.: Discussione: Anziani taglieggiati per l'orto: vandalismi e devastazioni. «Sospetti su alcuni giovani»

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 22 Mar 2010 - 22:34
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Da milano.corriere.it:

Indaga la polizia. Vandalismi e devastazioni. «Sospetti su alcuni giovani»

Anziani taglieggiati per l’orto

Volantini al Niguarda: «Soldi o vi bruciamo tutto»

MILANO - Tra un colpo di vanga e uno della strega, da qualche settimana la terra regala brutti colpi. Spuntano buste bianche, con foglietti A4 e — vengono scritte a mano — minacce di botte e di incendi, richieste di pizzo: dateci i soldi, o sarà distruzione, date pure l’addio ai vostri appezzamenti, tutti tra i 25 e i 50 metri quadrati di superficie. Ora, loro, non li fermano, non li trattengono a casa acciacchi, malattie, si sentono forti e infatti, dice il Giancarlo, «se hanno il coraggio di presentarsi li accolgo con il piccone e vediamo ». Però, intanto, siccome gli episodi aumentano, hanno chiesto aiuto alla polizia. E il commissariato Greco Turro indaga. Chi e perché attenta alla vita di una trentina di ortisti, tra i 60 e i gli 80 anni? Chi e perché mina la pace di quest’angolo del quartiere Niguarda, in via Adriatico, al confine col Parco Nord, dove le auto non si sentono e nei prati spuntano fiori (margherite e occhi della Madonna) che, per Milano, ormai sono esotici se non eretici? Negli orti che, per un euro ogni metro quadrato l’anno il Parco Nord affitta ai vecchietti, le cronache recenti hanno registrato i seguenti episodi: tavoli rovesciati, bici rubate, arnesi scomparsi, lucchetti dei cancelli forzati. E, poi, sistemati nella notte, le buste e i foglietti.

Interrati, oppure appesi alle reti che dividono gli orti. Sospetti? «Sono ragazzini della zona. Sudamericani». Avete prove, indizi? «Nessuna». Sicuri che il nemico venga da fuori? «Sicurissimi». Eppure gli anziani hanno fatto delle perlustrazioni serali e notturne. «Trovato nessuno». E allora, e invece, se la pista per il giallo partisse da qua dentro? Urlo di rabbia: «Nooooo. Impusibil». Impossibile, ragiona un altro Giancarlo, Giancarlo Campagnoli, classe ’34. Da bimbo andava bene a scuola («Arrivò Mussolini a premiare gli alunni migliori, mi regalò un traforo »), da grande ha fatto il droghiere, da nonno tenta di convertire il terzo nipote, 6 anni, pazzo della playstation. Campagnoli vorrebbe introdurlo all’arte della natura. I tempi e le esigenze di angurie, piselli, asparagi, insalata, meloni. Perché qui gli anziani coltivano proprio tutto. Con una cura, una pazienza, una costanza da premio.

Ogni anno, una giuria sceglie l’orto più bello. Il premio, per la cronaca assegnato al Gianni, semina gelosie. Ha 80 e ne dimostra venti di meno: Angelo, pugliese, degli ortisti è il referente, dunque il sindaco. Dice: «Andiamo d’accordo, noi. Screzi? Mai. Giuro ». In settimana, adesso che è primavera, verranno le scolaresche, a evadere e vedere come crescono le verdure. D’estate, gli ortisti portano a casa i pomodori che sono ancora acerbi: «Se aspettiamo che maturano, li hanno già belli che rubati, cucinati, mangiati e digeriti». Di quanto avviene negli orti—episodi qualunque di vita quotidiana, e anche frasi, commenti — sono stati poi riportati su quei foglietti A4 infilati nelle buste. Chi li ha scritti, come fa a conoscerli? Ha una spia, un basista, o è soltanto casualità? C’è un cartello che venne appeso sette anni fa, alla nascita degli orti, vi si legge: «L’amicizia tutti la cercano, molti la trovano, pochi la conservano ». Vicino, è stato rinvenuto un volantino di minaccia: «Siamo in cento, siamo sufficienti per bruciare tutto». Chi, e perché?

Andrea Galli
22 marzo 2010