Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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COMUNICATO STAMPA UN EXPO A MISURA DI SPOT

Il Masterplan per Expo 2015 presentato lunedì e registrato al B.I.E. non contiene novità rispetto alle anticipazioni. Serre, orti, vie d’acqua, cascine trasformate, immagini e rendering accattivanti; un Expo modello “mulino bianco” buono da vendere a una città e un’opinione pubblica sempre più distratta e lontana dal coinvolgimento che Moratti e Stanca vorrebbero. Un Expo buono da vendere come spot, ma vuoto di contenuti e di senso, lontano dai reali bisogni e problemi della città e delle persone che la vivono. Come spesso accade nella pubblicità, lo spot è ingannevole, a partire dai numeri. Milioni di visitatori, e quindi di ricavi dai biglietti, soldi dai privati (ma finora i soli soldi spesi o teoricamente disponibili sono pubblicissimi soldi nostri..), utili e ricavi. Questi signori che si apprestano a sperperare risorse pubbliche, tagliare servizi e privatizzare beni comuni per realizzare Expo si sono guardati i consuntivi delle rassegne ultime? I flops economici e di visite di Saragozza e Siviglia? O l’indebitamento lasciato dai grandi eventi agli Enti Locali coinvolti? Nell’ingannevole immaginario creato è assente il dopo Expo; non si racconta di come il sito Expo e l’area della Merlata diventeranno business per la speculazione immobiliare; non si dice dell’ennesimo regalo che Formigoni si appresta a fare a Fiera e Compagnia delle Opere con l’acquisto delle aree e quanto costerà ai contribuenti lombardi (…alla faccia di Roma ladrona!!). Non si parla di quello che accade fuori dagli ettari del sito Expo, della quantità di opere inutili e di speculazioni (alberghi, centri commerciali e sale congressi, parcheggi) che ovunque spuntano come funghi nei Piani di Governo del Territorio dei comuni della provincia, in nome di Expo, per la gioia di piccoli e grandi speculatori; tace su appalti e opere infrastrutturali più utili agli appetiti della ‘ndrangheta che alle popolazioni; tace sulle condizioni di lavoro prevalenti nelle rassegne espositive: precarietà, lavoro nero, zero diritti e, a volte, zero retribuzione; nel frattempo, migliaia di posti di lavoro sicuri rischiano di sparire perché Expo suscita appetiti e induce una ristrutturazione del territorio che, complice la crisi in corso, porta a preferire la rendita alla produzione, la speculazione al lavoro materiale. Queste le reali opportunità per Milano mosse da Expo 2015, altro che favole, ma meglio lo spottone così tutto si dimentica e si nasconde. Al Masterplan risponderemo nei fatti, aprendo conflitti e vertenze nella città vetrina, a partire da sabato 1° maggio, attraversando la Mayday con questi contenuti e lanciando, insieme con altri soggetti, la campagna per un nuovo welfare metropolitano, come risposta concreta ai bisogni reali di chi vive la metro-regione lombarda al tempo della crisi. Reddito, diritti, servizi, beni comuni invece della città privata, esclusiva, precaria e gentrificata di Expo 2015. Non solo, ma dal 28 al 30 maggio, a Rho, terremo la prima edizione del Festival No Expo, un appuntamento che riproporremo, con forme e contenuti diversi, fino al 2015. Workshop, iniziative, azioni e spettacoli, per mettere a fattore comune percorsi, pratiche, saperi alternativi e antagonisti alla Milano di Expo e al modello economico che Expo rappresenta; un modello insostenibile e responsabile dei problemi alimentari del Pianeta che, teoricamente, stanno a cuore a Expo Spa.
Comitato No Expo – 28 aprile 2010

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