.: Discussione: Abolizione dei Consigli di Zona: Appello al Ministro - eliminiamo i costi non la democrazia

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 11 Dic 2009 - 18:53
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La Lega, favorevole al federalismo, invece di attuare il decentramento nella sostanza lo vuole affossare: complimenti per la totale incoerenza!
Questo è il tipico e deleterio atteggiamento italiano: "a metà del guado, invece di andare avanti torno indietro".
Questo è il destino di molte riforme in Italia (v. legge Basaglia ecc.): le riforme vengono approvate ma vengono abbandonate a metà della loro attuazione, invece di essere completate fino in fondo per consentire alle medesime di dispiegare i loro effetti, coerentemente con gli obiettivi che si volevano perseguire con tali riforme.

Ormai sappiamo bene quanto il decentramento sia fittizio a Milano, perché tutto viene deciso dal Comune centrale che continua a NON voler "mollare" il potere di decidere su tutto: i consigli di zona al massimo possono esprimere pareri (obbligatori ma non vincolanti) e di solito presentano richieste sotto forma di deliberazioni; il Comune il più delle volte ignora i pareri delle zone, se contrari, e non risponde alle deliberazioni!

Spero che "incoerentemente" come suo solito, la Lega affossi anche il FEDERALISMO, il peggiore dei mali per l'inevitabile moltiplicare di costi che comporterebbe (potenziamento delle strutture locali con ulteriore personale e costi fissi), senza alcun vantaggio in termini di responsabilizzazione degli enti locali e controllo diretto dei cittadini sull'operato degli amministratori locali. Un esempio per tutti: delle decisioni assunte dal sindaco Brichetto Moratti e dalla sua Giunta, che informativa e che controllo hanno potuto sinora fare i cittadini e i loro rappresentanti legittimamente eletti, ossia i consiglieri comunali?!?! Il sindaco non degna il consiglio comunale della sua presenza e quindi mai si confronta con i rappresentanti dei cittadini. ... alla faccia dei principi di democrazia e trasparenza decisionale!!

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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LA SCURE DI CALDEROLI
Meno consiglieri comunali, ridotti all’osso i Consigli di zona, tagliati gli assessorati. Con un collegato alla finanziaria il Governo rivoluziona il Comune

Poco più di un tratto di penna e via i Consigli di zona, insieme a comunità montane, difensori civici e consorzi vari. La decisione era nell’aria, ma l’accelerazione è stata quanto mai brusca.
Lo scorso 19 novembre il Consiglio dei Ministri aveva approvato in via definitiva il disegno di legge di riforma degli organi e delle funzioni degli enti locali elaborato dal Ministro Calderoli. Tra le altre misure il disegno di legge prevede la riduzione del numero di Consiglieri comunali (art. 20) e l’eliminazione dei Consigli circoscrizionali per i Comuni al di sotto dei 250.000 abitanti e la drastica diminuzione dei consiglieri di zona per quelli sopra i 250.000 abitanti (art. 18), la riduzione del numero di assessorati (art. 21), l’eliminazione del Difensore civico (art.16).
Per Milano significa la riduzione a quarantacinque consiglieri comunali, il passaggio da quaranta a dodici consiglieri per ogni zona, oltre che l’eliminazione del difensore civico e il passaggio dai sedici assessori di oggi a dodici. 
Il tutto in nome del taglio alle spese e agli enti inutili.
Il disegno di legge, però, invece che seguire l’iter normale è stato presentato come collegato alla legge finanziaria e quindi “blindato”, visto che con ogni probabilità il governo chiederà il voto di fiducia. 
La mossa di Calderoli e Tremonti, oltre che raschiare il fondo del barile lasciando però sacche di spreco in buona parte degli enti locali, acuisce ancor più la tensione tra comuni e governo. I toni dell’assemblea straordinaria dell’ANCI, tenutasi oggi (10 dicembre) a Roma, hanno toccato temperature roventi. Il clima già teso per i tagli ai trasferimenti e la rigidità di Tremonti sul patto di stabilità è diventato incandescente poiché misure ordinamentali –come quelle sul numero di consiglieri comunali o sugli organi del decentramento amministrativo– vengono introdotte con un collegato alla legge finanziaria.
“Inaudito e inaccettabile. Per risparmiare pochi spiccioli non si può ledere l’autonomia dei Comuni e modificare con un collegato alla finanziaria la struttura degli organi di rappresentanza dei cittadini.” A parlare così non è un membro dell’opposizione ma un autorevolissimo consigliere comunale del PdL.
Nei Consigli di Zona c’è aria di rivolta. Un esempio per tutti: il vice Presidente del Consiglio di Zona 6, Massimiliano Bombonati, PdL, nel suo blog si scaglia senza mezzi termini contro gli alleati ‘lumbard’ “Erano partiti dall’abolizione delle province e sono arrivati alla soppressione del Decentramento comunale: non male per un movimento come la Lega Nord che ha fatto del vessillo di Alberto da Giussano, campione della difesa della indipendenza comunale, la propria bandiera ideale e politica!”
Ma Milano sembra essere in seconda fila nelle proteste contro le decisioni del Governo. Mentre Alemanno e Chiamparino oggi a Roma hanno fatto sentire la propria voce, ufficialmente Palazzo Marino tace.

Beniamino Piantieri
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 11 Dic 2009 - 09:19
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