.: Discussione: Ambrogini d'Oro: un evento sempre più lontano dalla città

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 20 Nov 2009 - 10:31
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Operai e comunità lgbt non sono considerati meritevoli di ricevere una civica Benemerenza nella città dell'EXPO 2015. La decisione molto tormentata e durata fino a notte fonda ha portato a compimento una lista di nomi e di organizzazioni per il conferimento dell'Ambrogino d'Oro. Il significato dell'iniziativa assume sempre maggiormente i contorni di una spettacolarizzazione del gran Galà dei personaggi che si susseguiranno il 7 dicembre nella lunga fila dei riceventi il titolo, stringendo davanti ai fotografi la mano al sindaco. Non si capiscono alcuni conferimenti, come ad esempio quella ricevuta da Marina Berlusconi: forse solamente perchè figlia di Silvio e forse occasione per riequilibrare i rapporti tesi interni alla Giunta e alla maggioranza del Comune, dopo anche le dimissioni forzate dell'Assessore Croci. L'imprenditrice figlia del padre è stata considerata come titolata ad avere il riconoscimento, mentre gli operai della INNSE, che per l'intera estate hanno manifestato con presidi, coinvolgendo tutto il Paese, la difesa del loro posto di lavoro e del ruolo che l'industria dovrebbe assumere nel contesto sociale cittadino e lombardo, vengono accreditati come "fuori legge", parole del capogruppo di Forza Italia Gallera, a cui l'amministrazione riserva solamente un diniego assoluto per la civica benemerenza. Chi presidia la democrazia e rivendica il diritto sociale di vedersi riconoscere la tutela della propria dignità umana come lavoratrice e lavoratore non è considerato nella città dell'EXPO 2015: nella città dove si accumulano imprenditorie edilizie spesso inadempienti e non completanti lavori di intervento urbanistico, spesso volte ad assicurare costruzioni di case private senza definire l'interezza del progetto prevedente anche l'edificazione di case a mutuo sociale o convenzionato. Gli operai della INNSE difendevano il territorio da possibili speculazioni, come già era previsto dall'intensificarsi di progetti di riqualificazione interessanti quell'area, nonchè il ruolo economico di un centro produttivo storico, miserevolmente degradato e portato in crisi dalla logica liberista del "mordi e fuggi", prendi i capitali, non fare investimenti e porta a casa i profitti.La maggioranza sembra avere voluto proseguire sullo scontro presentando anche provocatoriamente candidature sicuramente non condivise: dal nucleo dei vigili che dà la caccia al clandestino sui mezzi, una pratica che viene giustamente considerata violatrice dei diritti umani e civili, e l'islamico moderato Asfa Mahmoud, presentato dal PdL in un'ottica di divisione e discrimine tra islamici buoni e islamici cattivi, pretesto per promuovere iniziative di repressione basate sulla delirante logica: l'Islam produce solamente casi estremi.

A non essere riconosciuta è l'associazione AGEDO, l'associazione Genitori e Amici di Omosessuali. Avevo in prima persona sponsorizzato e caldeggiato il riconoscimento a un'associazione che da anni offre servizi per i genitori di omosessuali nel percorso di affermazione dell'identità sessuale dei propri figli, di riconoscimento del valore umano della persona, di estensione dei diritti civili oggi ancora negati per una certa comunità civile. Milano da tempo è vittima di un'ondata di omofobia dilagante e aggressiva: da ultimo episodi avvenuti in Via Sammartini, la gay street, dove ignoti hanno assaltato i locali glbt presenti, aggressioni per strada, due nella notte di sabato 24 ottobre, intimidazioni alle sedi sociali di Arcigay Milano in Via Bezzecca. Non riconoscere il ruolo universalmente accettabile svolto da AGEDO significa ancora una volta disconoscere l'importanza di affermare provvedimenti e indirizzi politici di repressione e prevenzione di reati a sfondo omofobico e transfobico. L'amministrazione comunale ha ancora una volta espresso quello che da sempre ha saputo esprimere in merito alle battaglie civili del Movimento lgbt: indifferenza, spesso legittimazione di fatto di pregiudizi verso le persone lgbt, forte connivenza con un clima culturale inaccettabile di discriminazione. 

Io diserterò, lo dico chiaramente, l'appuntamento e inviterò a fare altrettanto in quanto questi riconoscimenti non possono essere considerati come appartenenti alla città, alla sua configurazione sociale, alle sue esigenze, alla sua identità. Sono alieni da un contesto diverso che la città vive, tra sofferenze, speranze e conquiste difficilmente portate a compimento. E' un esempio di come l'amministrazione sia lontana dal contesto metropolitana in cui governa, lontana dalla cittadinanza, lontana dalla realtà quotidiana in movimento e continua trasformazione. 

Alessandro Rizzo

Capogruppo LA SINISTRA - Lista Uniti con Dario Fo

Consiglio di Zona 4 di Milano