.: Discussione: Darsena senza acqua = delitto urbanistico.

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 24 Set 2010 - 21:19
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Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Lista civica "Uniti con Dario Fo per Milano"
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DARSENA ARENATA
La Commissione Navigli del Consiglio di Zona 6 boccia all’unanimità il progetto di riqualifica provvisoria della Darsena

Prima fumata nera per la “nuova vita” della Darsena.
La Commissione Navigli del Consiglio di Zona 6 ha bocciato entrambi i progetti di riqualifica e sistemazione provvisoria presentati da Comune e da Navigli Lombardi S.c.a.r.l. Eccezion fatta per il presidente di Commissione Gaetano Bianchi, opposizione e maggioranza si sono trovati sulla stessa linea; i primi (più la Lega) votando contro, i secondi astenendosi dalla votazione.  Troppe incertezze, troppa approssimazione, nessuna garanzia di veder ritornare l’acqua nel bacino entro breve tempo.
Per gli oppositori il progetto di riqualificazione avanzato dall’Assessorato al Decoro Urbano –che comunque è stato approvato dalla Giunta e quindi verrà realizzato– non va bene: si limiterebbe a preservare la parte di verde cresciuta spontaneamente in anni di abbandono aggiungendo solo un percorso pedonale con dei chioschi e creare una passerella di collegamento tra le due sponde, viale Gorizia e viale D’Annunzio sfruttando le strutture del cantiere lasciato dalle macerie del parcheggio mai realizzato. “Niente acqua nel bacino, e nemmeno la recinzione della sponda D’Annunzio che quindi rimarrà non fruibile da parte dei cittadini” lamenta Gabriella Valassina, rappresentante del Comitato Navigli.
Questione di risorse che non ci sono: per fortificare il fondale e le sponde ed immettere l’acqua nel bacino, emerge da una prima e provvisoria stima di MM, ci vorrebbero almeno 2,5 milioni di euro.
Nemmeno il progetto della Navigli Lombardi S.c.a.r.l. convince: una piattaforma che diventerebbe punto di ormeggio per le imbarcazioni turistiche ma anche sede di concerti ed eventi sportivi in una zona della città già altamente vitale e trafficata. “E’ un progetto speculativo che non valorizza la storia di questa parte di Milano” denuncia la Valassina. La piattaforma, infatti, verrebbe finanziata dagli sponsor in cambio degli spazi pubblicitari e della possibilità di usufruire dello spazio per otto mesi l’anno per organizzare eventi e manifestazioni. Per ottimizzarne l’utilizzo nei mesi invernali, tra l’altro, sarebbe prevista una copertura tramite un pallone pressostatico, decisamente antiestetico. La Darsena, insomma, rischierebbe di trasformarsi in qualcosa di molto simile ad una nuova Arena.
Diversamente dal primo però, questo secondo progetto è ancora in via di ridefinizione e contrattazione. “Siamo in contatto con la ditta da tempo. La piattaforma è un optional, sono anni che se ne parla, ma non è ancora detto se e con quali modalità verrà realizzata” spiega Maurizio Cadeo, Assessore all’Arredo Urbano. Difficile, anche qualora il progetto venisse approvato, quantificare il livello di “provvisorietà”.
Per ora, ribadiscono dagli uffici comunali, l’unico progetto definitivo per la Darsena rimane quello del gruppo Bodin & Associés approvato durante la Giunta Albertini, e il cui costo, ad oggi, sfiorerebbe i 26 milioni di euro. Quattrini che, manco a dirlo, non ci sono, e non si sa se e quando ci saranno. Il progetto tra l’altro non tiene conto dei vincoli ambientali sui reperti archeologici del bacino e prevede la realizzazione di un parcheggio interrato, come previsto dall’ex Sindaco.
Un parcheggio che non è ancora escluso venga realizzato. Non tanto per la possibilità che il Consiglio di Stato accolga il ricorso presentato da Darsena Spa, responsabile del progetto stralciato dal Comune dopo anni di inadempienze (sentenza prevista per il 26 ottobre), quanto perché l’area è ancora compresa nel Piano Urbano Parcheggi, e quindi potrebbe, ipoteticamente, essere assegnata ad una nuova ditta per la costruzione dei box. Intanto a settembre è cominciata la risistemazione dei parapetti (costo 140 mila euro) ma ci vorranno almeno altri due mesi perché i lavori finiscano e si possa dare avvio al progetto di riqualificazione “soft” previsti dal Comune (costo 300 mila euro).
Nonostante la secchezza del fondale –e dei fondi comunali–  il futuro della Darsena resta in alto mare.  

Giulia Cusumano 

In risposta al messaggio di Andrea Trentini inserito il 2 Maggio 2010 - 18:34
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