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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Martedì, 10 Novembre, 2009 - 18:26

In Via Pisani un'altra tragedia sul lavoro: è ora di dire BASTA

Mi domando se è possibile che a Milano in piena città, in Via Pisani, in un quartiere vivo dal punto di vista economico e finanziario, cuore pulsante lombardo e nazionale dell'economia e dell'amministrazione, a pochi passi dal Consiglio Regionale sia possibile che un lavoratore operaio possa morire cadendo da 10 piani di un edificio dove è presente un cantiere. Un cantiere che, all'arrivo della polizia e dei soccorsi, si è letteralmente svuotato con velòocità impressionante, come testimoniano alcune denunce di lavoratrici e lavoratori appartenenti a diverse sigle sindacali. E' veramente impensabile che in pieno giorno in una metropoli che si definisce europea avvengano episodi simili dovuti all'illegalità diffusa degli appalti, dovuti al lavoro non regolarizzato, dovuti all'assenza di garanzie e di controllo, dovuti a uno sfruttamento dei lavoratori senza tutele, fuori da ogni ambito di protezione sociale e civile. Non è possibile tollerare che tale avvenimento si verifichi, sempre più presente nelle pagine della cronaca nazionale e locale, in un ambito territoriale che trova referenti istituzionali e amministrativi che, a parole, spesso si ammantano di buoni intenti all'insegna della lotta allo sfruttamento, al lavoro nero, al sommerso, cause dell'insicurezza elevata dei lavoratori sui luoghi di lavoro. La lavoratricie e il lavoratore vengono visti come merci che possono essere utilizzati in qualsiasi momento, sotto un regime di orario intenso, in un contesto di organizzazione del lavoro proteso all'ottimizzazione delle risorse, al risparmio per incrementare utili e guadagni falsificati e fittizi. La vita di una persona non è scambiabile e barattabile con nessun altro tipo di obiettivo e di finalità: qualcuno parla di sacralità della vita solo quando occorre andare a definire politiche conservatrici e integraliste dal punto di vista ideologico e confessionale, ma in questo caso spesso questo qualcuno, a volte anche amministratore istituzionale, non prevede nessun tipo di provvedimento utile a definire norme e regole garanti della persona umana in quanto lavoratrice e lavoratore. Chiediamo chiarezza, maggiore attenzione e sorveglianza, vigilanza, sugli appalti, sulle concessioni, sulle regole della cocnorrenza economica tra imprese e sulla trasparenza nell'applicazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro, una maggiore efficacia e certezza delle responsabilità e dei provvedimenti penali a carico degli evasori delle norme sulla sicurezza.
Solo così possiamo cambiare pagina: ricordiamo l'articolo 1 della nostra Costituzione Repubblicana e il valore centrale del lavoratore come persona e cittadino attivo nella definizione del progresso sociale e collettivo.

Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Lista Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano