.: Milano Expo 2015
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Inserito da il Inserito da Federica Pacetti il Mar, 21/10/2008 - 16:21

Ciao a tutti!

Cosa ne pensate del Festival?

http://www.festivaldellalimentazione.com/home.php

 Io credo che questa presentazione (che cito dal sito) sia davvero emblematica. Sono contenta che ci siano iniziative di questo genere!

"chiama a raccolta in tutta Italia e dal mondo, Istituzioni, imprese, associazioni, cultura e scienza per raccogliere idee, proposte e progetti al fine di contrastare il caro cibo e creare migliori alleanze tra chi produce, chi distribuisce e chi consuma."

Ciao!

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 21/10/2008 - 08:03

Da Milano 2.0:

In mancanza di un decreto l'Expo "lo si fa" su Facebook
Pubblicato da Matteo, Blogosfere staff alle 16:27

Facciamo un bel giochetto, mettiamo assieme la notizia di oggi riguardante Facebook alla notizia che tutti stiamo attendendo, quella del benedetto decreto dell'expo che tanto i fa desiderare.

Proviamo? Ok. Allora iniziamo con Facebook. Facebook è il social network che ha più successo in assoluto, e particolarmente in Italia: nell'ultimo anno ha conosciuto una crescita impressionante sia degli iscritti (aumentati del 135 per cento), che dei visitatori (ben il 961 per cento).

Bene. Ora passiamo all'Expo. Bè, non c'è notizia, mi spiace. Tutto tace come al solito, il sogno di un veloce inizio dei lavori lo abbiamo abbandonato da tempo, quello di poter partecipare attivamente grazie al web alla nascita di una fantomatica partecipazione - o e-partecipazione - è invece morto e sepolto. Olè.

C'è però un dato che ben può far comprendere l'interesse dei cittadini nei confronti dell'esposizione universale. Guardate questo gruppo di Facebook dedicato all'Expo 2015. Notate nulla di strano? Bè, dai, qualcosina di strano c'è: mentre scriviamo ci sono 4.291 membri.

Se non è voglia di partecipazione questa...

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 15/10/2008 - 16:30

Da Milano 2.0:

Expo 2015 a Milano, tutto tace: quanti interessi. Una storia tutta italiana
Pubblicato da Matteo, Blogosfere staff alle 16:03 in Milano arte e cultura, Milano cronaca, Milano eventi, Milano politica

Non è una questione politica, o forse lo è ma non vorrei parlarne in questo momento. Berlusconi, Moratti, Tremonti, Glisenti, Penati, Formigoni. Facciamo un gran calderone e mettiamolo tutti assieme, ignudi, spogliati dalla loro appartenenza politica ma non dalla carica che ricoprono.

Mescoliamoli ben bene e vediamo cosa ne vien fuori: un concentrato di Expo ben organizzato? Un concentrato di opportunità per Milano e per l'intero nord in vista del 2015? No. Al momento riusciamo solo ad ottenere un brodo tiepido - di dado oltretutto, certamente non di carne cucinata secondo la ricetta della nonna - fatto di interessi che non riescono a finire in un piatto comune. Sembra una delle tante storie all'italiana, e infatti lo è.

Siamo al 15 di ottobre e tutto tace. Il decreto per l'expo non è ancora arrivato, siamo fermi a sette mesi fa. Tutti più felici, certo, eccitati dalla notizia della Milano ombelico del mondo, ma non sappiamo che farcene di questo brodo di giuggiole alla milanese.

Troppi interessi stanno infangando la governance dell'expo. C'è chi tenta di sistemare gli amici più cari, chi ha paura di essere messo da parte, chi pensa a come ottenere la fetta di torta pià grande, chi se ne sbatte a priori, chi vuole levare potere a Milano, chi vuol fare ingozzare Roma, chi odia quello e vorrebbe mettere al suo posto quell'altro, chi è troppo impegnato per pensare all'esposizione universale e chi si è dimenticato dell'esposizione universale perchè tanto a breve si dedicherà ad altro.

