.: Discussione: BASTA SGOMBERI FORZATI: qualunque integrazione viene distrutta

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 23 Dic 2009 - 15:41
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Caro Camillo,

condivido le Sue considerazioni, anche se la realtà è molto più complessa della nostra immaginazione.
Le famiglie rumene di etnia rom, accompagnate nel processo  di integrazione dai volontari della Comunità di Sant'Egidio e dei Padri Somaschi, vivono in vario modo:
- gli uomini in genere lavorano nell'edilizia, come muratori, idraulici, carpentieri, imbianchini. Alcuni sono in regola, la minima parte, gli altri, la maggior parte, lavorano in nero. I datori di lavoro sono italiani che , in questo modo, non solo pagano a prezzi inferiori a quelli di mercato la manodopera straniera (ma in regola, con carta d'identità italiana ecc.) ma soprattutto non versano i contributi previdenziali e assicurativi per INAIL, INPS ecc., e fanno risultare un reddito d'impresa inferiore al reale, perchè questi lavoratori non esistono e forse anche "l'appalto"!.
- le donne fanno pulizie in casa.

Ovviamente non si può escludere che alcuni di loro, senza lavoro e senza risparmi, pur di sfamarsi e sfamare i figli ricorrano all'elemosina, ma neppure loro desiderano mendicare l'aiuto degli altri.

La cosa assurda è che alcune famiglie potrebbero pagare l'affitto di un appartamento, ma nessuno vuole affittarglielo, anche se sono persone per bene (più di una maestra ha usato queste parole "sono proprio belle persone!").
Hanno quindi bisogno di un aiuto dal punto di vista della mediazione sociale, di una garanzia in termini di reputazione che i volontari potrebbero dare.
Le banche, inoltre, anche se hanno la busta paga, non vogliono concedere mutui per l'acquisto di una casa!
Alcuni di loro sono arrivati al punto di nascondere le loro origini per non perdere il posto di lavoro!


Ma c'è un problema (tra i tanti), la madre dei problemi: finché l'ente locale, a differenza di altri enti locali in Italia e all'estero, si rifiuta di assumersi il ruolo di "presa in carico" del processo di integrazione, la gran parte delle persone, in assenza dell'egida dell'ente pubblico che avvalla l'iniziativa, non se la sente di superare incomprensioni, pregiudizi ecc. che i rom si portano appresso da secoli (anche loro ad esempio sono finiti nelle camere a gas dei nazisti per il solo fatto di essere "zingari" e quindi diversi dagli ariani).

Per completezza di informazione allego un documento molto interessante che La invito a leggere: molte risposte sono nel documento.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Allegato Descrizione Punteggio
3_novembre.2009 tavolo rom.pdf
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In risposta al messaggio di Camillo Ferraris inserito il 23 Dic 2009 - 15:05
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