.: Discussione: Prima Craxi, ora Almirante e poi chi altri da beatificare?!?

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Antonella Fachin

:Info Messaggio:
Punteggio: 5
Num.Votanti: 1
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Antonella Fachin il 6 Feb 2010 - 11:56
Leggi la risposta a questo messaggio Discussione precedente · Discussione successiva

Per opportuna informazione e, se volete, sottoscrizione, riporto qui di seguito la petizione contro una via intitolata a Giorgio Almirante, che fu firmatario nel 1938 del manifesto della razza, tenente della famigerata brigata nera, fondatore dei fasci di azione rivoluzionaria, dal 1938 al 1942 collaborò alla rivista La difesa della razza come segretario di redazione. condannato per collaborazionismo con le truppe naziste, nonché più volte denunciato per vilipendio degli organi costituzionali dello stato.

La Repubblica italiana, fondata sulla democrazia e nata dalla resistenza al Fascismo e al Nazismo, non merita di essere infangata in questo modo nei suoi principi fondamentali di uguaglianza tra le persone senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Non si può dedicare una via o un altro luogo di Milano, città medaglia d'oro della resistenza, a chi dichiarò (estratti da Wikipedia):
« Noi vogliamo essere, e ci vantiamo di essere, cattolici e buoni cattolici. Ma la nostra intransigenza non tollera confusioni di sorta […] Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti – nel nostro credere, obbedire, combattere – noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti. Esclusivamente e gelosamente fascisti noi siamo nella teoria e nella pratica del razzismo »

(Giorgio Almirante,  1942)
Alla creazione della Repubblica Sociale Italiana Giorgio Almirante passò a Salò, arruolandosi nella Guardia Nazionale Repubblicana con il grado di capomanipolo. Successivamente, dopo aver ricoperto il ruolo di Capo di Gabinetto del Ministro della Cultura Popolare di Mussolini passò al ruolo di tenente della brigata nera dipendente sempre dal Minculpop. In questa veste, al pari delle altre camicie nere, si impegnò nella lotta ai partigiani in particolare in Val d'Ossola e nel grossetano. Qui, il 10 aprile 1944, apparve un manifesto firmato da Almirante in cui si decretava la pena della fucilazione per tutti i partigiani (definiti "sbandati", all'interno del manifesto) che non avessero deposto le armi e non si fossero prontamente arresi. in quelle zone: a titolo di esempio basti ricordare che nella sola frazione di Niccioleta, a Massa Marittima, tra il 13 ed il 14 giugno 1944 vennero passati per le armi 83 minatori.

Cordiali saluti
Antonella Fachin
consigliera Zona 3
-----------------------------

Petizione contro una via dedicata a Giorgio Almirante.

ZONA 6
In data 25/01/2010, una mozione presentata dal consigliere Gaetano Bianchi,  gruppo del PDL al consiglio di zona 6, propone l’intitolazione di una strada od altro a Giorgio Almirante. Giorgio Almirante fu: firmatario nel 38 del manifesto della razza, tenente della famigerata brigata nera, fondatore dei
fasci di azione rivoluzionaria, condannato per collaborazionismo con le truppe naziste, nonché più volte denunciato per vilipendio degli organi costituzionali dello stato.
Considerando che Milano è la città medaglia d’oro alla resistenza, che la zona 6 ha pagato con un alto numero di vittime la guerra di Liberazione, sui tanti ricordiamo i martiri del Giambellino, Luciano Paschini, Giuseppe Frazzei e Francesco Migliavacca. Un ricordo coerente di Giorgio Almirante lo si trova dai libri di storia e dai suoi convincimenti che contrastano nettamente i valori della Costituzione della Repubblica Italiana. Da qui s’evidenzia il motivo per il quale altri esponenti democratici sono intestatari di strade o vie. Chiediamo a tutto il consiglio di zona di cassare tale richiesta in quanto non moralmente accettabile.
Chiediamo a tutti i cittadini, di vigilare affinché si possa custodire la memoria e che siano trasmissione del sapere, respingendo tali tentativi d’omologare i valori democratici a quelli autoritari.
Per queste ragioni firmiamo la petizione presentata da Sinistra Ecologia e Libertà di zona 6 (sel6@sinistraelibertamilano.it).
Primi firmatari Sergio Meazzi, Luca Gibillini e Massimo Bertani.