.: Discussione: Freddo, clochard deceduto a San Siro. Moioli ai milanesi: "Segnalate al Comune casi di senzatetto in condizioni critiche"

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 22 Dic 2009 - 13:20
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Da milano.corriere.it:

Emergenza freddo

Muore assiderato nell’auto-casa

Un vicino denuncia: la tragedia annunciata di un clochard. Dormiva nel parcheggio dei disperati

MILANO - La sua casa era una vecchia Renault Espace con le gomme a terra e il tettuccio apribile coperto con un legno, per non far entrare la neve. Niente benzina, niente riscaldamento. Nell'auto già malconcia, l'unico mezzo che aveva per proteggersi dal freddo era un piumone azzurro. Troppo poco per la notte fra sabato e domenica, con otto gradi sotto zero. Così, Bruno Selis, un quarantatreenne di Magenta, non ce l'ha fatta. Domenica mattina alcuni vicini delle case Aler di Magenta si sono avvicinati alla sua auto, parcheggiata in via Toti, per vedere se tutto era a posto e per portargli qualcosa di caldo. Lo hanno visto appoggiato allo schienale, gli occhi chiusi. Accanto, una sigaretta ancora da accendere, insieme a tutti i suoi averi: giornali vecchi e volantini, qualche indumento, il piumone e i resti di un pasto frugale. Hanno bussato, ma lui non ha risposto e così hanno chiamato l'ambulanza e i carabinieri. Nel pomeriggio è arrivato il medico legale, che ha confermato la morte per assideramento, anche se l'ultima parola arriverà dall'autopsia. Sul suo corpo non sono stati trovati segni di violenza e anche l'auto non presentava segni di scasso.

La sua morte ha scosso gli abitanti delle case Aler. L'Espace dove viveva Bruno è solo una di cinque vecchie auto rubate che da anni stazionano nel parcheggio di via Toti, oltre la ferrovia Milano - Novara. Lì d'inverno si rifugiano i senzatetto e gli immigrati che di giorno chiedono l'elemosina nei parcheggi dell'ospedale di Magenta. E gli altri disperati che non trovano posto nelle auto s'infilano nelle botole che portano ai vecchi garage sotterranei delle case popolari. Oppure salgono sulle rampe che portano al secondo piano dei palazzi e si creano degli alloggi di fortuna tenendo come tetto un cartone. A Milano ci sono i dormitori, ma in provincia strutture simili non esistono. «Lo sapevamo che lì Bruno non poteva resistere. Era una morte annunciata» mormora un vicino. Bruno da tempo si era allontanato dalla sua famiglia, che risiede in città, a causa di dissidi mai sanati. Non si era mai sposato e non aveva una compagna. Alle sue spalle nessuna segnalazione alle forze dell'ordine.

Giovanna Maria Fagnani

22 dicembre 2009
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 15 Dic 2009 - 22:54
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