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Inserito da Oliverio Gentile il 7 Maggio 2010 - 20:55
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Da milano.corriere.it:
il sindaco non ha affrontato il nodo dell'acquisto dei terreni Expo, scontro in consiglio comunale sul progetto di un nuovo quartiere La Moratti: edilizia sostenibile di alta qualità. Majorino: non vogliamo case per i ricchi, troppe incognite MILANO - Un parco di 53 ettari che riproduce tutti gli ecosistemi del pianeta e un nuovo quartiere improntato alla sostenibilità ambientale e alla qualità edilizia: questa sarà l'eredità che l'Expo 2015 di Milano lascerà nell'area a nord ovest della città quando, terminata la manifestazione, saranno smontati i padiglioni espositivi. A rivelarlo è stato il sindaco di Milano e commissario straordinario dell'evento Letizia Moratti, intervenendo in consiglio comunale per illustrare l'avanzamento del progetto di Expo 2015 dopo la consegna del dossier di candidatura. «La trasformazione dell'area che ospiterà l'esposizione universale - ha detto il sindaco - offrirà a Milano la possibilità di realizzare un nuovo quartiere sostenibile di elevata qualità all'interno di un paesaggio unico. Il lago, la collina e un canale che andranno a delineare un grande parco tematico scientifico in cui saranno rappresentati gli ecosistemi della terra». Expo, il progetto IL NUOVO QUARTIERE - Nella sua lunga relazione il sindaco di Milano si è a lungo soffermata sulle eredità che l'Expo lascerà al territorio: dalle nuove dotazioni infrastrutturali (già finanziate per il 94% dei 19 miliardi necessari) che rappresenteranno «la nuova spina dorsale per la mobilità regionale» al futuro centro per lo sviluppo sostenibile, dalla Borsa telematica agroalimentare ai benefici per il tessuto industriale calcolati in un indotto dai 40 ai 60 miliardi di euro e 70 mila nuovi posti di lavoro. Per la prima volta il sindaco ha precisato che accanto all'Orto planetario che caratterizzerà il sito durante l'esposizione universale, nel futuro dell'area ci sarà un nuovo quartiere. «L'obiettivo - ha spiegato Letizia Moratti - è di creare un luogo improntato ai più innovativi principi di sostenibilità ambientale attraverso la progettazione e la realizzazione dei sistemi edilizi dell'area anche rivolto all'utilizzo dei materiali di cui si prevede il recupero totale dopo le fasi di demolizione o smontaggio degli spazi espositivi». Letizia Moratti non ha affrontato il nodo dell'acquisto dei terreni, attualmente di proprietà di Fondazione Fiera e Gruppo Cabassi, ma ha assicurato che la definizione del programma di valorizzazione dei terreni seguirà la procedura urbanistica ordinaria. «Il ricorso ai poteri commissariali - ha assicurato Letizia Moratti - avverrà solo per motivate e urgenti esigenze». |
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In risposta al messaggio di
Oliverio Gentile inserito il 7 Maggio 2010 - 17:46
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