente si riferiva al fatto che le politiche di sviluppo devono essere portate avanti da tutti i paesi firmatari della dichiarazione del 2000. Sono tantissimi, 189, ognuno con un suo peso, un suo potere, una sua capacità di influenzare le decisioni altrui. Non sarà facile trovare tavoli d'intesa. Ma Comune di Milano, con i 61 Comuni presenti nel Parco,oltre alla Provincia e alla Regione potrebbero realizzare un modello virtuoso, trovando insieme i modi di ragionare intorno a questa risorsa, e coinvolgendo nelle decisioni i produttori, i consumatori, le associazioni ambientaliste, e tutti gli attori che pensano di poter dare una mano, di poter contribuire al buon funzionamento di questo Laboratorio del Millennio.

Questa Milano che tra sette anni vuole aprire le sue porte al mondo e parlare di come il pianeta va nutrito, potrebbe iniziare a realizzare il primo piccolo miracolo: fare in modo che un microcosmo di almeno 900 aziende agricole e circa 5 mila addetti ai lavori nutra un bacino di due milioni di persone. Significa diversificare le produzioni, ragionare in termini di attività ecosostenibili e con un valore aggiunto che racconti quel territorio, significa promuovere i mercati degli agricoltori, non solo a Milano, ma anche in altri comuni del parco, facilitare i gruppi di acquisto o quella che negli Stati Uniti si chiama Community Supported Agriculture.

Perché se il parco è, come dice il suo nome, un parco agricolo, allora andarci in bicicletta la domenica è un'attività integrativa, ma quella di produzione alimentare deve essere l'attività principale. Quante famiglie passano la domenica in centri commerciali dove i genitori fanno inconsapevolmente la spesa mentre i bambini s'intristiscono in giochi di plastica sotto i neon? Non preferirebbero spendere il loro tempo all'aperto, o in una fattoria didattica, mentre il bagagliaio dell'auto si riempie di salute per tutta la settimana?

Probabilmente sì. Ma deve essere facile. Le informazioni devono essere a portata di mano, la distribuzione deve essere semplificata, gli enti locali devono lavorare per facilitare l'incontro della città e della campagna, non per allontanare sempre più una sfera dall'altra. Perché è di questo che stiamo parlando, ormai in tutto il mondo. Di come le città e le campagne devono smettere di farsi la guerra, di rubarsi le energie, di avvilirsi a vicenda.

È così che si nutre il pianeta: curando le campagne, appoggiandole, favorendole, facendo in modo che siano ambienti ecologicamente ed economicamente sani, in modo che possano mantenere i loro abitanti e poi produrre un po' di più per venderlo agli abitanti delle città. I quali a loro volta producono beni e servizi che non devono essere preclusi agli abitanti delle campagne. E facendo in modo che le città non rapinino le risorse naturali che per le campagne sono vitali, che anche i luoghi che producono alta tecnologia lo facciano badando a non sprecare e a non inquinare, perché l'alta tecnologia non può essere pagata in termini di futuro.

Altrimenti rassegniamoci a città sempre più devastate dall'aridità e dalla follia dell'irresponsabilità, mentre le campagne cadono nelle mani di chi pensa che i paesaggi agricoli (sterilizzati da ogni elemento di concreta e scomoda realtà) siano un optional per i palazzinari che vogliono alzare il prezzo di casali ristrutturati che diventano residenze domenicali di professionisti corredati di Suv, piuttosto che beauty farm, che gli déi dei contadini perdonino chi ha inventato il nome.

Se invece un parco straordinario, di dimensione e respiro europei, potesse diventare il modello esemplare per la gestione dello sviluppo rurale dell'Occidente e non solo, utilizzando gli strumenti che già ci sono e inventando quelli che mancano, aprendo le porte a tutte i contributi di idee e risorse, se tutto questo funzionasse, grazie alla volontà, alla competenza e alla determinazione degli amministratori e degli amministrati, allora si arriverebbe al 2015 con un esempio di come le cose dovrebbero andare nel mondo. 'Milano da mangiare'... non sarebbe una bella novità?

(14 luglio 2008)

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Inserito da il Inserito da Francesco Ginocchio il Lun, 30/06/2008 - 11:16

Sono stato in visita all'EXPO 2008 a Saragozza, in Spagna e la situazione, in previsione di quanto potrebbe accadere a Milano è decisamente preoccupante:

- tutto intorno all'area espositiva ancora cantieri a cielo aperto e numerosi lavori e opere ancora da finire
- trasporti e infrastrutture non in grado di supportare le migliaia di visitatori
- area espositiva con padiglioni e costruzioni fantascientifiche totalmente fini a se stesse (il tema era "L'acqua" ma a me sembrava solo "aria fritta")

In sintesi...a me è sembrato uno sperpero di soldi in opere inutili mentre quelle più importanti (strade, aree verdi, piste ciclabili ecc.) ancora da finire o addirittura da iniziare.

Speriamo bene...

