.: Discussione: Bonifica e abitazioni nell'area Calchi Taeggi

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Sergio Pennacchietti

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Inserito da Sergio Pennacchietti il 3 Mar 2010 - 15:03
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Giovedì 25 febbraio il C.d.Z. 6, a larga maggioranza, ha dato parere negativo a costruire abitazioni nell’area di Calchi Taeggi. E questo dopo aver approvato già quattro anni fa il Piano Integrato di Intervento complessivo. Le motivazioni di questa decisione stanno principalmente nelle preoccupazioni largamente diffuse riguardo alle operazioni di bonifica dell’ex-cava.
E’ probabile che molti consiglieri si siano accorti di aver firmato, con l’approvazione del 2006, una sorta di cambiale in bianco: non c’era ancora infatti nessun piano di bonifica dell’area. Tutti in zona conoscevano il grave inquinamento dell’ex-cava/discarica e certo molti erano convinti  che - a fronte dell’aumento vertiginoso del valore dell’area, resa ampiamente edificabile dall’approvazione del P.I.I. - i proprietari avrebbero approntato una vera e completa bonifica. Così non è stato, anche con la compiacenza degli Enti di controllo (il Comune, in primis)  che non hanno saputo (o voluto) imporre soluzioni più cautelative per i futuri abitanti dell’area e per tutta la zona, che potrebbero col tempo subire le conseguenze di una bonifica solo superficiale.
La bonifica auspicata è infatti solamente una “messa in sicurezza permanente”, visto che i rifiuti sepolti, per la maggior parte, non saranno rimossi, ma solo coperti. In situazioni come queste in altre regioni italiane non si dà il permesso di costruire abitazioni: così, ad esempio in Toscana, queste aree devono essere destinate a verde o a parcheggi a raso, nel pieno rispetto di quanto prescrive la legge (lettera “o” comma 1 art. 240 legge 152). Qui, a Milano, invece si costruiscono 1300 appartamenti, senza neppure garantire, almeno sotto le case, la totale rimozione dei rifiuti fino al fondo della cava. Domanda: come mai non si fa quello che sembrerebbe normale fare in situazioni di inquinamento del sottosuolo e che è stato fatto ad esempio a Sesto san Giovanni, nell’area di via Milano-Pace, dove si è scavato fino a 10 metri prima di costruire abitazioni?
Il Comitato Calchi Taeggi ha da tempo denunciato in tutte le sedi quello che sta avvenendo e chiede il massimo controllo da parte di tutti -  istituzioni e cittadini – a fronte del fatto che la situazione si fa sempre più preoccupante. Due soli esempi.
Alla data di oggi, a più di un anno dall’approvazione del piano di bonifica da parte degli Enti, non sono ancora state ultimate le operazioni di rimozione dei rifiuti più pericolosi (fino ad ora individuati), anche se gli stessi Enti nel 2008 avevano proclamato che non avrebbero approvato nessun piano prima che la proprietà avesse ultimato queste operazioni (già decise nel 2007) e ne fossero conosciuti i risultati.  Domanda: quale potrà essere la forza degli Enti, quando si tratterà di passare alla fase operativa, visto che non sono stati in grado di far rispettare le proprie prescrizioni già in fase di giudizio e approvazione del piano di bonifica? Di fronte a questo esempio di incoerenza, quale fiducia ragionevolmente può avere il cittadino sulle prescrizioni  e sui controlli imposti e preannunciati sulla carta?
Un’altra osservazione su quanto sta accadendo. Nel settembre 2009, quando da mesi risultava data da parte del Comune di Milano l’autorizzazione ai lavori, gli Enti hanno chiesto ai proprietari di “proporre un modello concettuale definitivo dell’assetto idrogeologico che chiarisca la problematica dei fenomeni di stagnazione/lenti d’acqua segnalate sull’area”.  Domanda:  si sono iniziati i lavori senza avere un quadro certo di cosa c’è sotto il primo strato di terra? Nei primi settori in cui si è fatto lo scavo previsto (un metro !) si sono formate vere e proprie “piscine” che potrebbero segnalare la presenza di livelli altissimi di falda.  Costruiranno case galleggianti? E i rifiuti che risultano immersi nell’acqua (e di cui la responsabile dell’Ufficio Bonifiche del Comune ha incredibilmente negato l’esistenza) saranno tirati fuori o saranno spinti più in basso, verso le falde più profonde, dalle centinaia e  centinaia di palificazioni che andranno a sostenere gli edifici da costruire su quell’instabile terreno di riporto? Vigilare, vigilare, vigilare, memori anche di quanto è avvenuto a Santa Giulia...