.: Discussione: Il Liceo Gandhi deve essere difeso: solidarietà con i ragazzi

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 15 Nov 2009 - 02:43
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Solidarietà massima esprimo per le studentesse e gli studenti del Liceo Civico serale Gandhi di Milano. Oggi in Via Marsala le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nell'istituto per sgomberarlo dal presidio permanente delle ragazze e dei ragazzi in protesta con la volontà del Comune di non riaprire la scuola, nonostante una sentenza del TAR abbia dato ragione ai docenti e agli studenti per la ripresa delle lezioni e dei corsi, in sospensione da settembre. Per queste persone l'anno scolastico non è ancora iniziato e non si saprà quando inizierà. L'Assessorato all'Educazione del Comune di Milano ha risposto, finora, solamente con la determinazione di cancellare un istituto che era qualitativamente elevato, interessante e che garantiva a diverse ragazze e diversi ragazzi di poter accedere al diploma in caso di recupero degli anni scolastici, nelle ore serali, compatibilmente con la propria attività lavorativa diurna. Una ragazza aveva chiesto al sindaco Moratti il perchè non poteva continuare a studiare, mentre il primo cittadino di Milano era impegnato in un'esecuzione corale al MITO al Teatro Dal Verme. Il sindaco aveva risposto con un laconico rinvio della questione a un possibile incontro, che ancora non è stato indetto, con le studentesse e gli studenti del Liceo. La risposta concreta finora avanzata è quella di inviare le forze dell'ordine e sgomberare chi protesta per fare valere il proprio diritto costituzionale. L'Assessore Moioli risponde da tempo con un insostenibile rinvio della responsabilità a disposizioni ministeriali, ricordiamo che lei stessa era stata consulente privato del precedente ministro Moratti, secondo cui non si possono aprire sezioni con un numero inferiore di iscritti rispetto a quello dettato dalle normative. La scuola civica, assessore Moioli, è di competenza comunale e, pertanto, tale risposta non sussiste, addivenendo dell'assessorato la responsabilità del proseguimento delle attività all'interno dell'istituto. La verità consiste nel volere smantellare un istituto che ha garantito a molte e a molti di diplomarsi con buoni voti, con un'ottima preparazione, dato il corpo insegnante molto valido e molto qualificato, nonostante appartenessero a ceti sociali deboli, in quanto spesso figlie e figli di famiglie che non hanno potuto assicurare gli studi senza che i primi intraprendessero un lavoro e potessero concorrere alle spese scolastiche di iscrizione. A beneficiare di questa opportunità, per esempio, è l'ormai famoso primo ballerino della Scala, Roberto Bolle, spesso in scena alla prima serata di apertura della programmazione annuale, appuntamento molto caro al sindaco e alla dirigenza amministrativa e finanziaria di questa città.

Si vieta, pertanto, l'accesso a un titolo di studio e a gradi superiori di formazione a persone che non possono permettersi di sostenere i corsi negli istituti scolastici diurni, oppure nei tanto elogiati quanto costosi e inaccessibili istituti privati o convenzionati. Difendere un diritto universale è interesse di tutta la città, anche in vista dell'esigenza di tutelare un'istituzione che ha garantito un accesso ai saperi rimuovendo scriminanti di natura sociale e redditizia: l'eguaglianza delle opportunità, spesso, non è un presupposto primario nelle politiche sociali della presente amministrazione.

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Lista Uniti con Dario Fo

Consiglio di Zona 4 Milano