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.: Il Blog di Alessandro Amodio
Sabato, 6 Maggio, 2006 - 15:50

I bisogni dei giovani

Tra le indicazioni che ho ricevuto in questo periodo, il testo in allegato è la relazione conclusiva fatta a seguito di una analisi eseguita sul quartiere Bicocca.
Credo che ci possa essere di spunto per discutere sulla realtà giovanile nella nostra zona.
Nella sezione dedicata ai giovani (la terza), questo documento segnala delle situazioni positive e suggerisce alcuni interventi: è una lettura di pochi minuti che vi invito a fare.
In particolare si parla di un centro di aggregazione per tutti i giovani, oltre alle parrocchie, che possa accogliere tutti ed essere per tutti i giovani un riferimento.
Credo però che le difficoltà dei giovani (magari di quelli un pò più verso i 30!!!) si estendano anche ad altri settori: il lavoro e la casa, per esempio.
Mi piacerebbe che questo blog diventasse un luogo in cui discutere di questi temi, per capire cosa possiamo fare noi, oggi, in zona 9.
Certo non sono temi facili, a cui spesso pensiamo in maniera arrendevole perchè troppo grossi per noi.
Io credo però che anche noi, qui n zona 9, potremmo contribuire per affrontare e magari risolvere in parte questi problemi.
Cosa potremmo fare secondo voi?
Fosse trovare un modo per far aprire un centro di aggregazione sarebbe già molto!!!!
E poi potremmo.......

Allegato Descrizione
relazione generale.pdf
1.19 MB
Appunti da Andrea Botta

1. Nella nostra società c'è una corsa al disimpegno per quanto riguarda la realtà sociopolitica. Pensieri come "Votami e non ti preoccupare che ci penso io" sono striscianti e portano prima ad un disinteresse per il bene comune e la cosa pubblica e poi ad un progressivo disgusto per tutto ciò che ricade sotto il nome di "politica".

2. Grazie a Dio ci sono dei fedeli laici, giovani credenti, che hanno voglia, ciascuno secondo le proprie attitudini e capacità, di interessarsi, impegnarsi fino anche a giocarsi in prima persona in associazioni sociopolitiche o partiti. Chi si incammina su questa strada trova da subito aiuti e difficoltà.
3. Molte sono le associazioni che organizzano corsi di approfondimento su tematiche socio politiche, ma talvolta sembra che lavorino a compartimenti stagni. Se da un lato è positiva la differente scelta che si offre (in accordo con il fatto che i cristiani si impegnano in politica interpretando la Dottina Sociale, ma in schieramenti differenti), dall'altro sembra di vedere tanti "duplicati" e quindi una dispersione delle forze, già risicate. Un dialogo più attento da parte delle associazioni protagoniste tra di loro e un superamento delle particolarità di ciascuna porterebbe a risultati più efficaci.
4. Nelle parrocchie, dalla parte opposta, c'è poco spazio per i giovani che nutrono interessi o vogliono impegnarsi seriamente in ambiente politico: non è da nascondere che il primo (se non unico) impegno che viene offerto in oratorio ai "ragazzi di buona volontà", tanto meglio se brillanti, è quello dell'educazione. Non si discute l'importanza dell'accompagnamento dei più piccoli e della mancanza di giovani responsabili che si impegnino in tale direzione. Tuttavia non c'è da meravigliarsi se cresce il disinteresse nei confronti di tematiche sociopolitiche: un'autocritica sulla convinzione con cui si invitano i giovani a spendere i propri talenti in tale campo va senz'altro fatta.
5. Occorre perciò, all'interno delle parrocchie, investire dei fedeli laici adulti della responsabilità di accompagnare i giovani interessati nella formazione di una coscienza politica (il lazzatiano "pensare politicamente"). Li si indirizzerà verso corsi proposti all'interno della diocesi e organizzati dalle associazioni cristiane, introducendoli poi alla conoscenza della realtà locale. Questi fedeli laici adulti sapranno portare la loro esperienza, ma alla fine sapranno anche farsi da parte. Troppo spesso dei giovani hanno abbandonato la strada dell'impegno politico perchè hanno trovato degli adulti che li hanno tarpati o soffocati nel loro impegno solo perchè la giovane età è stata marchiata di "inesperienza e incapacità".
6. Da ultimo è bene ricordare che la fede non basta per essere dei buoni politici. La cultura è di fondamentale importanza e con essa la conoscenza delle scienze umane. Alcuni "corsi politici" diocesani non riescono ad andare oltre degli ottimi esercizi spirituali per giovani impegnati. Se è importante il cammino spirituale che nutre sempre le motivazioni che spingono ad un impegno politico, non deve essere trascurata la competenza tecnica per ordinare le cose del mondo secondo il messaggio di Cristo, ponendosi sempre in dialogo con il mondo stesso.

Commento di Utente non registrato inserito Mer, 10/05/2006 12:30

oh, ecco un altro giovane volenteroso... vieni a trovarci su www.ideura.it ;)

Commento di Domenico Palladino inserito Mar, 23/05/2006 11:36