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Mercoledì, 10 Marzo, 2010 - 13:49

È la chiesa cattolica fonte di maschilismo

09/03/2010 - Ufficio stampa Arcigay

 

Proprio l'8 marzo 2010 in occasione della Festa della Donna il vaticano non si è risparmiato l’ultima offesa verso la dignità delle persone omosessuali, spiegando con Celestino Migliore, Osservatore permanente all’ONU, che in “recenti documenti ufficiali ci sono interpretazioni di 'genere' che dissolvono ogni specificità e complementarietà tra uomini e donne E che già stanno macchiando e ostacolando ogni serio e tempestivo avanzamento nella ricognizione della dignità e dei diritti delle donne”. In pratica secondo il vaticano il maschilismo presente nella società sarebbe colpa delle politiche a favore dei diritti lgbt.

“Migliore fa bene a ricordare le tante discriminazioni subite dalle donne ancora in molte parti del mondo. Il rappresentante del Vaticano dimentica però che la Chiesa Cattolica è proprio uno di quei luoghi dove la donna è tutt'oggi discriminata, senza la possibilità di accesso al sacerdozio e senza alcun diritto in un sistema gerarchico composto di soli uomini.” – dichiara il responsabile Relazioni Internazionali di Arcigay Stefano Bucaioni.

“Se le donne hanno dovuto lottare, ed in molte parti del mondo continuano a lottare, per l'uguaglianza, non è certo responsabilità del movimento omosessuale che invece si è sempre affiancato a quello femminista nella battaglia per l'uguaglianza, proprio perché omofobia, maschilismo ed eterosessismo hanno la stessa base di pregiudizio. Le radici di questa disparità, della violenza e delle discriminazioni subite dalle donne, affondano nelle culture maschiliste ed eterosessiste di molte religioni, Islam e Cattolicesimo in prima fila. Consigliamo quindi al Nunzio Vaticano di riflettere su come la sua Chiesa ha trattato e tratta le donne, invece di cercare improbabili responsabilità altrove.”

“È ormai chiaro che il vaticano sta portando avanti una nuova caccia alle streghe contro le persone omosessuali, ritenendole responsabili di tutti i mali di questo mondo” – conclude Bucaioni – “e arrivando persino ad ostacolare la richiesta di depenalizzazione dell'omosessualità, con la quale si chiede all'ONU di intervenire per porre fine alle condanne a morte che in alcuni paesi colpiscono lesbiche, gay e trans.”