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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 17 Mar 2010 - 12:59
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Da milano.corriere.it:

Proteste dopo il giro di vite sui negozi

«Via Padova, ordinanze troppo rigide»

I commercianti: i nuovi provvedimenti antidegrado ci penalizzano. Sì invece al divieto di alcolici in bottiglia

MILANO - Letizia Moratti aspetta intanto il Comitato per l’ordine pubblico, oggi in Prefettura, e poi rinvia alla giunta di domani, quando firmerà il pacchetto sicurezza: prima, non ne parla. Il giro di vite sui negozi di via Padova, però, ha solleva già le proteste dei commercianti: «I provvedimenti sono troppo rigidi, rischiano di penalizzare enormemente il settore». Le ordinanze antidegrado sono state discusse d’urgenza in Commissione comunale pubblici esercizi. Le associazioni, chiamate al voto sui provvedimenti, si sono astenute. Ma è una mezza bocciatura. Accompagnata da una serie di richieste di rettifica. La prima: applicare il coprifuoco solo al primo tratto di via Padova, quello «problematico», da piazzale Loreto a via Arici. La seconda: ridurre il periodo di sperimentazione dal 30 luglio al 15 giugno. La terza: allargare i turni di lavoro, ché «chiudere un ristorante o una pizzeria a mezzanotte significa condannare i titolari».

Il timore è che il pugno duro finisca per danneggiare tutti. Italiani e stranieri, chi rispetta le regole e chi le ignora. Sono stati giorni di sopralluoghi e sondaggi. Epam-Unione del commercio ha ascoltato i suoi iscritti in via Padova e «verificato le esigenze » degli abitanti. «Il presidio di polizia e carabinieri ha migliorato la vivibilità nel quartiere» commenta Rudy Citterio, membro della Commissione per l’Epam: «Residenti e negozianti sono soddisfatti...». È la premessa che introduce le critiche: «È necessario dare un segnale, sì e siamo favorevoli a un periodo di rigore. Con alcune correzioni, però. Altrimenti, i provvedimenti provocheranno danni irreparabili».

Il pacchetto sicurezza, definito a un mese dall’omicidio che scatenò la rivolta etnica e già condiviso dal ministro Maroni, è composto da due ordinanze: una sugli affitti delle case (i contratti andranno depositati al comando dei vigili) e l’altra sul commercio. La stretta sui negozi, in particolare, prova ad arginare i disagi provocati ai cittadini dalle attività definite «a rischio», quelle gestite da stranieri: kebab e phone center chiusi alle 22, centri massaggi sbarrati alle 20 e discoteche silenziose alle 2. Ma il giro di vite riguarda tutti, pure bar e ristoranti: oggi lavorano dalle 5 alle 2 e nell’ordinanza Moratti è scritto 7-24. «Almeno venga concesso di tenere la serranda alzata dalle 6 all’una» chiede Citterio.

Che trova una sponda (inaspettata) a sinistra. Così Daniele Farina, Ecologia e Libertà: «Il sindaco imbocca una strada controproducente, gli esercizi commerciali sono l’unico presidio in via Padova nelle ore serali». Dall’inizio di marzo, i vigili hanno controllato 26 di questi esercizi: 24 non rispettavano la legge. Una novità, però, mette tutti d’accordo: il divieto di vendita di alcolici in bottiglia e bicchieri di vetro dopo le 20. È la legge antimovida selvaggia. Il Comune esporta sulla Martesana il modello Navigli.

Armando Stella
17 marzo 2010
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 16 Mar 2010 - 12:26
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