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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 24 Feb 2010 - 20:59
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Per opportuna riflessione riporto qui di seguito la notizia ANSA circa la condanna del conduttore di Radio Padania, Leo Siegel, capogruppo della Lega Nord in Consiglio di Zona 3, per diffamazione a mezzo stampa aggravato dall’odio razziale, per alcuni espressioni offensive usate nei confronti del giornalista Gad Lerner e della comunita’ Rom durante la trasmissione ‘Filo diretto’ del settembre 2007.
Purtroppo anche su questo Forum alcune persone hanno spesso usato espressioni e accuse generalizzate a tutti i Rom mentre lo stesso Siegel, nella sua dichiarazione spontanea, riconosce che “accusare indistintamente gli appartenenti all’etnia rom di essere una “banda di ladri”, costituisce una generalizzazione indebita che ignora il principio della responsabilità personale (mai collettiva, e tanto meno etnica) di fronte alla legge.”
 

Alvaro Gil Robles, ex Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, ha scritto "i sentimenti anti-Rom sono radicati così profondamente in certe società che la discriminazione contro i Rom in aree quali il lavoro, la scuola, la casa, l'accesso ai luoghi pubblici, appare essere generalmente tollerata e non considerata illegale".
Analogamente, vi sono ancora persone che generalmente tollerano e non considerano illegale usare espressioni denigratorie nei confronti di tutti i Rom, ma, come la sentenza di Tribunale di Milano ha affermato in maniera chiara, questo atteggiamento è razzista e contrario alle leggi di un paese civile.
Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin

Consigliera Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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(ANSA) – MILANO, 22 FEB – Leopoldo Siegel, conduttore di Radio Padania, e’ stato condannato dal tribunale di Milano a mille euro di multa nel processo in cui e’ imputato di diffamazione a mezzo stampa aggravato dall’odio razziale, per alcuni espressioni offensive usate nei confronti del giornalista Gad Lerner e della comunita’ Rom durante la trasmissione ‘Filo diretto’ del settembre 2007.
Il giudice monocratico dell’ottava sezione penale ha inoltre condannato il conduttore di Radio Padania a versare 10 mila euro a Gad Lerner (parte offesa) a titolo di risarcimento per il danno morale.
Siegel dopo la lettura del dispositivo ha affermato: “Ho avuto sempre fiducia nella giustizia. La giustizia si accetta e non si commenta”.
Gad Lerner invece ha voluto sottolineare di non aver mai chiesto alcun risarcimento e ha aggiunto: “mi auguro che questo linguaggio dell’odio razziale non venga piu’ usato a Radio Padania. Ho apprezzato le dichiarazioni di scuse, sebbene tardive, lette in aula oggi da Siegel. Se non avesse atteso l’ultimo giorno, avremmo probabilmente evitato anche il processo”.
La vicenda giudiziaria, per la quale oggi si e’ concluso il processo di primo grado, era nata da una querela di diffamazione presentata da Lerner contro Siegel.(ANSA
  
Prima di essere condannato per diffamazione aggravata e istigazione all’odio razziale, ieri Leo Siegel ha letto di fronte al giudice monocratico dell’Ottava sezione penale del Tribunale di Milano la seguente dichiarazione spontanea.
Riconosco e mi rammarico di avere utilizzato, in veste di conduttore della trasmissione “Filo diretto” in onda il 27 settembre 2007 su “Radio Padania Libera”, un linguaggio aggressivo e denigratorio nei confronti di Gad Lerner.
Ritengo che accusare indistintamente gli appartenenti all’etnia rom di essere una “banda di ladri”, costituisce una generalizzazione indebita che ignora il principio della responsabilità personale (mai collettiva, e tanto meno etnica) di fronte alla legge. Per cui ritenevo dire che una percentuale significativa di soggetti di cui si è parlato in trasmissione, purtroppo viola la legge per i reati contro la proprietà e, proprio in riferimento a questi soggetti, non si può esprimere una valutazione di apprezzamento, esprimendola invece nei confronti di Don Luigi (sic) Colmegna e degli operatori sociali della Casa della Carità di Milano, nella misura in cui egli si occupa di riabilitazione e reinserimento.
Durante la trasmissione vi è stata una serie di interventi telefonici nei quali veniva manifestata l’apologia di reato, fino all’auspicio di eliminazione fisica degli zingari. In realtà sono degli effetti non voluti dall’esponente, tant’è che ho detto durante la trasmissione, testualmente, “credo oggi ci possono essere altri metodi un pochino più democratici e civili… lei sa che siamo gandhiani quindi cerchiamo di fare altri percorsi che non siano quello”.
In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 22 Feb 2010 - 10:29
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