.: Discussione: Fiaccolata via Padova

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 27 Mar 2010 - 20:36
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Dal notiziario ChiamaMilano di ieri.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
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VIA PADOVA NON VUOLE ANDARE A LETTO PRESTO
L’ordinanza del Sindaco rischia di affossare anche i pochi tentativi di rianimare positivamente la zona

“Che hai fatto in tutti questi anni, Noodles? Sono andato a letto presto” rispondeva De Niro all’amico Fat Moe nella scena più celebre di C’era una volta in America.
Quelli del Ligera di via Padova invece, di andare a letto presto non ne hanno proprio l’intenzione, nonostante la recente ordinanza del Sindaco imponga loro di chiudere il locale entro la mezzanotte. Almeno per una sera, almeno per manifestare il dissenso.
“Noi apriamo soltanto la sera -spiega Federico Chendi, uno dei titolari- con l’imposizione di abbassare le serrande a mezzanotte il Comune ci costringe a gettare la spugna”.
Il Ligera -stile ‘70s’ e arredamento a tema, più milanese di così si muore- è nato due anni e mezzo fa, con l’intento preciso di dar vita a un luogo di ritrovo con fini culturali: un contenitore di progetti, e in effetti, in oltre due anni di attività, numerose sono state le esposizioni, i concerti, le serate di improvvisazione teatrale e le presentazioni di libri, proprio là dove è più difficile trovare questo tipo di attività. In periferia, in una via problematica e spesso vittima delle cattive intenzioni della cronaca.
“Tutto pensavamo tranne che saremmo stati costretti a chiudere da un’ordinanza comunale” spiega l’altro proprietario, Riccardo “eravamo convinti che la crescita del quartiere andasse, nonostante le evidenti difficoltà, in una direzione europea, e che la periferia potesse generare cultura underground”.
Ma è arrivato il tempo del coprifuoco, e della ghettizzazione commerciale di una intera via.
“Come se il problema fossero i locali e non i balordi che sostano fuori” commenta Carmela Rozza “e come se poi nelle vie limitrofe non succedesse niente”.
Oltre a lei, sono presenti anche Pierfrancesco Majorino e Maurizio Baruffi a sostenere quello che i titolari del Ligera definiscono “esempio di disobbedienza civile”: un’iniziativa che giovedì 25 marzo ha coinvolto altre associazioni culturali del quartiere, dagli Amici del parco Trotter all’associazione Villa Pallavicini, da VivereZona2 alla Scheggia, tutti accorsi a sostenere la causa dei due giovani imprenditori milanesi, che non vogliono sacrificare e vanificare un lavoro culturale nato dal basso e che ha avuto un’ottima risposta da parte dei residenti.
Con una buona dose di ironia, hanno creato anche un nuovo cocktail, intitolato al Sindaco e al suo vice (sceriffo), a base di camomilla e gin; ma, scherzi a parte, quello che si chiede è un po’ di coraggio da parte dell’amministrazione.
“Che vengano a conoscere il tessuto urbano di cui stiamo parlando” incalzano, supportati dai consiglieri comunali d’opposizione che contestano i contenuti dell’ordinanza e che cercheranno di ottenerne il ritiro.
“La mia sensazione, ma è più una certezza” dice Carmela Rozza “è che il coprifuoco si faccia adesso perché c’è bisogno di spostare altrove i poliziotti che sono stati messi qui” e fa notare che i locali aperti sono più garanti della sicurezza del cittadino che non un clima di paura che spinge tutti a barricarsi in casa.

La lotta di via Padova continua, ancora una volta da parte dei cittadini e delle piccole e virtuose realtà del territorio. Come dire, roba da malavita...

Antiniska Pozzi
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 26 Mar 2010 - 19:42
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