Per opportuna informazione, riporto l'articolo pubblicato oggi su ChiamaMilano.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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SBILANCIAMENTO
Palazzo Marino non discuterà il bilancio. Per i primi mesi del 2010 si andrà all’esercizio provvisorio in attesa delle concessioni di Tremonti

Stavolta per l’approvazione del bilancio niente maratona natalizia come l’anno scorso.
La cassa piange, e non poco, e la programmazione per il 2010 slitta.
Si procederà con la pianificazione delle spese mese per mese, a seconda delle disponibilità e delle priorità. Il Comune minimizza, ma è “esercizio provvisorio”.
Secco il giudizio dell’opposizione: “In questi mesi il Bilancio è stato gestito in modo ambiguo, non si è proceduto ad interventi di razionalizzazione degli assessorati o di contenimento delle consulenze come avevamo a lungo proposto, si sono prodotti guasti come quelli relativi a Zincar srl, ci si è esposti pericolosamente attraverso le operazioni in Derivati, si è cancellato il Fondo Anticrisi riguardante le risorse ICI parzialmente giunte dal Governo” denuncia Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd.
Dei 39 milioni che da Roma non arrivano ne abbiamo parlato qualche settimana fa.
40 milioni in meno arriveranno per le minori entrate previste sugli oneri di urbanizzazione: in tempi di crisi se l’edilizia frena si contraggono anche le casse comunali.
Infine mancheranno all’appello altri 80 milioni a causa del mancato dividendo di A2A, costretta a risarcire l’Unione Europea per chiudere un contenzioso relativo a presunti aiuti di stato.
Ma, secondo l’amministrazione cittadina, non sarebbe la mancanza di liquidità il vero motivo dello slittamento del bilancio a data da destinarsi. “E’ innegabile che non si possa non tenere conto di questi ammanchi. Ma finchè il Governo non approva la manovra finanziaria è inutile e rischioso stilare un bilancio –ci spiega poco serenamente l’Assessore al Bilancio, Giacomo Beretta–. L’anno scorso lo abbiamo approvato negli stessi giorni in cui veniva discussa la finanziaria. Non avendo potuto tenere conto degli estremi del documento in esame a Roma, abbiamo approvato un Bilancio che non teneva in considerazione parametri importanti, tanto che a metà dell’anno abbiamo dovuto apportare delle modifiche. Non posso proporre un piano senza avere delle certezze”.
Milano non vuole “sblianciarsi”, insomma, prima di conoscere le effettive intenzioni del Governo.
Che i 39 milioni dell’Ici non arriveranno è ormai cosa certa. Sui conti di A2A, ci ha spiegato Beretta, è in atto una trattativa per cercare di ottenere una moratoria per tutte le aziende municipalizzate nella stessa situazione.
Ma la questione riguarda principalmente il patto di stabilità. Il Governo premierà gli enti locali virtuosi? È la querelle che da oltre due anni contrappone il Sindaco al ministro Tremonti.
Verrà concesso di sforare il patto almeno per quanto riguarda le opere legate all’Expo?
Questa è la seconda richiesta con cui l’Assessore sta battendo cassa a Roma. “Ho chiesto che nella finanziaria venga posto un emendamento che escluda l’Expo dal patto di stabilità, come avvenne a Torino per le olimpiadi”.
L’Assessore assicura che entro gennaio, massimo febbraio, il bilancio sarà pronto. Prima di allora si procederà mese per mese, assicurando i servizi indispensabili.  Meno eventi, meno iniziative culturali, più sobrietà e magari ancora più multe.
Il Multificio, si sa, è l’asso nella manica quando tutte le altre carte sono “scoperte”.

Giulia Cusumano