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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 13 Gen 2011 - 17:35
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Da milano.corriere.it:

a rischio 200 famiglie che abitano nei quattro palazzi di proprietà dell'Aler

Via Russoli: «Il killer invisibile nascosto nei muri delle nostre case»

La Camera del lavoro: la legge tutela i lavoratori, ma servirebbe anche lo status di «cittadino esposto»



MILANO - L'amianto, pericolosissimo minerale bandito dal 1992 in Italia, è tuttora presente in modo massiccio in molte case di proprietà del Comune (1504) e dell’Aler (1000). In tutto 2500 famiglie a Milano (guarda la mappa) sono esposte al rischio di cancro ai polmoni, all’intestino, alla laringe e allo stomaco. Un killer invisibile, con una lunghissima incubazione, 30-40 anni, per cui è difficilissimo difendersi. Il caso più grave è quello di via Russoli, a pochi passi dalla Iulm, dove 200 famiglie vivono in 4 palazzoni di otto piani, di proprietà dell’Aler, completamente rivestiti in amianto: 136 tonnellate di amianto. Gli inquilini hanno paura ad aprire la finestra. «Una signora si è appena ammalata, era una casalinga, ha sempre abitato qui», raccontano. «Il caso di via Russoli, dove l'amianto (la cui presenza era già a conoscenza dal 1997 della stessa Aler) ha causato otto morti da mesotelioma conclamato, ha riproposto all’attenzione il problema amianto (eternit, rivestimenti trombe ascensori, etc.), presente ancora a Milano in molti edifici pubblici e privati: scuole, case popolari, edifici costruiti negli anni 60 e 70», spiega la Camera del Lavoro di Milano, intervenendo sulla questione.

IL PANNELLO CADUTO
- Gli abitanti di via Russoli sono riusciti a provare la presenza di amianto in seguito alla caduta di un pannello, fatto analizzare dall’Arpa nel 2008. Nonostante ciò, il piano di bonifica non è ancora terminato. «La legge italiana prevede l’intervento per i lavoratori con il riconoscimento di malattia professionale - segnala la Camera del Lavoro - e il conseguente beneficio pensionistico (pensione anticipata), ma non per i cittadini vittime di amianto e, se provare causa effetto è complicato per i lavoratori, lo è ancora di più per i cittadini». Il mesotelioma è una forma di tumore causata esclusivamente dall'amianto, per cui la Camera del Lavoro propone di riconoscere lo stato di «cittadino esposto» per poter usufruire dei benefici di legge, come accade per i lavoratori esposti. La Camera del lavoro denuncia il grave ritardo nella bonifica dall’amianto, che avrebbe dovuto partire nel 2010 e per la quale, invece, non è ancora pronto il progetto: «Nel frattempo la gente continua ad ammalarsi e a morire».

«SERVE UNA LEGGE»
- Intanto il consigliere regionale del Pd Franco Mirabelli torna a chiedere che «la Regione si doti di quella legge che dovrebbe sistematizzare la bonifica negli edifici residenziali pubblici. Legge proposta dal Pd ormai tre anni fa, primo firmatario lo stesso Mirabelli, che è stata fino ad ora colpevolmente tenuta nei cassetti della commissione». «La denuncia dei comitati ripropone in modo forte il tema della bonifica dell’amianto nei quartieri di edilizia popolare - dichiara il consigliere democratico - del finanziamento di questi interventi, del censimento della presenza di quel materiale pericoloso e della definizione di programmi concordati con Asl e Arpa per accelerare le rimozioni. Tutto ciò è oggetto di un progetto di legge che abbiamo presentato ormai tre anni fa. Al di là delle parole, delle promesse e dell’indignazione ci aspettiamo che ora Pdl e Lega consentano la discussione e l’approvazione tempestiva di una normativa che permetta la soluzione dei problemi in tempi ragionevoli».

Redazione online - video di Giovanni De Faveri (Rcd)

13 gennaio 2011
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 19 Nov 2010 - 16:46
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