Se si parla di una proposta di legge a tutela del territorio che nasca dagli stessi abitanti del territorio da tutelare posso solo essere d'accordo.
In questi casi ciò che mi scoraggia è pensare a come e se questa legge sarà applicata nella realtà italiana, in cui si tagliano i fondi per i controlli e si applicano concretamente solo le deroghe.
E' una proposta provocatoria, ma fosse per me, che al Lambro ci abito abbastanza vicino, farei una norma che obbliga gli abitanti residenti nel raggi di due chilometri dalle sue rive a pagare di tasca propria tutti gli interventi di risanamento e manutenzione dell'area.
Giusto o ingiusto che sia di certo risveglierebbe molte coscienze che hanno trovato nuova dimora nei portafogli dei cittadini milanesi.
Il Fiume dovrebbe essere un bene pregiato che aumenta il valore degli immobili e della vivibilità.
A ridurlo in questo stato è chi ci abita/lavora vicino senza averne alcun rispetto, senza considerarlo un bene da custodire e salvaguardare attraverso un'attenta sorveglianza.
Se mai si individueranno dei responsabili mi auguro che i cittadini abbiano il coraggio di intentare un'azione legale comune per il danno ricaduto in egual misura sulla comunità, perchè sono stanco di vedere risarcito il comune, che poi reimpiega quei soldi magari in giostre panoramiche, feste a tema, progetti futuristici, consulenze sui temi più disparati e improbabili, ecc. solo per il fatto che è percepita come un'entrata extra, imprevista e ben accetta, e non come parziale risarcimento di un danno che sarà nel frattempo stato sanato dalla natura e da tanti volontari che operano senza fare clamore.