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Anna Di Scipio

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Inserito da Anna Di Scipio il 18 Apr 2010 - 04:22
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“Pecunia non olet” diceva Vespasiano, ma oggi dove la faccio?

I famosi “vespasiani” sono stati tolti dalle strade per aumentare il decoro di Milano ,per evitare diventassero ricovero abusivo di senza tetto o oggetto di distruzione da parte dei vandali.

Quasi tutti gli amministratori già da alcuni anni hanno preferito eliminare quelle strutture in grado di venire incontro ad uno dei bisogni più materiali dell’uomo. I risultati non sono stati però quelli auspicati: spesso il decoro cittadinoè peggiorato, con la formazione di latrine a cielo aperto,in molti vicoli e vie poco illuminate.«In citta' ci sono molte aiuole» ci ha risposto ironicamente uno degli interpellati… Questo in barba alle illustri origini dei wc pubblici, creati dai nostri antenati romani.

L’origine dei vespasiani

Si dice che Tito, figlio dell’imperatore Vespasiano avesse rimproverato il padre per l’introduzione di una tassa sui bagni pubblici:l’imperatore aveva tassato l’urina che i passanti depositavano nelle anfore poste all’esterno delle tintorie, che la utilizzavano per i lavaggi, grazie al contenuto di ammoniaca. Secondo Tito, l’imperatore lucrava in modo indecoroso sulle necessità fisiologiche elementari dei cittadini, ma Vespasiano, per nulla schizzinoso davanti al denaro, avrebbe risposto al figlio con un’alzata di spalle: «Pecunia non olet!» (il denaro non puzza).

I bagni pubblici erano sempre presenti nelle antiche città romane,come le terme e i bordelli, non erano solo luoghi di “necessità” ma veri e propri punti per incontrarsi, chiacchierare e discutere della vita pubblica. I resti sono visibili in tutte le rovine, anche in luoghi lontani come Hierapolis o Efeso in Turchia.
 

«Riceviamo sempre più richieste dai cittadini della zona di istallare un bagno pubblico ai giardini di piazza Frattini ormai diventati un orinatoio a cielo aperto per la forte presenza di cittadini di passaggio ed extracomunitari senza fissa dimora che addirittura la fanno all'interno della casetta area giochi dove i bambini ci giocano tutti i giorni e  i bagni pubblici sono stati eliminati da anni dalla zona 6, e i cittadini devono rivolgersi ai bar e negozi.

«Preferirei spendere qualche centesimo per disporre di un wc, piuttosto che pagare il doppio per entrare in un bar, ordinare un caffè di copertura e poi chiedere (ignorando l’occhiataccia del barista) “scusi,la toilette”?» ci dice un avventore.

«Oggi sempre più spesso bisogna anche chiedere la chiave al banco, per cui utilizzare la toilette senza dovere consumare qualcosa è un’impresa quasi impossibile» conclude lo stesso.

A Milano i vespasiani sono ancora esistenti  sparsi qua' e la' ma non vengono utilizzati da tempo. Anzi, il comune sta pensando di demolirli, perché riaprirli comporterebbe problemi di gestione: «Se non sono custoditi, le persone poi li imbrattano e diventano indecenti nel giro di poco tempo.

Se in un comune messinese hanno deciso di intitolare i quattro vespasiani costruiti nel 2002 sul lungomare all’arbitro Byron Moreno, autore di memorabili decisioni nella partita Corea del Sud – Italia del mondiale di calcio nippo-coreano del 2002,le altre città  si stanno attrezzando

A Bologna la Giunta sta valutando l’installazione di moderni vespasiani  di realizzare wc al piano terra di alcuni edifici comunali, custoditi e dotati di tessera elettronica da rilasciare a chi ne ha realmente bisogno, per evitare che le strade del centro diventino sempre più maleodoranti.

Ed è allo studio anche la proposta di aumentare la sanzione per “chi la fa per strada”ad almeno 250/300 euro.

A Firenze sono stati approvati due nuovi regolamenti che che obbligano i locali pubblici a mettere a disposizione gratuitamente i loro bagni ai turisti, anche se non consumano. Molti commercianti si rifiutano di ottemperare alla direttiva o esigono il pagamento di ticket ,cosicché il comune ha deciso per multe salate ai trasgressori, comminate dai vigili urbani.

A Venezia sono già attivi in numerosi luoghi della città wc pubblici a pagamento, al costo (un po’ caro, ma la cittàè difficile da gestire) di un euro. Ma le novità più importanti arrivano dall’estero:a Londra, Belfast e in Olanda sono stati installati nelle strade i bagni più “high-tech”del momento: si tratta di una cabina ad alta tecnologia, che può essere nascosta sotto il marciapiede durante il giorno per riemergere di notte, quando i locali sono chiusi e i bisogni aumentano. È un cilindro di acciaio alto due metri con tre scomparti privi di porte, ognuno dei quali dispone diun orinatoio.

Un giornale inglese dichiara“.. per non lasciare che i maschi, che lasciano mezzi ubriachi i party notturni si diano da fare sulla pubblica strada”. Questi dispositivi, chiamati “Urilift”, sono ultratecnologici,modernissimi e costosi (costano75.000 dollari l’uno), ma anche discriminatori:noi donne come facciamo? Le code per i bagni femminili nei bar e autogrill sono sempre più lunghe di quelle per i servizi dei maschi, per cui i wc per le donne dovrebbero già essere più numerosi,perché anche per questo fondamentale bisogno fisiologico servono “pari opportunità”.