.: Discussione: A proposito del Manifesto per Milano: coraggio, orgoglio...e pregiudizio?

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Gabriella Zonno

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Inserito da Gabriella Zonno il 16 Giu 2010 - 22:45
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Scambiare la rete per un posto nel quale sfogarsi può bastare ? Certo che no. Diciamo che allora la funzione del commentare, ove venga praticata, è un primo piccolissimo passo che però certo non può essere sufficiente. Dal che si dovrebbe dedurre che a ciò si dovrebbe dar seguito con azioni concrete ( di cui la discussione qui in atto ne è un esempio). Inoltre, tali azioni  possono essere a titolo personale e/o sotto forma organizzata. L'importante è partecipare alla vita democratica e sociale della propria città. Ecco questo in breve, a mio modesto avviso, è quella che si chiama democrazia partecipata. Ergo l'imperativo categorico della democrazia è il verbo p-a-r-t-e-c-i-p-a-r-e. Ma anche questa prassi politica può essere considerata adeguata per incidere nella vita amministrativa di una città ? Dipende. Certo è che quando i cittadini, i lavoratori sono uniti i risultati arrivano. Ma i cittadini di Milano sono uniti almeno nei grandi temi della città ( il verde, il PGT, l'EXPO ) ? Dall'altra parte è chiaro che senza rappresentanza politica si può incidere poco. Perchè certamente obiettivo ultimo di un'amministrazione dovrebbe essere quello che tu chiamavi pensiero strategico; solo ciò infatti permette di sintetizzare e quindi di avere un quadro di quale città possa e debba essere la Milano del terzo millennio.

In risposta al messaggio di Giuseppe Florio inserito il 21 Maggio 2010 - 15:48
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