.: Discussione: Morire a 13 anni a Milano in una baracca

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Enrico Vigo

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Inserito da Enrico Vigo il 17 Mar 2010 - 06:42
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Indubbio che cominciare dai bambini sia l'unica strada percorribile, e che Milano stia scrivendo pagine drammatiche di storia nel rapporto con i Nomadi di cui ci vergogneremo per generazioni, dopo che la bolla dell'irrazionale che stiamo vivendo oggi si sarà sgonfiata.

Basti pensare di cosa si sta occupando la politica oggi a Roma, a che cosa ci stia costringendo l'attuale condottiero della politica di centrodestra con le sue urgenze personali ed il culto ossessivo della sua persona.

La democrazia in Italia, in corso di smantellamento pezzo per pezzo, con sempre meno preoccupazioni "estetiche" (da tempo non si salva più neppure la forma), non consente di parlare più di nulla di serio sui tavoli che dovrebbero invece farlo, e gli adepti (come quelli di una setta) sempre più coinvolti emotivamente paiono neppure accorgersene, salvo alcune frange di razionalità a destra che si raccolgono sempre più attorno al lucido Gianfranco Fini.

Si propongono invece ronde e pagliacciate a tutto spiano per soddisfare le esigenze di spettacolo sulla sicurezza dei cittadini, lasciando che Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza non abbiano neppure i quattrini per tenere in efficienza il parco volanti, e i Magistrati cronicamente senza personale e attrezzature di lavoro non possono garantire il regolare svolgimento del loro lavoro, ed ogni occasione è buona per massacrarli mediaticamente con schiere di giornalisti genuflessi pronti a farlo anche autonomamente in autoipnosi.

Se a questo aggiungiamo che una scuola sempre più derenata da ministri che non pagano i debiti e riducono gli stanziamenti, ecco che anche l'educazione dei minori nella fascia dell'obbligo ne soffre pesantemente.

Andiamo pure avanti con le sceneggiate romane, prima o poi qualcuno dovrà pentirsene amaramente, la resa dei conti si sta avvicinando sempre di più, come un cappio al collo (figurato ovviamente).

In ultima analisi il periodo fascista in Italia, il ventennio,  può essere ricordato con meno preoccupazioni di quanto ricorderemo il periodo che stiamo vivendo oggi, più subdolo e devastante, ci stiamo allontanando dall'Europa civile (socialità-politica-economia) al galoppo.

Enrico Vigo
In risposta al messaggio di Adele Vignola inserito il 16 Mar 2010 - 13:26
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