.: Discussione: Disordini in Via Padova

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 16 Feb 2010 - 15:39
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Da Milano 2.0:

Via Padova, la frustrazione e l'indignazione dei residenti: le nostre videointerviste
Pubblicato da Anita Richeldi alle 13:50 in Interviste, Milano cronaca

ViaPadova_scontri.jpg

Questa mattina via Padova ci è apparsa come una strada tranquilla con qualche vetrina in frantumi qua e là, a testimonianza degli scontri avvenuti sabato scorso, qualche giornalista e un paio di telecamere appostate nel punto in cui è stato ucciso il giovane Ahmed Abdel Aziz el Sayed Abdoua dove in molti hanno deposto mazzi di fiori e appeso cartelli. 

ViaPadova1.jpg ViaPadova2.jpg ViaPadova3.jpg ViaPadova4.jpg ViaPadova5.jpg

Anche i residenti di nazionalità italiana hanno lasciato fiori e messaggi per ricordare la giovane vittima e la sua morte asurda:

"Il mio dolore per un ragazzo morto a 19 anni, un'abitante di via Padova italiana"

"Cari ragazzi in questo triste giorno dobbiamo fare una riflessione: se amore porta amore, violenza porta violenza".

"Non è possibile morire assassinati a 20 anni! Sarai ricordato da tutti! No a questa morte assurda!"

Noi di Milano 2.0. siamo stati in via Padova e ci siamo fermati a parlare con i residenti, italiani e immigrati, per sondare quale sia lo stato d'animo a tre giorni dai tafferugli del week-end.

Di seguito le nostre videointerviste:



Per gli abitanti di via Padova, italiani ed extracomunitari, la situazione è diventata insostenibile: tutti i sabati si scatenano risse con lanci di bottiglie in mezzo alla strada o sulle macchine e le forze dell'ordine intervengono solo se "ci scappa il morto"; l'amministrazione comunale pensa a tutto tranne che a regolamentare la situazione e i politici si fanno vedere in zona solo per racimolare qualche voto.

Tra gli intervistati si percepisce la delusione verso una classe politica totalmente disinteressata alla sorte dei suoi cittadini che non possono neanche uscire la sera a prendersi un gelato, prigionieri in una casa che hanno acquistato con i risparmi di una vita e che ora vale poco e niente.

Anche gli immigrati integrati nella comunità, con un lavoro, con bambini nati a Milano che frequentano le scuole del quartiere e giocano con i figli di italiani, si sentono abbandonati a loro stessi, anche loro costretti a casa la sera e in più guardati con diffidenza da chi purtroppo non distingue il perditempo dal lavoratore onesto.

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 15 Feb 2010 - 18:02
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