Una storia all'italiana, appunto.

Quando ci sono in ballo tanti, troppi soldi, cambiano le prospettive degli interessi: il bene comune diventa un accessorio di quello personale, o istituzionale; dipende dai casi. Finchè non si trova un accordo sulla "aspettativa primaria" non si parte. E mettersi d'accordo tra parenti che si litigano un'eredità - dai, rende bene l'idea - non è cosa semplice.

Noi siamo qui in attesa. Voi, come vedo dal sondaggio sull'expo in home, siete abbastanza preoccupati. Abbiate fede, per il 2015 sarà tutto pronto, ne sono sicuro.

Dei dubbi però rimangono: sarà una corsa al photo finish che ci farà arrivare all'inaugurazione con l'acqua alla gola (e i lavori frettolosi sapete bene come vanno a finire)? Si dovrà rinunciare ad alcuni dei progetti più importanti per mancanza di tempo? 

Ma soprattutto, finiti gli interessi legati all'expo, dopo il 2015, cosa resterà di questa grande "rinascita di Milano"? Sì, avete ragione, rimandiamo 'sta benedetta domanda a tempi futuri. Con il sorriso sulle labbra.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 13/10/2008 - 14:08

Da www.affaritaliani.it:

http://www.affaritaliani.it/milano/expotesiMI131008.html

MilanoItalia

Expo/ A Milano è boom di studi universitari sull'Esposizione Universale. Al Politecnico le tesi si sprecano...

Lunedí 13.10.2008 13:46

Piove Expo sulle università milanesi. L'esposizione universale del 2015, a sei mesi dall'assegnazione a Milano, è già materia di studio per decine di laureandi e laureati degli atenei cittadini. Tra i più attivi gli studenti del Politecnico dove già si contano numerose tesi di laurea discusse sull'argomento, soprattutto alla facoltà di Architettura. Fascino e curiosità per un evento tutto da scoprire e da capire anche per gli studenti dello Iulm, dove in molti si stanno cimentando sull'Esposizione internazionale, e alla Bicocca. E' il caso di Roberto Bolzoni, laureato alla Facoltà di Sociologia dell'Università Bicocca a luglio 2008, con una tesi dal titolo "Expo 2015".

"Ho scelto questo argomento perché è attuale e perché volevo un tema che potesse essere affrontato secondo tre aspetti: organizzazione, economia e sociologia. L'Expo si prestava bene", spiega il giovane neo laureato, che aggiunge: "La tesi presenta, nell'introduzione, una carrellata di Esposizioni: un excursus sui pilastri storici dell'evento. Ho letto il dossier di candidatura di Milano per il 2015 e mi sono informato, attraverso Internet, su come viene trattato il tema in ambito economico. In particolare ho letto Marco Ponti e Jerome Massiani su Lavoce.info, due economisti che cercano di capire se Expo vuol dire davvero sviluppo e anche come sono trattati gli investimenti per le strutture. L'idea che mi sono fatto è che il circuito economico che ha innescato l'Esposizione è importante, ma è danneggiato dai giochi di potere iniziati dopo la designazione, e che continuano ancora adesso, fra il sindaco di Milano Letizia Moratti, il Comitato Expo e il Bie. L'idea dell'Expo sta andando verso la mal organizzazione: quello che si era detto di buono a inizio lavori si sta avverando? Io sono scettico".

"Ho studiato i movimenti che si oppongono all'Esposizione - continua Bolzoni -, dal Comitato No Expo, con il relativo dossier spedito alla Commissione Bie, alle perplessità per i lavori di Legambiente, per la costruzione di grattacieli ad esempio. Il Comitato No Expo da una parte ha ragione, perché è davvero difficile dire che l'esito dell'evento sarà totalmente positivo, visti i numeri dei visitatori previsti e dei Paesi espositori. Bisogna valutare i costi-benefici, piuttosto che esultare solo per essersi aggiudicati l'evento. Abbiamo l'esempio di Siviglia '92: il grande impiego di capitale ha generato cattedrali nel deserto, non centrali per la fruizione della città. Per questo bisogna andare con i piedi di piombo".

