.: Presentazione ricerca su donne e osteoporosi
Segnalato da:
Deborah D'Emey - Lunedì, 1 Marzo, 2010 - 21:55
Di cosa si tratta:

LE DONNE E L’OSTEOPOROSI:
CONSAPEVOLEZZA DELLA PATOLOGIA E NECESSITÁ DI AMPLIARE LA PREVENZIONE PRIMARIA


Studi condotti da O.N.Da suggeriscono l’opportunità di promuovere una sensibilizzazione sempre maggiore della popolazione femminile su questo tema e di proporre al Parlamento e al Governo un ampliamento della prevenzione primaria dell’osteoporosi.


Milano, 9 marzo 2010 – ore 12.00
Sala Stampa, Palazzo Marino
Piazza della Scala, 2


Intervengono:

Rossana Boldi Senatrice della Repubblica

Giampaolo Landi di Chiavenna Assessore alla salute, Comune di Milano

Maria Luisa Brandi Dipartimento di Medicina Interna, Università di Firenze e Presidente F.I.R.M.O. Fondazione Raffaella Becagli

Claudio Cricelli Presidente SIMG, Società Italiana di Medicina Generale

Elena Ripamonti Managing Director Elma Research

Stefano Mora Laboratorio di Endocrinologia Infantile, Servizio di MOC Pediatrica e BoNetwork, Istituto Scientifico San Raffaele


Introduce e coordina: Francesca Merzagora, Presidente O.N.Da
R.S.V.P.: O.N.Da, tel. 02 29015286, info@ondaosservatorio.it,
www.ondaosservatorio.it

P.S.

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

SALUTE. LANDI: “L’OSTEOPOROSI SI COMBATTE CON UN CORRETTO STILE DI VITA”

Milano,  9  marzo 2010 – Da una ricerca presentata questa mattina a Palazzo Marino  è  emerso  che l’osteoporosi si predispone a diventare malattia già durante  l’infanzia. Secondo lo studio promosso dall’Osservatorio nazionale sulla  salute della donna (O.N.Da) è in questo periodo della vita, infatti, che  le  bambine  accumulano  il  calcio  necessario che poi servirà in età avanzata,  prevenendo  così  una  malattia  che  oggi  incide sui costi del Servizio  Sanitario Nazionale per un miliardo e mezzo di euro all’anno, con 90  mila fratture, contando solo quelle femorali. Invece oggi, il 60% delle italiane crede che non si possa fare nulla.

“Il  tema  delle malattie della donna – ha spiegato l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna  -  assume  un  significato maggiore per la società  quando  si pensa che la donna ha in mano la salute della famiglia: una  donna sana significa una famiglia sana e una comunità sana. Per questo è  importante  continuare  a fare e a parlare di prevenzione al femminile e per questo oggi l’obiettivo primario è il miglioramento della qualità della vita  attraverso  un’attività  di prevenzione che intervenga sui fattori di rischio  ‘modificabili’  delle  malattie  croniche.  Vivere  meglio  quindi adottando stili di vita corretti lavorando sulla prevenzione più immediata, cominciando dalle abitudini alimentari  perché  noi  siamo  quello  che mangiamo.  Perché  l’alimentazione,  nella  società  moderna, deve essere innanzitutto  un  terreno  privilegiato  di  prevenzione  delle  malattie e controllo della propria salute. Una barriera prima, e quotidiana, di difesa dalle  malattie  come  l’osteoporosi. Io credo poi che il binomio controllo dell’alimentazione e attività motoria debba diventare uno snodo fondamentale.   Sapersi  alimentare  è  altrettanto  importante del sapersi muovere.  E  quando si parla di osteoporosi, tale binomio è particolarmente vero”.

Secondo  la  ricerca  svolta dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, infatti, l’osteoporosi viene ricondotta dalle intervistate a fattori “ineluttabili”, come l’età e la menopausa, senza prendere in considerazione lo  stile di vita e in particolare la dieta alimentare e l’attività fisica.
Inoltre solo metà del campione conosce il ruolo fondamentale della vitamina D  per  la  salute  delle ossa e sa che l’esposizione al sole ne stimola la produzione. Va meglio per il calcio: 9 donne su 10 sanno che è importante e si trova nel latte e nei suoi derivati. Ma il dato più allarmante è che non esiste  alcuna  consapevolezza  riguardo  alla  possibilità di svolgere una corretta  prevenzione:  la  stragrande  maggioranza (oltre l’80%) dichiara, infatti,  che  il momento per iniziare a prevenire la malattia è durante la menopausa  o,  addirittura,  dopo  una  frattura.  Solo  al Nord, un’esigua minoranza  (18%) sa che l’osteoporosi si previene, invece, fin da bambini e che l’accumulo di calcio e vitamina D, assieme all’attività fisica regolare a questa età, è fondamentale per costituire ossa forti.

