.: Discussione: Fiaccolata via Padova

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 15 Feb 2010 - 18:01
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Da milano.corriere.it:

il camper del "corriere" raccoglie le testimonianze dei cittadini

Fiaccolata del Pdl in via Padova
Polemica con i residenti


Davanti lo striscione «Nessuna integrazione senza legalità». Lanciata una torcia contro dei contestatori


MILANO - Il corteo del Pdl in via Padova è partito intorno alle 19.15 dietro allo striscione «Nessuna integrazione senza legalità». Lì dove sabato si sono svolti gli scontri in seguito all'omicidio del giovane egiziano Aziz El Saied. Diversi i politici presenti, dal coordinatore provinciale Romano La Russa all'eurodeputato Carlo Fidanza, da Daniela Santanchè all'assessore provinciale Giovanni De Nicola. Fin dai primi passi i manifestanti (un centinaio), protetti da un nutrito cordone delle forze dell'ordine, si sono scontrati verbalmente con i residenti, italiani e stranieri.

LANCIATA TORCIA - C'è stato un momento di concitazione quando un battibecco è terminato con il lancio di una fiaccola da parte di un manifestante verso un gruppetto di contestatori. Gli agenti lo hanno individuato, ma ci sono voluti alcuni minuti per riportare la calma e evitare il contatto tra i due gruppi. Il corteo ha preso il via da piazzale Loreto ed è arrivato alla rotonda all'altezza del civico 64, a un centinaio di metri dal luogo dove sabato sera è stato ucciso il giovane egiziano. Lì è stato dedicato un minuto di silenzio alla vittima e cantato l'inno nazionale. Il Coordinamento delle associazioni dei commercianti milanesi ha deposto un mazzo di fiori. «I conoscenti del ragazzo ci hanno ringraziato e hanno apprezzato il gesto» ha raccontato Remo Vaccaro del Coordinamento.

COMMERCIANTI - Il corteo era stato organizzato «per manifestare solidarietà ai negozianti e ai cittadini di via Padova che ormai sono ostaggio degli immigrati». E in effetti vi hanno preso parte esponenti delle associazioni dei commercianti di diverse vie cittadine. «Vogliamo sensibilizzare le istituzioni al ripristino della legalità e della tolleranza zero vero i clandestini e gli extracomunitari che non rispettano la legge. Episodi del genere non devono più accadere» dicono gli organizzatori. Il Camper del Corriere, che a ottobre ha raccolto le testimonianze dei residenti di via Padova, è sul posto per ascoltare i cittadini, e ci resterà fino a martedì sera: la redazione mobile è posizionata all'altezza del civico 240 di via Padova, all'altezza di via Emo.

LA TENSIONE - Intanto, nella via più multietnica di Milano, prosegue il pattugliamento di uomini e mezzi di polizia, carabinieri e vigili, che vanno su e giù con Volanti e furgoni. «Oggi non possiamo concedere la cittadinanza a chi crede che la guerriglia urbana sia la normalità - spiega Romano La Russa -. L'integrazione è una cosa che deve avvenire da ambo le parti. Milano non può e non deve essere una seconda Rosarno. Quello che è successo l'altra sera in via Padova non è ammissibile».

IL PD: «FIACCOLATE INUTILI» - Dal marzo di due anni fa, quando Letizia Moratti organizzò una fiaccolata per la sicurezza in corso Buenos Aires a Milano, «sono stati tagliati 500 poliziotti e le tensioni non sono diminuite»: parte da questo dato il segretario lombardo del Pd, Maurizio Martina, per dire che non servono fiaccolate come quella organizzata dal Pdl in via Padova. «Chi sa governare il territorio non ha bisogno di fiaccolate inutili - ha osservato -. La strategia alimentata in questi anni da Pdl e Lega è stata tutta solo propagandistica. Facciano ammenda Boni e Formigoni. La condizione di insicurezza nella quale versano diverse zone della città di Milano è lì a dimostrare concretamente l'inefficacia delle troppe parole al vento spese dal loro schieramento». «E la legge Bossi-Fini - ha aggiunto il segretario - fa acqua da tutte le parti. Prova ne è che l'illegalità in questi anni è aumentata anziché diminuire».

I FERMATI - I quattro egiziani fermati per i disordini saranno interrogati martedì mattina dal gip Maria Grazia Domanico, che dovrà decidere sulla richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere inoltrata dal pm Elio Ramondini. Gli interrogatori inizieranno verso le 11. I quattro, irregolari e di età che vanno dai 19 ai 32 anni, sono accusati di devastazione e saccheggio. Nel corso dei tafferugli scoppiati dopo l'omicidio sono state ribaltate nove auto e 17 sono state danneggiate; cinque negozi gestiti da latinoamericani hanno subito atti di vandalismo. Un gruppetto avrebbe anche tentato l'assalto al consolato egiziano.

Redazione online
15 febbraio 2010

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In risposta al messaggio di Alessandro De Chirico inserito il 15 Feb 2010 - 13:09
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