.: Discussione: Scuole Civiche Serali

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Bruno Alessandro Bertini

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Inserito da Bruno Alessandro Bertini il 23 Nov 2009 - 18:04
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Sono stato invitato a partecipare a questa discussione e lo faccio volentieri.
Però non voglio esprimere l'ennesima opinione, di parte, discutibile, sbagliata o di buon senso.
Io voglio andare alla radice del problema.
Il discorso istruzione dovrebbe essere fatto a livello nazionale, ma basta fare uno sforzo e considerare, in questo caso, il comune come una piccola nazione che amministra il territorio e i servizi dei suoi abitanti (e ci tengo a sottolineare che MAI deve permettersi di amministrare questi ultimi).
Prendiamo quindi in esame il sistema economico che è la parte concreta dell'amministrazione comunale: ci sono degli ingressi, rappresentati dalle imposte locali ed altri balzelli vari, e le spese per ridistribuire questa ricchezza a cui hanno contribuito tutti i cittadini in giusta misura (Tzé: sorvoliamo che non è questo il posto per discutere questa parte).
Concentriamoci quindi sulla redistribuzione: il comune ha dei soldi e deve rimetterli in circolo, questo viene fatto (purtroppo) in buona misura attraverso gli stipendi e quant'altro viene mangiato dalla macchina burocratica (fatta di consulenze, rimborsi, investimenti fantasiosi per l'expo e tutte quelle cose che a noi cittadini fanno venire mal di pancia solo a pensarci). Quello che avanza dovrebbe (e sottolineo dovrebbe) essere speso attraverso i due canali principi che il buon senso indica come gli unici che una buona amministrazione dovrebbe tenere in considerazione: la manutenzione della cosa pubblica, i servizi pubblici al cittadino.
Ci sono però degli inetti, passatemi il termine (voi che leggete ne avrete di certo in mente di migliori), che si sono fatti fregare dall'ideologia PRIVATIZZAZIONE = MEGLIO/SOLUZIONE DI OGNI PROBLEMA ( vedasi acqua potabile ).
Questa ideologia, malsana e apportatrice di grave sventura come ogni altra ideologia, sta spingendo il comune a privatizzare di tutto e di più, e se non bastasse aver perso per sempre diversi fiori all'occhiello di questa città, la domanda che dovremmo porci è: come intende questa amministrazione ridistribuire la ricchezza ricavata dai cittadini ai cittadini?
Forse attraverso appalti a grandi opere che assomigliano a un fiume di soldi che va via, lontano dalla città, in tasca a poche persone, e ci lascia dei mezzi mostri architettonici che uccidono la città con manutenzioni insostenibili?
Forse la soluzione è in ruote panoramiche e riprogettazioni commissionate a grandi nomi internazionali che si prendono i nostri soldi e poi, giustamente, se li spendono a casa loro?
L'istruzione, le infrastrutture al trasporto, la produzione di beni di prima necessità, le comunicazioni... queste sono cose di cui beneficiano tutti i cittadini e quindi devono essere pubbliche. Il comune si assicurerà che tutti i cittadini possano accedervi in egual misura al di là del ceto sociale. I soldi per farle funzionare si prenderanno dai cittadini stessi, in modo proporzionato alle loro possibilità, e saranno restituiti a loro tramite gli stipendi degli operai che lavorano alla centrale del latte, all'AEM, o insegnano nelle scuole cittadine, e vivono in questa città, spendono il loro stipendio per vivere in questa città, lavorano per migliorare il modo in cui vivere in questa città, in poche parole rendono VIVA Milano.
E allora non è più un'opinione personale sostenere che i corsi serali comunali sono doverosi, che non devono essere in perdita ovvero gratuiti per tutti, ma accessibili a tutti: chi può pagare li paga come farebbe con una scuola privata, chi ha difficoltà è aiutato da borse di studio magari legate anche al rendimento. Le scuole private, se vogliono, possono aprire anche sedi a Milano, ma non dovrebbero essere riconosciute e tanto meno finanziate da soldi pubblici. 
  
In risposta al messaggio di Gianfranco De Gaetani inserito il 21 Nov 2009 - 19:44
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