“Alla  lettura  di  questi dati – spiega Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da   –  abbiamo deciso di agire contestualmente in due irezioni. Da un lato   migliorare   la  prevenzione  primaria  cercando  di  consentire  la prescrizione  dei  farmaci  antifratturativi  anche prima della comparsa di fratture  da  fragilità.  Si pensi che nel 2008 è stata approvata in Senato una  mozione promossa da O.N.Da grazie alla quale il Ministero ha deciso di istituire  un registro nazionale delle fratture da fragilità. A questo però non è ancora seguita una revisione dei criteri di selezione dei pazienti da trattare.  Per questo O.N.Da è promotrice di un nuovo documento da proporre a  Governo  e  Parlamento.  Dall’altro  lato è necessario puntare anche sul ruolo  del  pediatra,  finora quasi sempre escluso, per sensibilizzare alla prevenzione  e  ad  una educazione agli stili di vita sani le future donne.
Non  a  caso  9 su 10 apprezzerebbero maggiore comunicazione e informazione sul tema”.

“Le  proiezioni  epidemiologiche  delle  fratture  da fragilità e dei costi delle  fratture  nella  popolazione anziana – spiega Maria Luisa Brandi del dipartimento  di  Medicina  Interna dell’Università di Firenze e Presidente F.I.R.M.O.  Fondazione  Raffaella  Becagli  – richiederebbero un intervento programmatico più organico di informazione della popolazione sugli stili di vita,   la   diagnosi   tempestiva,   il   trattamento   farmacologico,  la riabilitazione  e  il  recupero  funzionale.  Si pensi che solo le fratture femorali superano le 90 mila all’anno, con una spesa tra costi diretti e di riabilitazione  di  oltre 1 miliardo di euro. A queste si devono aggiungere quelle  vertebrali, di omero, radio, piede, tibia e perone. Il costo totale per  la popolazione italiana anziana è, quindi, di circa 1 miliardo e mezzo all’anno.  Ed  è  sottostimato  perché non considera i costi indiretti come l’assistenza  domiciliare.  Per questo – continua la prof. Brandi – sarebbe importante  un  allargamento  della prevenzione primaria con rimborsabilità dei  farmaci  antifratturativi  alla  popolazione osteoporotica anziana che ampli  i criteri di selezione, al momento ancora molto restrittivi, e metta l’Italia in linea con altri Paesi europei”.

Ma  la  vera  prevenzione  inizia  in  età pediatrica. “L’unica prevenzione efficace – afferma Stefano Mora del Laboratorio di Endocrinologia Infantile dell’Istituto  San  Raffaele  – si attua da giovani. È quindi, fondamentale trattare  l’osteoporosi  come  ‘malattia’ pediatrica. E’ in questo momento, infatti,  in  cui  si  riesce ad aumentare in modo sensibile la massa ossea attraverso  tre  punti.  Il  primo  è  quello alimentare seguendo una dieta equilibrata. In genere questo è sufficiente a garantire il corretto apporto di calcio e vitamina D. Secondo: esercizio fisico regolare. Terzo: adeguata esposizione ai raggi solari. Anche quando c’è carenza di vitamina D, questo è  il  miglior  sistema per produrla. Puntare, quindi, sul pediatra, troppo spesso  escluso,  può essere il segreto per una migliore informazione delle donne  sulla  malattia.  E  il pediatra stesso dovrebbe essere maggiormente sensibilizzato riguardo al suo fondamentale ruolo”.

“Svolgere  attività  fisica  con  regolarità  –  afferma  Diana  Bianchedi, campionessa  olimpica,  medico  dello  sport e presidente della commissione atleti del CONI – previene l’osteoporosi. E il movimento deve essere svolto fin  da  giovani  anche se non è mai troppo tardi per iniziare. L’esercizio fisico, infatti, stimola il metabolismo osseo e favorisce lo sviluppo della massa  scheletrica,  contribuendo  efficacemente  alla  salute  delle ossa.
Successivamente   serve   ad   impedire  una  evoluzione  pericolosa  dellamalattia”.

Dove:
Sala Stampa, Palazzo Marino Piazza della Scala, 2
Quando:
Da Martedì 9 Marzo - 12:00 a Martedì 9 Marzo - 14:00
Chi organizza:
O.N.Da (Osservatorio nazionale sulla salute della donna)
Sito web:
www.ondaosservatorio.it