.: Discussione: ACQUA BENE COMUNE: il sindaco deve dire NO alla privatizzazione!

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 16 Lug 2010 - 15:04
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Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

GIUNTA. DELIBERATO L’AGGIORNAMENTO DEL PIANO D’AMBITO DELL’AATO CITTA’ DI MILANO. INVESTIMENTI PER 800 MILIONI DI EURO PER MANTENERE IL CONTROLLO PUBBLICO DELL’ACQUA E MIGLIORARE LA QUALITÀ DEI SERVIZI

Milano, 16 luglio 2010 - La  Giunta Comunale ha approvato oggi la delibera di accettazione della proposta di aggiornamento del Piano d’Ambito adottato dall’AATO Città di Milano (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale) che stabilisce gli adeguamenti annuali della tariffa per l’utilizzo dell’acqua.

Il Piano d’Ambito prevede una pianificazione degli interventi fino all’anno 2027, per un importo complessivo di investimenti per migliorare la qualità e la fruibilità dell’acqua pari ad oltre 800 milioni di euro.

Il Piano d’Ambito prevede per l’anno 2011 un adeguamento della tariffa media di riferimento da 0.54 € al metro cubo a 0.60 €/mc: si tratta di adeguamento della tariffa media che in nessun modo corrisponde ad un pari incremento della bolletta pagata dai cittadini milanesi. La stima fornita da MM sul possibile aumento medio della bolletta è pari a circa un euro al mese per famiglia. L’indice di sostenibilità della bolletta dell’acqua sul reddito dei milanesi è pari allo 0,32% a fronte di una media nazionale dello 0,76%.

La tariffa è determinata in base al DLgs 152/2006, che obbliga  a tenere conto della qualità della risorsa idrica, del servizio fornito, delle opere, degli investimenti, degli adeguamenti necessari e dei costi di gestione delle stesse.

Fermo restando che le tariffe dell’acqua a Milano sono rimaste invariate dal 2001 al 2008, e che rimangono di gran lunga le più basse tra d’Italia, pari addirittura alla metà di quelle applicate da città come Bologna o Torino, questi adeguamenti hanno come primo obiettivo quello di finanziare investimenti irrinunciabili per mantenere il controllo pubblico dell’acqua che è un punto fermo di questa Amministrazione: senza queste risorse le società di gestione dell’idrico sarebbero costrette a reperire capitali sul mercato, con la conseguente perdita del controllo pubblico.
In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 16 Lug 2010 - 14:38
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