.: Discussione: Expo 2015: il Sindaco Moratti presenta il masterplan del sito espositivo

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 26 Apr 2010 - 16:06
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Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

PRESENTAZIONE MASTERPLAN EXPO 2015. MORATTI: “UN SOGNO DIVENUTO REALTÀ CHE PROIETTERÀ MILANO NEL MONDO”


Milano,  26  aprile  2010  –  “Quella di oggi è un’occasione importante per confrontarci  sul  futuro  della  nostra città, sul percorso di Expo Milano 2015.  Un  sogno  che  sta diventando realtà. Expo sarà per Milano e per il Paese  una  straordinaria  opportunità capace di attrarre cultura, ricerca, creatività  e  innovazione;  capace  di  valorizzare e mettere a sistema le eccellenze  territoriali  e  internazionali”.  Con  queste  parole  Letizia Moratti,  nella  duplice  veste  di Sindaco e Commissario Straordinario del Governo per Expo 2015, ha aperto, al Teatro Strehler, la presentazione del Masterplan 2010 del sito che accoglierà l’Esposizione Universale del 2015.
Un  sito pensato e progettato come espressione del tema di Expo “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”.

Expo  – ha sottolineato il Commissario Straordinario Letizia Moratti – sta costruendo  una  Milano  sempre  più  internazionale. E con la consegna del dossier di registrazione al Bie,  insieme alla lettera di impegno del Governo che garantisce la piena realizzazione dell’Esposizione,  ci prepariamo  ad  entrare  nella fase più operativa del percorso Expo, quella della realizzazione delle opere”.

Alla  presentazione sono intervenuti l’amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A.   Lucio Stanca,  il  presidente  della  Regione  Lombardia  Roberto Formigoni,  il  presidente  della  Provincia  di  Milano  Guido Podestà, il Presidente della Camera di Commercio di Milano Carlo Sangalli e il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli e il Viceministro allo Sviluppo Economico Paolo Romani e  il  Ministro della Difesa Ignazio La Russa. Hanno preso la parola anche gli architetti,  Stefano BoeriRicky Burdett e Jacques Herzog (l’ultimo intervenuto  attraverso  un filmato) che hanno approfondito gli aspetti più innovativi del progetto.

Si  è parlato di architettura, di progetti, di finanziamenti e delle grandi opere  infrastrutturali.  “L’Expo  muoverà  un giro d’affari, in termini di fatturato,  di  circa  60 miliardi  di euro, creando 70mila nuovi posti di lavoro.  Senza  contare l’eredità che Expo lascerà alla città in termini di infrastrutture. Penso alle due nuove linee metropolitana, la M4 e la M5, al prolungamento  della  M1,  M2  e M3, al rafforzamento della rete stradale e ferroviaria.  Un  patrimonio  inestimabile a cui dobbiamo aggiungere il più grande parco d’Europa,  800  ettari  che  dalla  Darsena arriverà al sito espositivo,  il  Centro per lo Sviluppo Sostenibile  e  il  progetto di riqualificazione delle cascine”.

Expo  –  ha  concluso  il  Sindaco – sarà molto più di un evento. Sarà uno strumento  capace  di  aprire  nuovi  canali  di collaborazione economica e culturale  con  il  mondo,  sarà  una  vetrina  che  valorizzerà la filiera dell’agro-industria,  il  ‘made  in  Italy’,  il  mondo  delle imprese e il turismo.  Sarà un percorso in divenire, un sogno nato dall’ascolto dei suoi cittadini,  un grande progetto di sviluppo per la Città, per il Paese e per l’intero Pianeta”.


Dall'Ufficio Stampa della Presidenza della Provincia di Milano:

Podestà: «Il masterplan di Expo inserisce un mondo nel paesaggio
Sentiremo parlare dai talentuosi neolaureati che l’hanno realizzato»

