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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 27 Gen 2010 - 12:49
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Da milano.corriere.it:

Studio dell’Agenzia per l’ambiente sui provvedimenti anti inquinamento

Traffico dimezzato? Scarsi benefici
E i blocchi? Inutili 9 volte su 15


Il Comune non esclude di inasprire l’Ecopass nei giorni di supersmog. I furgoni producono il 35% del Pm10


MILANO - Di cosa parla la politica quando chiede le targhe alterne? Di un provvedimento che può raccogliere un certo consenso popolare, ma che non ha «evidenti conseguenze positive nella riduzione » dell’inquinamento. E se si pensa a blocchi del traffico domenicali? Bisogna sapere che a Milano solo 6 volte su 15 il fermo-auto ha riportato le polveri sottili sotto le soglie. Sono i risultati scientifici di uno studio effettuato dal Comune e dall’Agenzia per la mobilità e l’ambiente. Cinquanta pagine, intitolate «Analisi dell’efficacia dei provvedimenti emergenziali di limitazione della circolazione ». Studio sull’intera esperienza milanese di domeniche senz’auto e targhe alterne tra 2001 e 2006. I risultati di quello studio dovrebbero servire per decidere cosa fare oggi, dopo 15 giorni di aria «fuorilegge».

Blocco domenicale - Il primo avvenne nel 2001. Fino ai tre blocchi del 2006 (gli ultimi), in sei anni la Regione ha ordinato 15 domeniche senz’auto. Stando all’analisi, i benefici sono molto limitati. In genere, dicono i tecnici dopo aver scremato i calcoli dagli influssi di vento e pioggia, «non risulta un effetto statisticamente valutato» tra il fermo delle auto e la «corrispettiva riduzione del Pm10». In sostanza: non si immettono nuove polveri, ma quelle che ci sono già non vengono smaltite. In soli 6 blocchi su 15 il Pm10 nell’aria è sceso sotto la soglia di legge. E quando ci sono stati benefici, «le concentrazioni tendono a risalire anche in modo notevole il giorno successivo».

Targhe alterne - L’esperienza recente delle targhe alterne a Milano inizia a gennaio 2002 e si esaurisce tra 15 e 18 febbraio 2005. In tutto, 18 giorni di targhe alterne. Conclusione degli specialisti: «Non sembra che ci siano evidenti conseguenze positive nella riduzione delle concentrazioni». Addirittura nei 4 giovedì di targhe alterne del 2005, il Pm10 è stato sempre più alto rispetto al giorno prima (con il traffico libero). Perché? Il numero di auto diminuisce molto meno di quanto ci si aspetterebbe. I risultati «sembrano ridimensionare la presunta efficacia» di blocchi domenicali e targhe alterne «a fronte di costi sociali ed economici elevati».

Fermare i veicoli merci - E allora, cosa fare per affrontare l’emergenza? Sui tavoli del Comune ci sono analisi dettagliate di altri possibili provvedimenti (quelli a cui sta pensando la giunta in questi giorni). Primo: bloccare i mezzi commerciali, «responsabili» di 300 mila movimenti ogni giorno a Milano. Sono il 9,7 di tutti i veicoli circolanti, quasi tutti diesel, e producono il 35 per cento del Pm10 (presto detto il beneficio che si otterrebbe fermandoli, almeno in parte).

Ecopass flessibile - In Comune si valuta anche la possibilità di estendere per il periodo dell’emergenza il pagamento dell’Ecopass alla Classe 2, facendo quindi pagare tutti tranne le auto ecologiche. Le stime sono molto precise: sugli 80 mila veicoli che entrano in centro ogni giorno, almeno il 30 per cento (circa 25 mila) resterebbe fermo. Beneficio previsto: meno 5 per cento di emissioni di polveri su tutta la città. Se poi Palazzo Marino decidesse di eliminare la deroga per i diesel Euro 4, toglierebbe 5 mila macchine dal centro e l’1 per cento di Pm10 in città.