"Dal punto di vista della società - spiega ancora l'ormai ex studente -, bisogna sempre valutare il rapporto costo-opportunità: il trasferimento di risorse verso l'evento quanto può garantire beneficio alla cittadinanza? E' vero che l'Expo permette al processo di rinnovamento urbano, già attivo, di andare avanti più velocemente. Ma da qui al 2015 la città è un enorme cantiere, e questo crea disagi nel corso del tempo. Magari nel 2015 potrà essere più bella, ma i sette anni di cantiere metteranno a dura prova la soglia di sopportazione della gente, nell'attesa di vedere la fine del rinnovamento urbano".

Anche all'Università Iulm sono state già discusse due tesi triennali sul tema, e altri titoli sono stati recentemente depositati, in attesa di essere affrontati e portati all'attenzione della commissione di laurea. Ma le tesi con protagonista l'Expo fioccano soprattutto al Politecnico, sia nei corsi triennali che nelle lauree specialistiche. Tra le tante, una porta il titolo: "Il futuro di Milano e il progetto per l'Expo: 1906 - 2015 eventi e trasformazione urbana". E' la tesi proposta e discussa da uno studente del corso di Architettura e società lo scorso luglio che "si basa sul confronto fra l'esperienza del 1906 con quella del 2015 - spiega il docente di Gestione urbana e politiche urbane e relatore della tesi, Gabriele Pasqui -. Non si tratta di un'analisi strettamente tecnica: cerca di vedere come l'esposizione del 1906 ha influenzato la città di Milano e come potrà migliorarla nel 2015. E arriva a una conclusione principale: nel 1906 l'evento ha ispirato lo sviluppo della città in una fase in cui Milano stava diventando un centro economico di livello europeo, lasciando testimonianze della sua crescita, come Piazza d'Armi, diventata negli anni '20 Fiera Campionaria, e l'Acquario civico. La domanda che si pone per il 2015 è: in che misura riuscirà a influenzare la città? Il giudizio dello studente, che mi sento di condividere, è che l'Expo è un'opportunità con in sé dei rischi nel momento in cui viene usata come pretesto per la crescita urbana. Preoccupano gli effetti più complessivi sulla città, in chiave di qualità della vita dei cittadini, non tanto limitati all'eredità di infrastrutture che lascerà all'urbanistica. Un segnale negativo è che Milano ha vinto ma ancora sono poche le riflessioni sull'argomento e non c'è neanche grande partecipazione collettiva all'evento".

Sempre dalla facoltà di architettura escono le tesi, discusse a luglio 2008, su "Infrastrutture e territorio: disegno di un sistema di attrezzature collettive nel nodo Molino Dorino - Fiera Rho Pero pro Expo 2015" e "Masterplan per l'evento del 2015 e ipotesi di riutilizzo".

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Inserito da il Inserito da Sara Bragonzi il Lun, 06/10/2008 - 10:02

L’EXPO 2015 dovrebbe essere un’occasione irripetibile per Milano, la Lombardia e il Paese.

A tal fine si è costituito l’Osservatorio EXPO 2015, con l’obiettivo di confrontarsi con spirito propositivo con gli organi di governance che avranno il compito di gestire l’evento.

Scopo dell’Osservatorio EXPO 2015 è di monitorare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’evento.

“Visto il tema dell’EXPO 2015 Nutrire il pianeta, energia per la vita la tutela del territorio agricolo e del sistema del verde e del patrimonio storico e artistico, la priorità ai sistemi ferroviari metropolitani, la gestione ottimale dei fondi a disposizione, devono essere le priorità per gli investimenti futuri. Chi gestirà l’Expo ha una grandissima opportunità di rilanciare in chiave sostenibile tutto il territorio dell’area metropolitana milanese”.
Dichiarano riuniti nell’Osservatorio Expo 2015 AIAF Associazione Italiana Analisti Finanziari Gruppo di studio EXPO 2015 - Confagricoltura - Confederazione Italiana Agricoltori - Coldiretti – ISTVAP Istituto per la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura periurbana - Fondo Ambiente Italiano - Italia Nostra  e WWF Italia.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 01/10/2008 - 09:55

Da Milano 2.0:

Finanza, società e imprese: tutti pronti a spartirsi la "torta" Expo
Pubblicato da Arianna, Blogosfere staff alle 10:00 in Milano cronaca

Mentre c'è chi parla di un'Expo indietro di ben sei mesi, come racconta IlGiorno, la rivista di finanza Capital dedica un ampio dossier sull'evento che terrà occupata la città di Milano da qui ai prossimi sei anni e mezzo (togliendo i sei mesi per decidere le poltrone).
Lasciando da parte per un attimo le baruffe su Paolo Glisenti tra Letizia Moratti e Roberto Formigoni, e poi le accuse di Filippo Penati, l'Expo si rivela, come già abbiamo accennato in diversi post, un'ottima occasione di guadagno sotto molti punti di vista.

Tutta la Lombardia è coinvolta, e con essa, i più grossi imprenditori. Come già si accennava ci sono moltissime cose da fare e se stiamo e vedere sei anni e mezzo non sono poi così tanti. Specialmente per quanto riguarda le infrastrutture per le quali basta un nulla per fermarsi, come ad esempio il ricorso al Tar per la Tem.

Anche perchè i progetti dovranno essere conclusi almeno per il 2014, un anno prima dell'inizio dell'evento. E per ottenere lo sviluppo economico che ci si aspetta bisogna indubbiamente tirarsi su le maniche.

Milano uscirà completamente rivoluzionata in molti suoi quartieri partendo dall'Expo Gate, il quartiere di Porta Nuova. Poco distante sorgerà la nuova sede degli uffici della Regione, che dovrebbe essere pronto entro l'anno prossimo. Nella stessa zona si dovrà riqualificare il quartiere Isola, Garibaldi-Repubblica e Varesine, zone nel cuore della città ma un po' abbandonate a se stesse. Le spese per questa riqualificazione urbanistica si aggirano intorno a 2miliardi di euro, prevalentemente provenienti da privati e nell'area sorgeranno case, uffici, edifici commerciali e naturalmente un grandissimo parco pubblico. Non dimentichiamo infatti che uno dei punti forti per l'assegnazione dell'Expo è stato appunto la salvaguardia dell'ambiente.

Anche la Bovisa subirà diverse modifiche, così come Citylife e la nuova zona fiera Rho-Pero. Alcuni lavori per recuperare spazi sono già stati fatti (come l'abbattimento di una parte della vecchia Fiera). La Bovisa poi dovrà diventare un vero e proprio polo scientifico. In progetto ci sono anche Santa Giulia, la Città della Cultura, il Naviglio navigabile, Portello, San Siro, il Polo della Sanità, e la Città del Cinema a Bicocca.

Una delle conseguenze maggiori della riqualificazione sarà l'aumento del valore degli immobili. E già molti si fregano le mani. Alcuni addirittura hanno precorso i tempi e hanno indicato nei cartelli "vendesi" degli immobili la dicitura "Zona Expo". Cosa che però un po' preoccupa chi tiene presente i cittadini meno abbienti. Molto forte la polemica sul rischio di creare quartieri "in" con intorno zone meno felici.

Ci sono anche in cantiere (in tutti i sensi) le varie infrastrutture (Tem, BreBeMi, Pedemontana, i vari collegamenti ferroviari, metropolitane ecc). Anche se solo per la metà sono state finanziate.

Ma a parte questo Capital parla anche della possibilità di impennata in Borsa dei titoli delle aziende coinvolte dai progetti, segno che l'Expo è un progetto che potrebbe essere un'opportunità non solo per Milano.

E un'importante torta da spartirsi. Il titolo del dossier è proprio azzeccato:

"Ecco l'Expo, approfittatene"
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Inserito da il Inserito da Simone Sala il Mar, 23/09/2008 - 13:17

Salve a tutti,
mi chiamo Simone Sala e sono un dottorando della facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano. Vorrei presentarmi agli utenti di partecipaMi, cogliendo l'occasione per ringraziare gli organizzatori della possibilità di entrare in questa attiva comunità dove si leggono molte idee interessanti e soprattutto si respira una sana voglia di interagire con le istituzioni per un miglioramento della città a partire dai propri utenti primari, i cittadini.

Personalmente mi trovo qui in quanto co-organizzatore del SIII, un ciclo di seminari organizzato con cadenza annuale da professori e ricercatori dell'Università degli Studi di Milano, che da ormai un anno ha rivolto la propria attenzione al tema dell'Expo 2015. In particolare, il SIII nasce nel 2007, come acronimo di “Seminario Itinerante, Interdisciplinare, Integrato”, da un'intuizione di due professori dell'Università degli Studi di Milano: Stefano Bocchi, della Facoltà di Agraria, e Cristiana Fiamingo, della Facoltà di Scienze Politiche. Nel 2007, infatti, viene organizzato con il supporto organizzativo del Cespi - Centro Studi Problemi Internazionali un ciclo di seminari sul tema della risorsa terra in Africa orientale, con approfondimenti integrati di antropologia, agronomia, geografia, storia e letteratura. Gli incontri, aperti al pubblico, sono condotti da esperti delle cinque diverse discipline e tenuti nelle relative facoltà di riferimento, fino alla conclusiva tavola rotonda ospitata dalla biblioteca civica di Sesto San Giovanni. Il SIII riscuote un notevole successo, essendo seguito da picchi di 250 tra studenti e pubblico milanese – tra cui insegnanti delle superiori con diritto all’ottenimento di crediti per il loro perfezionamento.

Nel 2008, in concomitanza con la candidatura di Milano quale sede per l’Expo del 2015, gli organizzatori rivolgono il proprio interesse alle problematiche relative all’Alimentazione nei diversi aspetti che si snodano dalla cultura alla gestione d'accesso al cibo e della sua qualità, per uno sviluppo sostenibile del Pianeta. Il SIII si trasforma in "Seminario Interfacoltà, Interdisciplinare, Integrato": viene definita un'unica sede per le lezioni, presso la Facoltà di Scienze Politiche, dove i contributi delle diverse facoltà si incontrano al fine di garantire una formazione ampia e approfondita con spunti di interesse da diverse prospettive. La didattica si conferma quindi divergente come nell'edizione dell'anno precedente, pur mantenendo un approccio integrato allo studio del tema proposto.
Inoltre, il SIII 2008 cresce in termini sia di quantità, con appuntamenti raddoppiati rispetto al 2007 per un totale di 10 seminari, sia di qualità: in ogni seminario, infatti, intervengono un docente e un operatore che si occupa del tema specifico su cui vertono le analisi di ciascuna giornata. La formula riscuote nuovamente successo, coinvolgendo come utenti studenti delle diverse facoltà, professionisti esterni interessati alle tematiche proposte (operatori e volontari di organizzazioni governative e non governative), insegnanti delle scuole superiori. Oltre al contributo di docenti e ricercatori dell'ateneo non mancano poi gli interventi di professori provenienti da altre università nonché di istituzioni quali FAO, Provincia e Comune di Milano, Comitato EXPO 2015.
Grazie alla ricca edizione del 2008 e al sito web dedicato, che raccoglie i materiali prodotti e una rassegna stampa legata ad EXPO 2015, si crea con il tempo una solida comunità composta dai diversi partecipanti, in costante interscambio. Ciò porta alla costruzione di un vero e proprio "seminario permanente", che alle lezioni affianca una serie di incontri per la realizzazione di una monografia sui temi trattati, la costituzione di un osservatorio sull'EXPO 2015 nonché per l'organizzazione del SIII nel 2009.

