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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 15 Mar 2010 - 22:08
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Da milano.corriere.it:

l'imam Asfa Mahmnoud: «Bastone e carota? Noi abbiamo visto solo il bastone»

Via Padova: nei palazzi-favelas
del quartiere più blindato della città

Le topaie da 800 euro al mese dove i residenti vivono barricati e scrivono «Attenti al cane» sulla porta

MILANO - La polizia esce da un portone. Fuori altri agenti e due cellulari. All’interno alcuni ragazzi, presumibilmente immigrati, si coprono il volto. I blitz delle forze dell’ordine sono ormai quotidiani nelle stradine limitrofe al quartiere milanese di via Padova, a Milano: dopo le ripetute risse, la «rivolta urbana» di febbraio e le manifestazioni, il quartiere ora è come addormentato, blindato giorno e notte da polizia, esercito e carabinieri. «Blindata» anche la gente - al 90% stranieri - che vive nelle centinaia di monolocali-topaie (800 euro di affitto al mese) ricavati dentro i palazzi della zona. Sono molti gli stabili in precarie condizioni strutturali e igieniche dove la telecamera non è benvenuta. Il silenzio accoglie chiunque si affacci nei cortili interni e sui pianerottoli dei condomini; i residenti sembrano barricati, spaventati forse dai vicini, forse dalla paura di nuove visite delle «guardie». Molti hanno messo il cartello «Attenti al cane» sulla porta, anche se non hanno nessun cane: chissà che tenga lontano qualche malintenzionato. (gaurda il VIDEO)

L'IMAM: TROPPE STRUMENTALIZZAZIONI - La preoccupazione dei comitati cittadini - primo fra tutti quello multietnico «Riprendiamoci Milano» - è che l'attenzione sui disagi e il degrado dell'area cali e che dopo le luci accese sul quartiere grazie alle recenti vicende di cronaca si ritorni al clima di insicurezza e di abbandono di sempre. Il direttore della Casa della cultura islamica, Asfa Mahmoud, vede nel caso di via Padova l’emblema, a livello nazionale, dei limiti che stanno incontrando vecchie e nuove misure nell’affrontare la questione-immigrazione. Asfa se la prende con i «politicanti» che - a suo dire - strumentalizzano singoli episodi a fini elettorali: «Del bastone e della carota finora noi abbiamo visto solo il bastone - sostiene -; è giusto punire chi commette reati e infrange le regole, però sarebbe altrettanto giusto anche premiare chi lavora, paga le tasse, e si sta impegnando per integrarsi». I pochi residenti italiani della zona denunciano spaccio organizzato e risse continue: «Così non si favorisce né integrazione né legalità».

Giuseppe Gaetano, Rcd
15 marzo 2010
In risposta al messaggio di Alessandro De Chirico inserito il 15 Feb 2010 - 13:09
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