IL «TRAM D’ACQUA» potrebbe tornare a incrociare le acque del Naviglio Grande in anticipo: in Provincia si lavora per ripristinare il servizio sperimentale saggiato con successo tra il 5 dicembre e il 18 gennaio già dalla fine di aprile (e fino a luglio almeno). Di sicuro c’è che il «passaggio» sarà gratuito, e che Palazzo Isimbardi è in trattative con alcune grandi aziende italiane per portare a casa le sponsorizzazioni necessarie ad accontentare i desiderata espressi dai passeggeri durante il primo esperimento. Che in meno di un mese e mezzo aveva fatto navigare circa 3.500 persone.

INNANZI TUTTO, la possibilità di caricare le bici a bordo, ancora più appetibile nella bella stagione. Quanto alla frequenza più alta, tutto dipende dalla quantità di battelli che saranno a disposizione: se ai due (84 posti in tutto) in servizio in inverno se ne aggiungeranno altri, il percorso potrebbe essere allungato anche fino a Gaggiano. Ferma restando la necessità di coprire la tratta-clou, Corsico-Milano, sulla quale si era già formato un gruppo di pendolari contenti di rinunciare ad auto, bus e altri mezzi in cambio del battello. L’assessore alla Mobilità Giovanni De Nicola spiega il fenomeno con i tempi imbattibili del traghetto: meno di venti minuti per arrivare in città, roba che «neanche con l’elicottero». L’altro desiderio che sta tentando di realizzare, andando a caccia di risorse, è assicurarsi barche col motore elettrico, meno inquinanti, e più confortevoli, «con un’immagine più in stile Milano», nel senso di capitale del design. Intanto, l’assessore continua a covare il sogno di arrivare, un giorno, fino a Venezia in battello: «Il presidente Podestà ha lanciato l’idea della navigabilità dei Navigli, l’intera provincia ci sta lavorando. Ci crediamo».
Nel frattempo, l’obiettivo è la «rivalorizzazione» dei canali «che per troppi decenni sono stati visti come un intralcio. Dalla follia asfaltatrice dei nostri nonni e dall’irresponsabilità amministrativa dei Comuni rivieraschi».