.: Discussione: Via l’amianto da via Mazzolari. Approvato il progetto definitivo

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 19 Nov 2010 - 16:45
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Da milano.corriere.it:

a milano causa 300 morti all'anno per mesotelioma, asbestosi e carcinoma polmonare

Amianto, il killer invisibile

Nelle case dell'Aler e del Comune vivono 2500 famiglie esposte particolarmente al rischio. Che riguarda tutti



MILANO - Trecento morti all’anno, 10mila famiglie «esposte» al rischio di mesotelioma pleurico, asbestosi e carcinoma polmonare. Sono i numeri prodotti da un assassino silenzioso di nome amianto nel solo capoluogo lombardo. Il pericolosissimo minerale, bandito dal 1992 in Italia, è presente, in particolar modo, nelle case di proprietà del Comune (1504) e dell’Aler (1000). In tutto 2500 famiglie esposte al rischio di cancro ai polmoni, all’intestino, alla laringe e allo stomaco. Il caso più grave è quello di via Russoli, a pochi passi dallo IULM, dove 200 famiglie vivono in 4 palazzoni di otto piani, di proprietà dell’Aler, completamente rivestiti in amianto. I dati degli ultimi 6 anni parlano di otto decessi imputabili al «killer invisibile» ma, nonostante ciò, Palazzo Marino continua a rimandare i lavori di smaltimento e messa in sicurezza. Nel frattempo i lastroni velenosi, lasciati alle intemperie da circa 30 anni senza manutenzione, cominciano a gonfiarsi, sbriciolarsi e cadere. Proprio accanto alle finestre da cui i condomini dovrebbero ricevere una boccata di aria fresca.

«Non sono tranquilla quando il mio nipotino viene a trovarmi - dice Tina Monaco, abitante di via Russoli - perché penso all’aria che gli faccio respirare. E se un giorno si ammalasse?». C’è paura tra la gente di via Russoli e di altre 19 zone della città (guarda la mappa). In via De Andrè si rasenta la beffa: in un grande edificio comunale hanno trovato dimora 63 famiglie provenienti dalle famigerate «White» di via Feltrinelli: le case all’amianto per antonomasia. Pensavano di essere finalmente scampati ad un triste destino. Invece no. Davanti alle loro finestre si trova un bocciodromo con un tetto in eternit: ancora amianto. Alcune di queste famiglie hanno lottato per decenni, quando erano alle «White», per ottenere dignità per la loro salute e quella dei loro cari. Oggi il sentimento che prevale sembra essere quello della rassegnazione, della stanchezza. Chi metterà in sicurezza il tetto che si sbriciola davanti alle loro finestre? Quanti soldi ci vorranno e chi li pagherà?

Gli abitanti di via Mazzolari 48, invece, il killer lo hanno sopra le teste: 3.000 metri quadrati di tetto in eternit, con l’85% di amianto. Dal 2005, ovvero da quando Palazzo Marino ha avviato i piani triennali di smaltimento e messa in sicurezza, ogni anno sperano che tocchi a loro. «Sembrava che finalmente qualcosa si muovesse - dice Marco Anelli -, ma ormai siamo a novembre e nulla si è fatto. Cosa dobbiamo fare per essere ascoltati, cospargerci di benzina e darci fuoco?». Parole forti, come quelle di Tina Monaco che ci ricorda come uccide il «killer invisibile»: «Ti soffoca. Piano piano, fino all’ultimo respiro». L’Associazione Esposti all’amianto di Milano aggiunge un dato preoccupante: la tendenza è quella di ritenere che il problema sia relativo a queste 2500 famiglie. In realtà non è così: le polveri del minerale assassino che si sbriciola investono anche i caseggiati vicini. E nelle giornate di vento il pulviscolo raggiunge tutta la città.

testo e video di Nicola Ruccia
19 novembre 2010
In risposta al messaggio di Massimiliano Bombonati inserito il 23 Nov 2009 - 11:51
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