.: Discussione: Sgarbi: mi candido a sindaco di Milano

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 3 Feb 2010 - 15:29
Leggi la risposta a questo messaggio Discussione precedente · Discussione successiva

Da milano.corriere.it:

Il movimento

Sgarbi: mi candido a sindaco di Milano

Il primo cittadino dimissionario di Salemi: «Lista CL. Dove C sta per Contro e L per Letizia. Contro Letizia»

MILANO - Il ritorno, se ci sarà, non avrà meno clamore della partenza. Vittorio Sgarbi è abituato ai colpi di scena. E da sindaco dimissionario di Salemi, il piccolo comune siciliano, guarda già al futuro e sceglie Affaritaliani.it per annunciare la sua candidatura a sindaco di Milano: «Se si presenta la Moratti mi candido anche io con la Lista Sgarbi CL». Dove C sta per Contro e L per Letizia. Contro Letizia. E in vista di un eventuale ballottaggio anticipa: «Starei col centrosinistra contro la Moratti». All’annuncio di candidatura segue un programma: «Il sindaco ha perso la bussola sull’Expo, è necessario che diventi un elemento di animazione della città. Inoltre riprogetterei Milano città d'arte e contro lo smog introdurrei le auto elettriche in centro».

Esuberante e ironico, poche ore dopo essersi dimesso, è già pronto a ritornare sui suoi passi: «Si può riprovare a vedere se esiste una possibilità di continuare ma non si può andare avanti con la Guardia di Finanza che si preoccupa di vedere se la macchina che ha portato un giornalista all'aeroporto era autorizzata. Solo a pensarci è una caparbietà e quindi uno non può continuare in un ruolo in cui, oltre agli ostacoli terribili come la mancanza di lavoro, ci sono anche degli interventi ridicoli a gamba tesa a creare imbarazzi e difficoltà. La mia —conclude l’ex assessore alla Cultura di Milano — è la necessità di ottenere un consenso così ampio che guardi il mio progetto con rispetto e ammirazione e lo sostenga, perché se deve essere guardato con sospetto allora se lo facciano loro».

Paola D'Amico
03 febbraio 2010