.: Discussione: 5.569 nuovi alberi in zona 7

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Andrea Giorcelli

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Inserito da Andrea Giorcelli il 2 Ago 2010 - 00:57
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Sui vari articoli pubblicati su "La Repubblica" in merito alle piantumazioni effettuate in zona 7 ho alcune importanti osservazioni da fare.

È bene innanzitutto chiarire che le fotografie di via Caldera raffigurano alberi trapiantati un paio d’anni fa per la costruzione dei parcheggi interrati di via Correggio (quindi non fanno parte dei 5.569 alberi piantati nell’inverno scorso). Sono alberi della delicata specie Liquidambar styraciflua, già sviluppati e abituati a crescere una strada ombreggiata da edifici e quindi con minor evapotraspirazione dell’umidità dal terreno e dalle foglie nei mesi estivi, che sono stati spostati sui rilievi del sovrappassaggio di via Novara, un’area completamente assolata, dove sono in breve tempo quasi totalmente rinsecchiti. Bisognerebbe che fosse spiegato perché è stata fatta quella scelta inopportuna senza ponderare le fortemente differenti caratteristiche del sito d’impianto.

Per quanto riguarda gli alberi piantumati quest’anno, anche in quest’occasione talvolta quello che si riscontra è un’inadeguata scelta delle specie, non commisurata con le caratteristiche di terreno, esposizione delle aree, nonché delle estati sempre piú calde e siccitose che abbiamo negli ultimi decenni a Milano.
Per esempio, perché non è stato utilizzato maggiormente il bagolaro che è una pianta che a Milano dà risultati ottimi, su qualsiasi terreno e anche nelle peggiori condizioni si sviluppa in maniera forte ed equilibrata, formando gruppi e filari stradali consistenti e quasi perfetti? Invece sono stati messi solo 194  Celtis australis  a fronte di ben 490 Liriodendron tulipifera (i cui risultati non sono certo buoni, gli esemplari a Milano sono quasi tutti danneggiati dalle intemperie o dalla siccità, radi, sofferenti e male o poco sviluppati in rapporto all'età che hanno, morendo precocemente) e 376 Cercis siliquastrum (piccolo albero che invecchiando, nel giro di pochi decenni, si riempie di difetti come la tendenza a inclinarsi, e una sorta di torsione del fusto su se stesso, accompagnata spesso da ferite e da brutte gibbosità, non certo belle a vedersi), per contro un'altra molto piú longeva leguminosa a mio parere è invece stata davvero poco sfruttata per le sue potenzialità: la Gleditsia triacanthos , con soli 13 soggetti.
Dissento però da parte di quello che ha asserito la paesaggista Patrizia Pozzi: mi risultano abbastanza resistenti a periodi di siccità anche i pioppi e i platani, peraltro non messi in zona 7 per tutt’altro motivo (piante sensibili al tarlo asiatico presente purtroppo in zona). Invece gli alberi che con tutt’evidenza soffrono a Milano sono sicuramente le querce, di tutte le specie, anche quelle autoctone, poi i carpini, le betulle, i Liquidambar e i Liriodendron, gli aceri.

Giustissimo chiedere che i nuovi alberi siano bagnati di piú e durante un periodo stagionale piú lungo, ma a mio avviso vi sono anche altri gravi difetti di questo lavoro che non sono stati messi in luce.

In generale ho notato che si tende a un eccessivo e non necessario distanziamento da strade, marciapiedi, parcheggi, vialetti, panchine, aree di gioco e di sosta, verificato in molti altri casi, privandole in futuro dell'ombreggiamento che sarebbe auspicabile e possibile, ma che per periferie come Baggio – Forze Armate, dove quasi tutti i marciapiedi sono paragonabili a una sorta di "colonia elioterapica", sembra un sogno impensabile — a differenza delle zone semicentrali, alberate in tempi meno recenti, con alberi piantati anche troppo vicino ai bordi ma i cui rami che si protendono donano generosa e fresca ombra e spesso una gradevole copertura "a galleria" delle sedi stradali.
Inoltre gli operatori perseverano per scarsa preparazione o professionalità nel deleterio, "stramaledettissimo" vizio di piantare alberi a breve, brevissima distanza tra loro e dagli esistenti piú sviluppati, con le chiome quasi a contatto, nonostante magari ampi spazi vicini rimasti vuoti.
In alcuni casi gli alberi sono stati piantati (o si sono successivamente) inclinati, anche in maniera evidente.

Voglio poi sperare e credere che future infrastrutture, non ipotizzate solamente, ma già previste e programmate, come la superstrada Milano - aeroporto di Malpensa al posto di via Cusago, o l'ampliamento del cimitero di Baggio nello spazio libero alle sue spalle, lungo via Seguro, o ancora la nuova viabilità con rotatoria tra via Parri e via Valsesia nell'ambito del P.I.I., non compromettano nemmeno una delle nuove piante, che il Settore competente ha confermato essere state posizionate tenendone conto.


Andrea Giorcelli
Consigliere della zona 7 (capogruppo Verdi)
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 27 Lug 2010 - 10:33
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