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.: Il Blog di Antonella Fachin
Sabato, 21 Novembre, 2009 - 14:27

giorno mondiale dell'infanzia: Milano sgombera i bimbi rom!

Per opportuna informazione.
Giustamente questi genitori, i cui figli andavano a scuola con bimbi e bime rom, si chedono: ieri 20/11 si è celebrata la giornata mondiale dei diritti dell’infanzia: i bambini del campo rom di via Rubattino se ne saranno accorti?

La riconciliazione si vede nei fatti, signora Sindaco, non nelle parole o negli interventi ai convegni.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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Comunicato stampa

I GENITORI DELLA SCUOLA "BRUNO MUNARI" DI MILANO PER L'ACCOGLIENZA E CONTRO LO SGOMBERO DEI BAMBINI ROM

di Associazione Genitori Scuola "Bruno Munari"
L’Associazione Genitori della scuola Bruno Munari di via Feltre a Milano, denuncia l’azione violenta di sgombero che è stata attuata ieri ai danni di circa 50 bambini e delle loro famiglie occupanti il campo Rom di via Rubattino.

36 bambini frequentavano le nostre scuole e avevano avviato così un percorso di integrazione che per loro poteva rappresentare l’unica possibilità di accedere a un futuro migliore.

Lo sgombero non ha offerto a queste famiglie delle alternative concrete: abbiamo sentito che i bambini sopra i 6 anni sarebbero stati separati dalle madri. Alcuni sono finiti fuori provincia. Noi genitori non sappiamo se in questo momento i compagni di classe dei nostri figli hanno un riparo per dormire, né se torneranno nelle nostre scuole.

L’azione di sgombero era annunciata da settembre. Da allora i genitori dell’Associazione, con le comunità di S. Egidio, Padri Somaschi, Naga, con gli insegnanti delle scuole del circolo di via Pini hanno intrapreso molte iniziative di solidarietà e sensibilizzazione anche presso il Consiglio di Zona e le Commissioni consiliari del Comune di Milano.

Ora questi bambini hanno perso tutto e noi abbiamo perso l’occasione di dimostrare loro che siamo un paese democratico capace di accogliere persone e culture diverse dalla nostra, magari in difficoltà.

Abbiamo perso l’occasione di dimostrare ai nostri figli che la tolleranza e la convivenza civile sono valori alla base di una società democratica e che le diversità devono essere vissute e valorizzate come risorse. Che l’accoglienza è un valore universale che non distingue tra etnie, culture e paesi di provenienza (in questo caso, tra l’altro si tratta per la maggior parte di cittadini Rumeni, quindi appartenenti alla UE).

Ricordiamo che ieri 20/11 si è celebrata la giornata mondiale dei diritti dell’infanzia: i bambini del campo rom di via Rubattino se ne saranno accorti?

info: flavianarobbiati@tiscali.it
Stefano Pasta stefanopasta@gmail.com
http://www.elementareinfeltre.it/
info@elementareinfeltre.it

Dire che i rom hanno occupata la chiesa è una esagerazione perchè dopo una notte all'addiaccio hanno cercato e trovato, grazie all'accoglienza del parroco, un po' di tepore. Io sono andata alla chiesa di Sant'Ignazio e vi erano mamme con bimbi di pochi mesi o di pochi anni!

E' ora che il comune di Milano la smetta di fare sgomberi ILLEGALI, perchè è illegittimo effettuare sgomberi forzati di insediamenti abusivi in assenza di alternative residenziali.
Le Prescrizioni delle Nazioni Unite in materia di sgomberi forzati, stabilite nelle Linee guida sugli sgomberi forzati del 20 maggio 1997 del CESCR (Comitato per l’osservanza dei diritti economici, sociali e culturali), e la Raccomandazione 2005 (4) adottata il 23 febbraio 2005 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa stabiliscono precise e cogenti garanzie procedurali e sostanziali, relative fra l’altro a dettagliati obblighi di:
(a) consultazione genuina delle persone e dei gruppi interessati;
(b) adeguata e preventiva notifica a tutte le persone interessate della data e delle modalità dello sgombero;
(c) identificazione dei soggetti istituzionali incaricati di eseguire lo sgombero;
(d) garanzia del contraddittorio e di accesso alla tutela in giudizio dei propri diritti;
(e) predisposizione di adeguate alternative abitative per i nuclei familiari affetti;
(f) garanzia della vita familiare e dei diritti fondamentali delle persone.