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Mer, 25/06/2008 - 15:57

NASCE IL FORUM MILANO 2016, OLTRE LA CITTÀ OCCASIONALE

CONFERENZA STAMPA
Giovedì 26 giugno 2008, ore 12.00
Sala degli Affreschi – Palazzo Isimbardi
Via Vivaio, 1 – Milano

EXPO 2015 - NASCE IL FORUM MILANO 2016, OLTRE LA CITTÀ OCCASIONALE
Con l’assegnazione dell’EXPO alla città di Milano, nei prossimi sette anni nell’area metropolitana milanese si attueranno scelte e realizzeranno opere in grado di segnare durevolmente il destino del capoluogo, di tutta la nostra area metropolitana e anche oltre.
Di fronte a questi scenari si costituisce il FORUM MILANO 2016: OLTRE LA CITTÀ OCCASIONALE, un organismo democratico e partecipato, un luogo e uno strumento in grado di promuovere iniziative politiche, culturali e d’informazione, campagne di mobilitazione con i cittadini e le tante soggettività con le quali saprà relazionarsi, in ogni ambito territoriale e sociale.
Per presentare il manifesto di costituzione del Forum e i nominativi dei primi sottoscrittori, tra i quali importanti professionisti, rappresentanti del mondo della cultura, della politica, dell’associazionismo, è indetta una conferenza stampa giovedì 26 giugno, alle ore 12.00 presso la Sala degli Affreschi di Palazzo Isimbardi (Via Vivaio, 1 – Milano).
Milano, 25 giugno 2008

Per info: 335.8277755 - 02.77402614

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 25/06/2008 - 12:05

Da ViviMilano: 

http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2008/06_Giugno/25/expo_ndrangheta.shtml

La Procura di Milano: costretti a combattere solo scippatori e clandestini

Appalti Expo, le mani della 'ndrangheta

Il giudice Salvini: le cosche hanno troppo potere. «Ma la Moratti ha bocciato la Commissione antimafia. Mancano mezzi e uomini»

Misero gli occhi (e poi mani, aziende, camion, affari) nella Salerno-Reggio Calabria, quei 278 chilometri d'autostrada controllati, casello per casello, dalle famiglie della 'ndrangheta. Le grandi opere, alle cosche, piacciono. Non solo a casa loro. E non per altro: Milano, come ha detto la Direzione nazionale antimafia, «è la vera capitale della ndrangheta»; tra le attività dei calabresi ci sono bar, ristoranti e centri commerciali, e soprattutto imprese edili e di movimento terra; è partita la grande corsa alla costruzione in vista dell'Expo. Tre indizi. Che non fanno una prova. Ma che preoccupano: «Attenti alle infiltrazioni negli appalti dell'esposizione universale ».

Un messaggio per le istituzioni. Per il Comune. Per Letizia Moratti. Moratti la cui maggioranza, ricorda il gip Guido Salvini, «ha bocciato la proposta dell'opposizione di creare una locale commissione per vigilare sulle organizzazioni criminali. La bocciatura non è stato un buon segnale: è stato un favore concesso a chi vuole che le mafie procedano indisturbate». Indisturbate. Così tanto che ci son certi sindaci dell'hinterland, dove le cosche si tramandano malaffari di generazione in generazione — con gli storici capifamiglia in galera, magari all'ergastolo —, si diceva, ci sono certi sindaci che l'hanno sotto la finestra, la 'ndrangheta, e fanno finta di non vederla, nemmeno di sentirla. Indisturbate, le cosche. Anche perché, e citiamo di nuovo Salvini, «tra Milano e provincia, tra poliziotti, carabinieri e finanzieri ci sono soltanto 200 persone specializzate, preparate, addestrate apposta per combattere la 'ndrangheta». Pochi uomini. Pochi mezzi.

A proposito di numeri: i 200 sono meno della metà dei beni confiscati in Lombardia ai boss, 500. E di questi 500 una ridotta parte è stata riconvertita. In città, la Moratti s'è presa l'impegno di intervenire sugli immobili al palo, prigionieri della burocrazia. «Speriamo che alle promesse seguano i fatti». Se già su qualche annuncio di vendesi casa, prima del quartiere e della via mettono la parolina «Expo», a legittimare un prezzo esagerato per la zona in questione, figurarsi le cosche. Figurarsi quanto si stanno preparando. Figurarsi quanto vorranno mangiare. Nella scia d'un potere cui l'ultima relazione parlamentare antimafia, figlia della tenacia di Francesco Forgione (la relazione è diventata un libro, edito da Baldini Castoldi Dalai e presentato ieri alla Feltrinelli di piazza Duomo con Forgione, Salvini e il giornalista del Corriere Giuseppe Sarcina) ha dedicato pagine e pagine, la 'ndrangheta, a Milano, non spara e non ammazza.

O almeno: a marzo, in Brianza, hanno ucciso Rocco Cristello, 47 anni, referente per il Nord dei Mancuso, potente clan leader nel traffico di droga. Un caso isolato, si diceva. Forse. Ha detto Nicola Gratteri, magistrato in prima linea: «In Lombardia le cosche sono riuscite perfettamente a clonarsi. Saldando rapporti con esponenti del mondo bancario, finanziario e istituzionale». Un colosso, la 'ndrangheta. Eppure chi lancia allarmi è preso come un visionario, eppure in Procura «c'è la diffusa consapevolezza che la sicurezza sia ormai ridotta a scippi, microcriminalità, clandestini».

Andrea Galli
25 giugno 2008

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