 
«La presentazione odierna del masterplan relativo al sito di Expo 2015 dimostra che il progetto è giunto, ormai, a un buon livello di sviluppo - ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà -. Da oggi, infatti, siamo in grado di vedere delineati, con sufficiente chiarezza, tutti gli elementi architettonici e paesaggistici che connoteranno il quartiere. Da un concept masterplan, illustrato l’8 settembre 2009 dai componenti della Consulta architettonica Stefano Boeri, Ricky Burdett e Jacques Herzog e denso di suggestioni, siamo passati, insomma, a un disegno compiuto. Nel senso che il progetto si misura con la realtà del sito, tiene conto delle molteplici esigenze costruttive e risolve problemi e interferenze. Ora ci troviamo davanti a un insieme organico di opere realizzabili. Anzi, per meglio dire, a una grande opera pubblica degna di rilievo e ideata dagli architetti sotto i trent’anni dell’Ufficio di piano. Sono sicuro che questi giovani sapranno ricavarsi spazi nel firmamento dell’architettura internazionale pure dopo il 2015. E il loro successo confermerà la potenzialità di traguardare il futuro correlata a Expo non solo in chiave di modernizzazione del Paese ma pure nell’ottica di garantire di emersione dei talenti».  
«Già a un primo esame - ha continuato il presidente Podestà, che è laureato in Architettura e ha lavorato per diversi anni nel settore -, il progetto del sito si segnala come un unicum nella storia recente delle esposizioni universali. Per la prima volta, il quartiere dell’evento non viene, difatti, interpretato come celebrazione retorica della città ma come «luogo» originale. E, per di più, pianificato con l’obiettivo di riverberare il tema prescelto (Nutrire il mondo-Energia per la vita) e di riproporre, attraverso un linguaggio architettonico misurato, le molteplici connessioni fisiche e ideali sussistenti fra nutrizione, natura, agricoltura e conformazione del territorio. Mi sembra felice l’intuizione di cingere l’area espositiva con un percorso d’acqua, ora stretto in forma di canale a evocare i Navigli leonardeschi e le loro chiuse di navigazione, ora allargato in ampi bacini a simboleggiare i laghi lombardi. Ma il masterplan affascina pure per l’eccezionale attenzione prestata ad alcuni spazi e a ben determinati punti nodali del sito. Mi riferisco soprattutto ai due viali ortogonali di passeggio, sui quali si affacceranno pariteticamente i padiglioni dei Paesi e delle regioni italiane partecipanti. Mi convincono, inoltre, la Piazza e il Palazzo Italia,  l’anfiteatro, le serre, le colline e il Villaggio Expo. Auspico, quindi, che la progettazione definitiva rispetti il masterplan».
 
Milano, 26 aprile 2010
Ufficio Stampa Presidenza
(tel. 02/77402794)


Da milano.corriere.it:

Formigoni: aree, piano operativo entro 10 giorni. i dubbi del Pd

Expo, il progetto: un orto planetario

Stanca, 20 milioni di visitatori. Castelli: «11 miliardi di euro coperti per il 95%». M4 e M5 a rischio commissario

MILANO - Su quel milione di metri quadrati a RhoPero, destinati all'Esposizione universale del 2015, sorgeranno padiglioni coperti da 100mila metri quadrati di tende, un’isola circondata dai canali, strutturata intorno a due assi perpendicolari di forte impatto simbolico: il Cardo e il Decumano della città romana. Il punto di unione dei due assi, una grande piazza di oltre 4 mila metri quadrati, è il centro virtuale dell'intero sito e costituisce il luogo in cui il mondo e l'Italia simbolicamente si incontrano. Un progetto - fin dalla vigilia definito «visionario» - da declinare attorno al tema «Nutrire il pianeta, energia per la vita». A disposizione dei visitatori, sei aree eventi, un anfiteatro da 8 mila posti, dodici aree di servizio e ristoro, un grande parco botanico, un lago grande come San Siro (diametro di 97 metri).

Expo, il progetto

Expo, il progetto   Expo, il progetto   Expo, il progetto   Expo, il progetto   Expo, il progetto   Expo, il progetto   Expo, il progetto

IL MASTERPLAN -
C'era grande attesa intorno alla presentazione
del masterplan per il sito dell’Expo 2015. Anche se le anticipazioni lasciavano già intuire la profusione di acqua e di verde stati mostrati lunedì ai mille ospiti che gremivano il teatro Strehler, a Milano. Il progetto, elaborato dall’Ufficio di piano della società di gestione con il supporto degli architetti della Consulta Stefano Boeri, Richard Burdett e Jacques Herzog, è stato illustrato tra filmati e interventi delle autorità locali (il sindaco-commissario Letizia Moratti, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, quello della Provincia, Guido Podestà, il Presidente della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli), dell’ad Lucio Stanca e di esponenti del governo. Un disegno leggero ed ecologico, che non dimentica il comfort dei visitatori e l’accoglienza degli ospiti e dei lavoratori di Expo. All’interno del sito verrà costruito un villaggio da 160 edifici bassi affacciati sull’acqua del canale per 320 appartamenti e 1.280 persone. Collegati con navette, anche un residence a Sud di Milano con 400 posti e le case a Cascina Merlata.

UN ORTO PLANETARIO -
«Sarà un Expo innovativo perchè basato sull'esperienza diretta ma anche sul concetto di sostenibilità ambientale - ha commentato l'architetto Boeri -. L'idea che la consulta ha avuto è di immaginare che il sito possa diventare in futuro un orto botanico planetario, che possa portare a Milano tutte le tipologie di coltivazioni più avanzate. In tale contesto, il centro di sviluppo sostenibile ricoprirà una funzione fondamentale perchè anche dopo che la manifestazione si sarà conclusa si continuerà a fare ricerca. Credo che la realizzazione di questo orto planetario rappresenti qualcosa di unico e innovativo, che potrà offrire molte possibilità anche in termini di scambi commerciali».