Il SIII è un’iniziativa a cura di Stefano Bocchi (Agraria) e Cristiana Fiamingo (Scienze Politiche) Università degli Studi di Milano, organizzata con Simone Sala (Agraria) & CESPI - Centro Studi Problemi Internazionali.
Per informazioni, oltre a questa discussione e al sito web:
Stefano Bocchi (Geo_Lab/ Agraria), stefano.bocchi@unimi.it.
Cristiana Fiamingo (Scienze Politiche), cristiana.fiamingo@unimi.it.
Per essere accreditati per l'accesso al sito occorre rivolgersi a Simone Sala (Agraria): simone.sala@unimi.it.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 23/09/2008 - 08:56

Da www.newsfood.com:

http://www.newsfood.com/?location=Lombardia&item=47468

Riqualificazione di canali, boschi, fattorie aperte ai cittadini

Expo Milano, Ferrazzi: progetto di rete agro-ambientale

"I consorzi bonifica baluardi per difesa territorio e ambiente"

© REGIONE.LOMBARDIA.it - Pubblicata il 23.09.08

Milano - "In vista dell'Expo 2015, è importante comunicare ai cittadini le funzioni dei Consorzi di bonifica in Lombardia e il loro valore per l'intero territorio, oltre che per le attività agricole".

Luca Daniel Ferrazzi, assessore regionale all'Agricoltura, è intervenuto oggi al Convegno "Expo 2015, i nuovi progetti di valorizzazione del Canale Villoresi", organizzato dal Consorzio di Bonifica 'Est Ticino - Villoresi' all'Acquario di Milano, per presentare la nuova immagine del Consorzio ed i progetti di rilancio tra cui in particolare quelli legati ad Expo 2015.

"L'Expo 2015 - spiega Ferrazzi - rappresenta una grande opportunità soprattutto per l'intero sistema rurale lombardo. I temi dell'Expo sono l'alimentazione e la sua sostenibilità e l'assessorato all'Agricoltura della Regione Lombardia, insieme a Provincia e Comune di Milano, attraverso un progetto dedicato, vuole dimostrare come sia possibile sviluppare un sistema rurale produttivo, multifunzionale, fruibile dai cittadini e indispensabile per l'equilibrio del territorio, dove i canali, i fontanili, le aree umide, gli agriturismi, le fattorie didattiche, i boschi, siano gli autentici protagonisti".

In dettaglio, si prevede la costruzione di una rete agroambientale costituita da canali riqualificati per la fruizione da parte del cittadino, fontanili, aree umide, agriturismi, fattorie didattiche, siepi, filari, boschi. Tale rete si svilupperà senza intaccare la produzione agricola e la funzionalità aziendale, ma al contrario portando valore aggiunto a tutte le attività agricole. La rete si appoggerà soprattutto sul sistema di bonifica e di irrigazione (canali, navigli); su collegamenti equestri e ciclo-pedonali tra abbazie, agriturismi, siti storici, ecc; sui corsi d'acqua naturali e sugli elementi storici del paesaggio. Parallelamente sarà favorito ogni possibile miglioramento dell'attività e dell'economia agricola.

In accordo con gli enti locali, si proporrà l'utilizzo degli edifici rurali abbandonati per attività di accoglienza turistica e servizi funzionali all'arrivo di tutti gli ospiti dell'Expo.

