.: Discussione: Disordini in Via Padova

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Marco Righetti

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Inserito da Marco Righetti il 15 Feb 2010 - 15:18
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Visto quanto sta accadendo in questi giorni in Via Padova, sono andato a rileggermi le cose che molti di noi avevano scritto proprio su questo sito nel 2007 (2007!) a proposito della situazione di degrado e di mancanza di sicurezza della zona 2.

Non ci si meravigli, adesso, delle conseguenze. Logiche conseguenze. Era solo questione di tempo. E' solo questione di tempo.

Con grande amarezza mi sono detto: ma Qualcuno che ascolta, che abbia voglia e che possa fare Qualcosa di Giusto & Concreto esiste, oppure dobbiamo rassegnarci per sempre ai soliti bla-bla-bla, alla strumentalizzazione politica, alla consueta e perniciosa confusione tra razzismo, immigrazione clandestina e delinquenza comune, all'interventismo targato "doveva-scapparci-il-morto", ai presidi che durano il tempo strettamente necessario affinchè tutto cada nel dimenticatoio e che lasciano quel che trovano, ai rimbalzi di responsabilità tra un'autorità e l'altra.

Nausea.

I milanesi soffrono. Gli immigrati soffrono. Mi riferisco a quelli "buoni": regolari, integrati, rispettosi delle nostre leggi, onesti, puliti, lavoratori. Ce ne sono tanti, e, da italiano dico che sono meglio di tanti italiani che si approfittano di loro, che si dovrebbero vergognare e che andrebbero perseguiti per primi (cfr ad es. affitto appartamenti). 

Questa comune sofferenza (vista l'impotenza e/o la non-volontà di chi ci ha governato prima e/o di chi ci governa adesso: non mi interessa il colore, non mi interessa il livello) si traduce ormai in un'unica, tristemente qualunquistica e ovvia considerazione: che schifo Milano, che schifo l'Italia.

Se lo dice un immigrato qualcuno di noi italiani gli potrebbe rispondere: e allora, se ti fa tanto schifo, tornatene al tuo Paese. 

Ma il fatto è che lo dico anch'io, che sono nato e cresciuto qui. Che schifo. 

I milanesi che ne hanno la possibilità abbandonano la loro città. La grande città dell'Expo.

Io invece resisto, perchè tra parcheggi blu e provvedimenti anti-smog dal sapore più politico/commerciale che scientifico, mi rifiuto di perdere la speranza. Prima o poi, da Qualche parte, Qualcuno dovrà pure accorgersi che questo è un lento ma inesorabile suicidio collettivo.