RISCHIO COMMISSARIO -
«Oggi - ha dichiarato nel suo intervento l'amministratore delegato di Expo 2015 spa, Lucio Stanca, che giovedì scorso ha consegnato il dossier di registrazione al Bie - parliamo soprattutto del sito, ma poi bisognerà parlare anche, ad esempio, delle misure legislative a supporto dell'evento, del piano commerciale, di quello promozionale e così via». Stanca ha poi spiegato che, in occasione della manifestazione, si prevede un afflusso di 20 milioni di visitatori, il 30% dei quali stranieri. Percentuale che il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha fatto sapere di volere incrementare ulteriormente. Il viceministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli, ha invece spiegato che gli investimenti infrastrutturali legati all'Expo 2015, pari a 11 miliardi di euro, sono stati coperti al 95 per cento. «Ora vediamo di portare a casa al più presto anche il restante 5 per cento». «Tecnicamente - ha affermato Castelli parlando a margine dell'evento milanese - i tempi per le opere sono molto stretti, ma la cosa è fattibile. Non abbiamo nemmeno un giorno da perdere e non ne stiamo perdendo, ma dobbiamo proseguire a questo ritmo». Il viceministro ha aggiunto che «per le linee della metropolitana M4 e M5 potrebbe rendersi necessario nell'immediato futuro ricorrere al decreto legge 185 che consente di nominare dei commissari per accelerare i tempi». «Stiamo lavorando intensamente, abbiamo già ottenuto i finanziamenti dal governo e siamo ottimisti che i tempi saranno rispettati. Io sto già usando i poteri da commissario per le metropolitane», è stata la replica del sindaco di Milano nonchè commissario straordinario di Expo, Letizia Moratti. La Moratti ha anche sottolineato come, per la città, Expo 2015 rappresenti anche «una grande opportunità di affermare la propria vocazione di capitale economica del Paese, di capitale dell'innovazione, della ricerca, della cultura e del volontariato. È un volano di sviluppo per il sistema Italia, che consentirà di mettere in rete le eccellenze locali e nazionali».

I TERRENI -
Intanto, prosegue il forcing di Regione Lombardia per la risoluzione del tema delle aree dell'Expo, dopo che la settimana scorsa è stato stabilito che i terreni che ospiteranno il sito saranno acquistati. «Entro una decina di giorni la Regione si farà carico di preparare un piano operativo», ha spiegato il governatore Roberto Formigoni. Le ipotesi più probabili sono la creazione di una nuova società o la possibilità di utilizzare la finanziaria della Regione, Finlombarda, o Infrastrutture lombarde mentre più remota è l'eventualità di istituire un fondo immobiliare che richiede tempi più lunghi, almeno sei mesi. L'amministratore delegato di Expo 2015 spa, Lucio Stanca, ha assicurato che i negoziati con i proprietari delle aree (Comune, Poste italiane, gruppo Cabassi e Fondazione Fiera) vanno avanti e che «entro maggio ci sarà l'accordo preliminare sui terreni».

L'APPOGGIO DEL GOVERNO -
Una sfilata di ministri ha assicurato l'appoggio del governo. Lo ha fatto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, lo hanno fatto i viceministri Paolo Romani (che ha ripetuto l'intenzione di creare sull'area di Expo una nuovo centro di produzione Rai) e Roberto Castelli. E lo ha fatto anche il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla che stima 20 milioni di visitatori e 34 milioni di pernottamenti nei cento chilometri intorno a Milano per i sei mesi dell'esposizione. Ad assicurare l'interesse dei privati è stato il presidente della Camera di Commercio Carlo Sangalli, che con i progetti ora allo studio promette anche un «fuori Expo» di eventi a Milano con il coinvolgimento anche degli imprenditori immigrati che nel 2015 in città saranno 30 mila.

I DUBBI -
«La presentazione del Masterplan di Expo non cancella i dubbi sulla situazione nella quale ci troviamo», ha commentato Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd a Palazzo Marino. «Se, infatti, è da salutare come un fatto assolutamente positivo, il passo avanti progettuale che si è prodotto in questi mesi, permangono alcune evidenti ambiguità sulle risorse in campo, i tempi e, soprattutto, l'impiego dell'area dopo il 2015. In particolare su quest'ultimo punto, non è stato chiarito un nodo cruciale per il futuro della città. Nelle diverse occasioni istituzionali e nei differenti momenti in cui è stato esposto il contenuto del progetto si sono evidenziate ipotesi tra loro difficilmente compatibili. Il parco, la "nuova sede Rai", un quartiere residenziale, il centro per lo sviluppo sostenibile, l'orto planetario, la permanenza di alcuni manufatti derivanti dall'Esposizione: tutte ipotesi suggestive non sempre facili da tenere insieme che non vorremmo fossero vanificate da una furia speculativa fine a se stessa». Secondo il presidente di Cia Milano, Lodi, Monza e Brianza, infine, è mancato anche il coinvolgimento «delle migliaia di agricoltori milanesi e lombardi. Non c'è traccia del loro lavoro nel masterplan».

Redazione online
26 aprile 2010


Seguono alcuni stralci degli interventi di Letizia Moratti, Lucio Stanca, Roberto Castelli e Roberto Formigoni (da Milano 2.0):








In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 26 Apr 2010 - 09:28
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