.: Discussione: Disordini in Via Padova

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 16 Apr 2010 - 21:22
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Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Ordinanze in tema di sicurezza

Via Padova: limitazioni, ma "circoscritte"


Il Tar accoglie due ricorsi e mette in discussione l'estensione territoriale: da 11 a 1,5 km di strada. Il Sindaco: "Ne discuteremo in prefettura anche per altre zone sensibili della città". Il vice Sindaco De Corato: "Puntiamo a migliorare la qualità di vita dei quartieri e a riportare legalità"

Milano, 16 aprile 2010
– Da 11 a 8 chilometri. Si riduce il tratto in cui sarà applicata l'ordinanza sugli orari dei pubblici esercizi nell'area di via Padova. Lo ha annunciato il vicesindaco, Riccardo De Corato, dopo che una ordinanza del Tar ha sospeso il provvedimento sindacale firmato il 18 marzo ed entrata in vigore il 25 marzo. "Entro lunedì, ha spiegato De Corato, il sindaco Letizia Moratti firmerà la nuova ordinanza relativa alle chiusure di negozi e locali. Abbiamo recepito l'ordinanza del Tar che conferma l'impianto del provvedimento, unico del genere in Italia. Che ci fossero ricorsi era inevitabile. Il Tar ci ha indicato una strada che noi riteniamo giusta".

In dettaglio, le limitazioni degli orari ai pubblici esercizi non interessano più 11 chilometri dell'area, bensì 8. Il provvedimento restrittivo coinvolgerà così gli esercizi che si affacciano su via Padova per un tratto di 1,3 km (in totale la strada misura 4,3 km). Intanto il sindaco di Milano Letizia Moratti valuta l'estensione del modello di sicurezza adottato nel quartiere, ad altre tre zone: Via Paolo Sarpi, via Imbonanti e Piazzale Corvetto.

Inoltre è al vaglio del Sindaco l'ipotesi di rivedere l'applicazione dell'ordinanza che impone la chiusura anticipata dei locali nelle ore serali in via Padova, come ha imposto una recente sentenza del Tar. "Stiamo valutando - ha confermato Moratti - di restringere l'applicazione dell'ordinanza sugli esercizi commerciali in una zona più limitata di via Padova, così come ci chiede la sentenza del Tar alla quale non ci appelleremo".

“I giudici non hanno contestato l’ordinanza nei principi di fondo, ma nella sua eccessiva estensione territoriale", ha detto De Corato "La sospensiva del Tar è comunque un segnale che va ascoltato. E difatti stiamo predisponendo un nuovo provvedimento, che restringa le limitazioni degli orari dei pubblici esercizi all’area più prospiciente a dove è accaduto il grave fatto delinquenziale del febbraio scorso. Ovvero al solo il tratto di via Padova da piazzale Loreto al ponte ferroviario che taglia l’asse commerciale. Che è poi quella soggetta a maggiori problematiche di sicurezza".

“Per alcune categorie - ha spiegato De Corato – come bar e ristoranti interverremo probabilmente con delle modifiche, ripristinando la chiusura normale alle due, dopo che era stata anticipata di due ore. Ma per altre, come centri massaggio o phone center, finora non soggetti ad alcun vincolo orario, il provvedimento va mantenuto intatto per garantire maggiore sicurezza".

“Nelle misure per via Padova – sottolinea De Corato – non c’è mai stata alcuna volontà vessatoria. Sono state infatti adottate dal sindaco Moratti su proposta del Tavolo tecnico sulla sicurezza presieduto dal Questore. E finora, unitamente all’ordinanza sugli affitti e al potenziamento dei controlli di Polizia Locale e Forze dell’ordine, hanno contribuito a rasserenare e migliorare la vita del quartiere. Tanto che il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza ha espresso parere positivo per estendere 46 sanzioni dal 25 marzo), su un’area estesa di 11 km di vie e che comprende diverse centinaia di esercizi, dimostra che è stata sostanzialmente rispettata".

“Sono salite a 475 – aggiunge De Corato – le schede autocertificative presentate da proprietari (204) e affittuari (271) in base all’altra ordinanza vigente. E sono 16 le situazioni di irregolarità inviate dagli amministratori condominiali. E proprio grazie a una di queste la Polizia Locale ha probabilmente salvato la vita a 5 extracomunitari di uno stabile di via Padova che rischiavano di venire avvelenati da una fuga di gas in corso. Un episodio che ha ribadito la necessità di controlli serrati in alcuni stabili del degrado proprio come già avevo chiesto nel maggio 2008, quando, a seguito di un’esplosione in una palazzina di via Padova 164, scrissi a Prefetto, Questore, Comandante dei Vigili del fuoco e Asl".