"In questi anni - prosegue Ferrazzi - Regione Lombardia ha dedicato estrema importanza ai Consorzi di bonifica, legiferando in materia con l'obiettivo di mantenere il giusto equilibrio tra le esigenze produttive delle aziende agricole, il territorio e le strutture preposte alla gestione della risorsa idrica. Gli interventi riservati dalla mia Direzione Generale al miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei sistemi irrigui hanno trovato finanziamento nell'ambito dei fondi strutturali 2000-2006 per 227 progetti, tutti completati, e per un volume di investimenti di 67 milioni di euro. Anche quest'anno abbiamo stanziato fondi per iniziative urgenti per circa 450.000 euro e, tra ottobre e novembre, apriremo i bandi relativi alle misure 125 A (gestione idrica e salvaguardia del territorio) e 125 B (infrastrutture di accesso ai terreni agricoli e forestali, approvvigionamento energetico e idrico) del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013".

"Tutti i Consorzi di bonifica e irrigazione - conclude Ferrazzi - rimangono baluardi nel territorio di pianura lombardo in termini di difesa e conservazione del suolo, di tutela e di valorizzazione dell'ambiente, di mantenimento delle condizioni igieniche ed idrauliche e per l'insostituibile ruolo nell'ambito dell'irrigazione e della bonifica".

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Sab, 20/09/2008 - 14:22
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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 19/09/2008 - 10:22

Da ViviMilano

Workshop alla «Materioteca», laboratorio in via Savona

 
I creativi: «Chiediamo di lavorare per l'Expo»
 
La proposta di collaborazione da parte dei designer milanesi resta per ora bloccata. «Si parla delle poltrone ma non dei contenuti»

«Si discute tanto del contenitore, dei ruoli». E soprattutto: «Si dibatte solo su chi gestirà cosa». La domanda allora è: «Quando si inizierà a parlare dei contenuti dell'Expo?». È l'interrogativo che arriva dai designer milanesi. Partendo da un'analisi della fase d'avvio dell'Esposizione universale in cui il dibattito è impantanato tra politica, poltrone, cordate, gruppi di potere. Conclusione: «La Milano capitale della creatività dovrebbe essere coinvolta. Ci candidiamo per un tavolo tecnico di discussione, siamo pronti a dare il nostro contributo».
 
L'appello è arrivato ieri durante un workshop alla «Materioteca» (www.materioteca.com), laboratorio in via Savona che fa da punto d'incontro fra design e ingegneria della plastica. La direttrice Diana Castiglione, una delle più note consulenti d'impresa nella ricerca delle materie plastiche, si augura che «la proposta venga raccolta». Al suo fianco c'è Giulio Ceppi, docente del Politecnico e strategic designer per aziende come Autogrill, Mitsubishi, 3M, Philips. Anche lui analizza con sguardo critico «il fervore» della Milano proiettata al 2015.
 
E spiega che la città «si sta concentrando sull'architettura e sulle opportunità economiche dell'Expo. Questo significa restare fermi sulla forma e dimenticare il contenuto». Per tradurla con un esempio: «È come costruire gli stadi senza preoccuparsi di chi poi dovrà giocarci a calcio dentro». Ceppi crede che sia un «approccio pericoloso perché l'innovazione ormai è orizzontale e distribuita in maniera uniforme, non si può pensare che ci sia un solo elemento trainante ». Per questo l'organizzazione dell'Expo dovrebbe «avvenire attraverso la creazione di tavoli e luoghi di lavoro ».
 
La Milano dei creativi ritiene che anche il design e la sperimentazione siano legati all'alimentazione, il tema dell'Expo milanese. Il filo conduttore è nei materiali riciclabili e biodegradabili, con la prospettiva a lunga scadenza della scarsità delle risorse di petrolio. «A quel punto — spiega Diana Castiglione — la ricerca sulla produzione petrolchimica si sposterà sempre più sui materiali naturali, e al quel punto combustibili, materie plastiche e cibo si incontreranno sul tema delle risorse». La proposta di collaborazione da parte dei creativi milanesi resta per ora bloccata. In base a una semplice considerazione: «Anche volendoci candidare, oggi non esiste ancora un interlocutore». Molti si augurano che si troverà presto, quando lo scacchiere delle poltrone sarà sistemato.

Gianni Santucci
19 settembre 2008
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