Il comune di Milano invece NON ha predisposto alcuna alternativa adeguata ma li ha sbattuti in mezzo alla strada (prima almeno avevano un tetto sopra la testa!) e ha totalmente ignorato i NUCLEI FAMILIARI: mamme e bambini da una parte sparsi in dormitori vari e in parrocchie e centri di accoglienza privati che si sono resi disponibili, altri bambini (dai 6/8 anni in su) in istituti da soli, senza mamma e papà, e i papà del tutto ignorati.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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Da milano.repubblica.it:

Milano, i rom si rifugiano in chiesa dopo lo sgombero di via Rubattino

Erano stati sgomberati due giorni fa e hanno passato la notte sotto un cavalcavia. Lì all'aba sono stati raggiunti dalla polizia, che li ha mandati via

Circa 150 nomadi, principalmente romeni, fatti sgomberare dal campo rom in via Rubattino, nell'area exEnel alla periferia est di Milano, dopo tanto vagare hanno occupato la parrocchia Sant'Ignazio di Loyola in piazza Borotti. I primi sono arrivati in mattinata e gli altri si sono aggiunti dopo, con picchi fino a 300 persone. Molte le donne e i bambini, anche in tenera età che, ha riferito l' assessore comunale alle Politiche sociali, Mariolina Moioili, in serata "hanno trovato una sistemazione".

FOTO I rom nella chiesa

Ventisette gruppi familiari sono stati divisi tra tre strutture: un primo gruppo di sette mamme con bambini è stato portato con un pulmino al dormitorio di viale Ortles; un secondo sarà accolto nel ricovero Centesimus Annus in zona Cascina Monluè e un terzo gruppo sarà portato in una struttura di padre Clemente dei Fratelli di San Francesco in viale Isonzo. Agli uomini, invece, una mensa della zona ha offerto una cena calda.

"Vedo con preoccupazione la situazione - ha commentato don Roberto Davanzo, direttore della Caritas ambrosiana - perché gli sgomberi fatti senza prevedere soluzioni alternative, rischiano solo di spostare la gente di qualche centinaia di metri. Da sempre noi siamo contrari alla logica dei campi abusivi, degradati e indegni; Rubattino anche senz'acqua negli ultimi tempi. Ma in questo campo c'erano molti bambini che frequentavano la scuola anche con profitto e questo sgombero rischia di interrompere la possibilità per loro di andare a scuola, di compiere un certo processo integrativo".

LEGGI Maestra ospita l'alunna rom: "Non posso lasciarla"

E il presidente dell Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è stato contestato da un ragazzo alla Casa della carità durante il suo intervento in occasione del convegno "Milano si-cura". Mentre il presidente parlava dell'importanza di essere vicino agli ultimi dalla platea, un ragazzo gli ha chiesto come si conciliasse la politica di vicinanza agli ultimi con gli sgomberi. "La Regione Lombardia non è responsabile di queste azioni", è stata la risposta del presidente Formigoni. Il ragazzo, che è stato subito all'allontanato dalla sala, è un volontario di una casa di riposo milanese e vive a Vedano al Lambro.

(21 novembre 2009)

Commento di Antonella Fachin inserito Sab, 21/11/2009 23:04

Ho letto dello sgombero su questo sito: http://www.milanomag.it/index.php?page=news-detail&id-det=660, dove si parla di una fiaccolata di cui non sapevo nulla. Strano che nessuno ne abbia parlato visto che dei residenti che difendono un campo rom è una notizia del tipo l'uomo che ha morso il cane. Mi chiedo anche se ha ragione il commentatore della notizia: quanti veramente li difendono?

Commento di Luca Colombo inserito Dom, 22/11/2009 18:40

Ha ragione Luca, apparentemente è "strano" che i giornali non abbiano dato risalto alla notizia della fiaccolata A FAVORE (!) dei rom e dei processi di scolarizaazione e di inserimneto lavorativo in atto!

Questo ci dà la misura del livello di indipendenza e di onestà intellettuale dei giornalisti: dovrebbero riportare i fatti, tutti i fatti per consentire ai lettori di farsi una propria opinione, mentre in realtà preferiscono AUTOCENSURARE i fatti che non sono in linea con la loro visione della società.
Quindi i lettori finiscono, purtroppo, per ascoltare un pensiero unico e per non voler ascoltare le considerazioni diverse dalle proprie convinzioni, anche quando le convinzioni sono basate su luoghi comuni, pregiudizi, leggende metropolitane, stereotipi razzisti, generalizzazioni.
Per avere un esempio, Le suggerisco di leggere il dibattito attivo in zona 3 "Circa i rom al rubattino"  http://www.partecipami.it/?q=node/8174