"La sentenza del Tar - ha aggiunto il Sindaco - non ridimensiona solo la nostra ordinanza, ma ridimensiona quello che è stato mostrato come un problema e una criticità al di là di quello che realmente era". "Ho posto il tema della sicurezza con la possibilità di nuove ordinanze e l'aumento dei contingenti per i controlli - ha concluso Letizia Moratti - anche in altre tre zone di Milano: le aree di via Sarpi, di via Imbonanti e di Piazzale Corvetto. Ne discuteremo nelle prossime settimane con la prefettura e non è detto che le ordinanze siano necessariamente uguali o simili a quelle applicate in via Padova".


Da milano.corriere.it:

dopo la sospensiva del Tar della prima ordinanza firmata il 18 marzo scorso

Moratti: via Padova è un modello da esportare in altre zone della città

Ma il sindaco restringe l'area di «coprifuoco» a 1,5 km. Nuove ordinanze per Chinatown, Corvetto e Imbonati

MILANO - I giudici del Tar hanno bocciato il coprifuoco voluto dal Comune di Milano in via Padova e l'amministrazione ha già pronta a una soluzione: «stiamo predisponendo un nuovo provvedimento, che restringa le limitazioni degli orari dei pubblici esercizi all'area più prospiciente a dove è accaduto il grave fatto delinquenziale del febbraio scorso. Ovvero al solo il tratto di via Padova da piazzale Loreto al ponte ferroviario che taglia l'asse commerciale. Che è poi quella soggetta a maggiori problematiche di sicurezza». Lo ha annunciato il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza di Milano, Riccardo De Corato. D'altra parte i giudici «non hanno contestato l'ordinanza nei principi di fondo - ha osservato il vice sindaco - ma nella sua eccessiva estensione territoriale. La sospensiva del Tar è comunque un segnale che va ascoltato». Per alcune categorie, come bar e ristoranti, dovrebbe venir ripristinato il normale orario di chiusura (alle due). «Ma per altre, come centri massaggio o phone center, finora non soggetti ad alcun vincolo orario, il provvedimento va mantenuto intatto per garantire maggiore sicurezza». «Nelle misure per via Padova - sottolinea De Corato - non c'è mai stata alcuna volontà vessatoria. Sono state infatti adottate dal sindaco Letizia Moratti su proposta del Tavolo tecnico sulla sicurezza presieduto dal Questore».

MODELLO DA ESTENDERE - Il sindaco Moratti, intanto, si è detta intenzionata ad estendere il modello di sicurezza adottato nel quartiere multietnico, teatro lo scorso febbraio di scontri tra immigrati, anche in altre tre zone critiche: Chinatown, via Imbonanti e Corvetto, con un nuovo giro di vite contro i dormitori abusivi e le chiusure serali anticipate per i locali. «La sentenza del Tar - ha detto la Moratti - non ridimensiona solo la nostra ordinanza, ma quello che è stato mostrato come un problema ed una criticità al di là di quello che realmente era». Al di là del pronunciamento dei giudici, infatti, il sindaco continua a credere nella ricetta usata per via Padova. «Ho posto il tema della sicurezza, con la possibilità di nuove ordinanze e l'aumento dei contingenti per i controlli - ha concluso Letizia Moratti - anche in altre tre zone di Milano: le aree di via Sarpi, di via Imbonanti e di Piazzale Corvetto. Ne discuteremo nelle prossime settimane con la prefettura e non è detto che le ordinanze siano necessariamente uguali o simili a quelle applicate in via Padova». Nei prossimi giorni il sindaco estenderà dunque anche in via Paolo Sarpi, arteria di Chinatown, in piazzale Corvetto e in via Imbonati, l'obbligo ai proprietari di immobili e agli inquilini di depositare i contratti ai vigili urbani per favorire i controlli. E l'ordinanza sugli orari degli esercizi pubblici, senza più le limitazioni per i ristoranti, sarà replicata anche in via Imbonati, zona della periferia nord di Milano ad alta concentrazione di magrebini.

Redazione online
16 aprile 2010

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 16 Apr 2010 - 12:04
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