Gianni Santucci
27 gennaio 2010


Da Milano 2.0:

Smog, il sindaco vuole lo stop alle deroghe per gli Euro 4 ed è scontro nella maggioranza

Pubblicato da Anita Richeldi alle 11:33 in Milano cronaca

A Milano non si respira, l'aria è soffocante ed è colpa dello smog. In queste prime settimane dell'anno la soglia di allarme per le polveri sottili è stata superata per 13 giorni consecutivi.

La reazione dell'opposizione non si è fatta attendere; dall'occupazione di Palazzo Marino ad opera di Fedrighini e Montalbetti, passando per le mascherine antismog indossate in aula dai consiglieri di centrosinistra fino, alle proposte di intervento di Pierfrancesco Majorino e Maurizio Baruffi:

"Tre giorni consecutivi di blocco del traffico, immediato pagamento di Ecopass per gli euro 4 diesel, limite di 80 all'ora sulle autostrade lombarde come nel Canton Ticino nei giorni di smog"

Anche il sindaco Letizia Moratti sta prendendo in seria considerazione l'idea di imporre da subito l’Ecopass alle auto diesel Euro 4 senza filtro antiparticolato. Il sindaco, inoltre, ha lanciato l'appello ad abbassare la temperatura delle case per diminuire la concentrazione di polveri sottili.

Ma ancora una volta il centrodestra si divide esprimendo opinioni discordanti che ritardano una presa di posizione precisa della giunta su una questione di vitale importanza per i cittadini e che quindi andrebbe presa in tempi rapidi. Lo stop alle deroghe Euro 4 non piace al capogruppo del Pdl Giulio Gallera mentre la Lega non digerisce l'appello del sindaco ai cittadini. 

Davide Boni, capo delegazione del Carroccio nella giunta regionale, sostiene - come riporta Repubblica - che "gli anziani si ammaleranno di freddo, oltre che di smog" e rilancia la proposta della Lega di chiudere il centro della città e di imporre le targhe alterne per tutto il mese di febbraio.

La maggioranza appare sempre più spaccata e ne è consapevole anche il sindaco Letizia Moratti quando indispettita punta il dito contro suoi consiglieri: 

"Ma come io vi do retta su tutto e alla fine mi ritrovo sui giornali come il sindaco che non fa niente contro lo smog?"

E proprio in questi giorni di super smog, il Corriere pubblicava in prima pagina un editoriale  dal titolo "La scomparsa dello smog" in cui Giangiacomo Schiavi  analizza la situazione puntando il dito contro il sindaco:

"L’Ecopass voluto da Letizia Moratti ha fatto pensare a una coraggiosa svolta: il sindaco ha rischiato il consenso imponendo un pedaggio alle auto inquinanti. Ma quando il divieto doveva essere allargato, sul bilancino del consenso è finito l’assessore che l’aveva voluto: ed è stato dimissionato. Così oggi siamo al nulla: lo smog cresce, la pioggia non arriva, l’allarme resta, nessuno agisce. Ma non può vincere la neoindifferenza, credere che tanto non cambierà mai niente. Una task force di medici ed esperti dovrebbe decidere le politiche sulla qualità dell’aria da applicare a livello nazionale facendo uscire l’inquinamento dalle logiche di una infinita campagna elettorale. Si mettano i tecnici attorno a un tavolo e si concentrino risorse per la qualità dell’aria: una battaglia civile che vale per i figli, i nipoti, i pronipoti, il futuro".

Probabilmente una task force di medici e climatologi esterni ai giochi di potere che infiammano la giunta comunale sarebbe la soluzione ideale per uscire da una situazione di crisi ambientale che rischia di far ammalare chi a Milano abita, studia, lavora.


In risposta al messaggio di Enrico Sardini inserito il 27 Gen 2010 - 07:32
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