Per quanto riguarda le persone contrarie allo sgombero fatto in maniera illegale e inconcludente, come nel caso di via rubattino, le persone erano in primo luogo coloro che hanno conosciuto in questi due anni le famiglie rom che vivevano nell'area dismessa dell'ENEL:
- le maestre (una maestra ha dato ospitalità a casa sua l'alunna rom della sua classe e si è prodigata per cercare una sistemazione per i suoi genitori),
- i genitori italiani che hanno vissuto positivamente il processo di integrazione dei bimbi/bimbe rom nelle classi frequentate dai loro figli e dalle loro figlie (i bambini hanno una grande capacità di abbattere le barriere culturali e i pregiudizi e hanno favorito le relazioni tra i genitori italiani e i genitori rom),
- i volontari della comunità di Sant'Egidio e dei Padri Somaschi, che da anni seguono queste famiglie, le conoscono e sono pronti a garantire sulla serietà, laboriosità e onestà di molti nuclei familiari;
- gli abitanti del quartiere che non si sentivano in pericolo per la presenza di rom;
- i consiglieri di zona dell'opposizione di centro-sinistra che si sono informati sulla realtà e hanno dovuto constatare che molti rom sono giunti in zona  dopo gli sgomberi del cavalcavia Bacula, via noale, Pioltello ecc. e che hanno insistito affinche lo sgombero venisse programmato e integrato da soluzioni alternative... ma il comune preferisce che le "vespe" ronzino e infastidiscano i cittadini, anziché trovino una collocazione tranquilla nel teritorio!

Cordiali saluti
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano

Commento di Antonella Fachin inserito Dom, 22/11/2009 22:41

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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Lettera del corriere
a
Isabella Bossi
Fedrigotti

Un messaggio senza rabbia
sullo sgombero dei Rom

Cara Isabella, l'altro giorno è stato sgomberato il campo rom in zona
Rubattino. Da residente nella zona, dovrei
essere contento, non ci saranno più queste persone trasandate e senza
lavoro che gironzolano per il quartiere, che mi
fanno paura quando li incontro la sera nei viali, che vivono di elemosina
o di espedienti. In realtà sono triste. Nei
giorni scorsi avevo visto genitori rom portare i figli nel parco sotto
casa mia, staccare uno dei tubi per
l'irrigazione del prato, e lavare i bambini così, all'aperto, davanti agli
occhi di tutti. Sul momento sono stato
preso da un impeto di rabbia, avrei voluto allontanarli indignato. Poi ho
pensato ad un padre che, per lavare i propri
figli, è costretto ad umiliarsi in questo modo perché nel campo dove vive
non c'è acqua, perché non ha altri mezzi per
cercarsi una sistemazione migliore. E mi sono fermato. Il giorno dello
sgombero ho visto bambini rom piangere perché
non andranno più a scuola, non vedranno più i compagni e le maestre.
Quando sono arrivati lo scorso anno, questi bimbi
non conoscevano una parola di italiano. Li vedevo arrivare nella scuola
elementare di mia figlia, erano spaventati, lo
sguardo preoccupato, non volevano separarsi dai genitori. Anche i genitori
erano timidi, si tenevano in disparte,
quasi si vergognassero di avvicinarsi ai «residenti».
Dopo qualche mese erano cambiati, sia i grandi che i piccoli. I bambini
rom erano felici, giocavano con gli altri
bambini. Accompagnando mia figlia a scuola la vedevo correre incontro alla
sua nuova amichetta che viveva in una casa
con le ruote, le vedevo abbracciarsi strette, prendersi per mano per
raccontarsi le avventure del giorno prima. Anche
i genitori sorridevano, ma sempre con una vena di malinconia. Che ne sarà
di queste famiglie? Dove andranno questi
bambini? Cosa si può fare per loro? Non ho risposte. Dovrei essere
contento, il mio quartiere adesso è tornato alla
normalità. So solo che mentre andavo al lavoro, mi veniva da piangere.

Paolo Cremonesi

Risposta

Quando si è abituati ai messaggi pieni di rabbia— comprensibile,
condivisibile — che ogni giorno arrivano, per
esempio nel sito del Corriere , contro stranieri che rubano, aggrediscono,
sporcano, quando si legge — senza
condividere — di sindaci che a Natale vogliono svuotare la città di tutti
gli immigrati, oppure di nuove regole per
processi brevi che però per loro rimarranno lunghi e poi, una mattina
arriva una lettera come la sua, la giornata
prende un'altra faccia. Civiltà non è morta, e la ringrazio. E pazienza se
ci chiameranno buonisti.

Isabella Bossi Fedrigotti

Commento di Antonella Fachin inserito Mar, 24/11/2009 14:24