.: Discussione: Consiglio comunale straordinario su Ecopass: portiamo la voce dei cittadini a Palazzo Marino?

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Davide Gaieni

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Inserito da Davide Gaieni il 23 Nov 2009 - 10:59
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Ecopass si applica nella zona dei Bastioni, cioe' su quel 4 per cento di territorio urbano che presenta la più densa e capillare rete di trasporto pubblico nel nord Italia: di quale vessazione parla? E quei trentamila utenti/giorno in più registrati solo sulla rete MM dopo l'avvio di Ecopass, crede siano un prodotto della natura? Impatto Ecopass sulle categorie meno agiate: le categorie meno agiate per andare in centro non si muovono in auto bensi' in metro tram e bus, perche' il solo costo della sosta e' un disincentivo sufficiente non solo per chi e' povero, ma per chi ha un po' di sale in zucca. Le assicuro poi che la lotta antiEcopass di una parte della maggioranza della Giunta Moratti non nasce da considerazioni di lotta di classe. Sono ben altre le categorie "colpite" dal provvedimento.

In primo luogo, quei famigerati trentamila utenti/giorno in più nella metropolitana dopo l'avvio di Ecopass si sono esauriti nel giro di pochissimo (dichiarazione del Comune) e non hanno minimamente comportato un aumento della qualità del servizio di trasporto pubblico che, anzi, è costantemente peggiorato. In seconda analisi, questo aumento dell'utenza del servizio pubblico è da ascriversi molto più prosaicamente all'"effetto annuncio" che, sommato al costante aumento del prezzo dei carburanti nel 2008, ha spinto molte persone a muoversi con i mezzi indipendentemente dal fatto che dovessero o meno pagare l'ecopass. Infine, la misurazione della diminuzione del traffico in centro non significa affatto che meno automobili si siano mosse sul territorio milanese. Significa esclusivamente che queste non sono passate per il centro. Cambiare i percorsi non significa smettere di circolare. Chi in precedenza per andare da un lato all'altro della città passava per il centro, ora passa lungo la cerchia dei bastioni o lungo la circonvallazione, andando ad intasare queste ultime. L'ecopass, infine, non trovo affatto che sia uno strumento meramente "classista". E' semplicemente uno strumento vessatorio. Credo che la politica cittadina debba essere un po' più coraggiosa: se si vuole limitare il traffico in centro, semplicemente si chiuda il centro al traffico.

Non tutti i percorsi e gli itinerari urbani sono automaticamente gestibili dal trasporto pubblico: occorre raggiungere una "densita' di utenza" tale da giustificare il servizio. Nel concreto: e' probabile che per i prossimi anni, per quanto riguarda l'itinerario Citta' Studi-Cinisello, l'auto rimarra' il mezzo più' semplice ed economico per lei ad altri.

Lei mi sta forse dicendo che il driver per l'aggiornamento della rete di trasporto pubblico è la sua "redditività"? O forse intende dirmi che, più semplicemente, non ci sono abbastanza persone che da città studi si muovono verso Cinisello? Perchè se il problema è il primo, allora credo che non ci si trovi d'accordo sulla definizione di servizio pubblico. Se invece è il secondo, vuol dire che il problema non è stato minimamente affrontato, anche perchè il problema di fondo è che Cinisello è collegata a Milano attraverso una unica direttrice radiale dal centro di Milano al centro di Cinisello. Il problema, a questo punto, non è tanto quello di raggiungere Cinisello, quanto quello di raggiungere la linea da Milano a Cinisello! Il problema, di per sè, non sarebbe gravissimo se si trattasse di una "eccezione" ad un sistema di trasporto pubblico complessivamente ben distribuita. Il fatto è che non è affatto così. Raggiungere un qualsiasi comune di prima fascia non direttamente toccato dalla "mano santa" della Metropolitana è praticamente impossibile con i mezzi pubblici. Provi ad andare a Cesano Boscone da Viale Certosa, o anche solo da Peschiera Borromeo a Milano 2. Tutto l'impianto del trasporto pubblico è radiale. Per andare da un comune di prima fascia a quello accanto, nel 90% dei casi è necessario passare per il centro di Milano. Ed anche per spostarsi da una zona di Milano a quella adiacente, è sempre e comunque necessario puntare prima per il centro. La circolare della 90/91 non serve minimamente gli abitanti che si trovano nei dintorni della "cerchia ferroviaria". E le linee del passante sono assolutamente inaffidabili. Ovviamente il tutto senza contare il fatto che, tanto per farsi una idea del "metodo", l'integrazione nella rete di trasporto pubblico è tale che se si cercano degli itinerari sul sito ATM, questi vengono prodotti senza contare le linee del passante...

"La pioggia abbatte più PM10 di Ecopass": grande scoperta, io mi ero fermato all'acqua calda. Quindi cosa facciamo: ci affidiamo alla danza della pioggia? E' la tesi di Formigoni e dell'ex assessore Zampaglione...

Oppure fare come nel resto del mondo dove regolarmente le strade vengono lavate in modo tale da ridurre quel 90% di polveri sottili che derivano semplicemente dal risollevamento di polveri depositate? O più semplicemente tenere in considerazione che non è corretto parlare di inquinamento riferendosi continuamente al PM10 come se questo fosse creato esclusivamente dai veicoli quando in realtà questi contribuiscono solo in minima percentuale alla produzione delle medesime? Tenere magari in considerazione il fatto che i veicoli a benzina euro 0 producono meno particolato fine di quanto ne produca un qualsiasi motore diesel di ultima generazione? Osservare empiricamente i grafici per rendersi contto che le maggiori concentrazioni di inquinanti si riscontrano durante tutto il periodo in cui sono accesi gli impianti di riscaldamento e cominciare ad operare su questi finanziando la conversione al metano o al teleriscaldamento degli impianti a gasolio? Uscire dal circolo vizioso della demagogia e ragionare in termini di mobilità e non esclusivamente in termini di "esternalità"? Io, di ecologisti "a prescindere" che si vantano di non aver bisogno della macchina perchè si muovono solo in bicicletta e poi mi telefonano ogni volta che devono portare a casa un televisore o un mobile, ne ho abbastanza...

E' vero che occorre estendere l'area di pedaggio dal punto di vista territoriale e di veicoli tariffati: ma tenendo conto della necessita' di offrire PRIMA un trasporto pubblico competitivo. Tale condizione era gia' di fatto esistente nell'area dei Bastioni quando e' stato avviato Ecopass; un'eventuale estensione alla cerchia 90/91 e oltre non puo' invece prescindere da un preventivo potenziamento della rete.

Se allora siamo d'accordo col fatto che occorre PRIMA un trasporto pubblico competitivo, mi si dovrebbe spiegare il motivo per cui ADESSO si discute dell'ampliamento dell'area ecopass. Il tutto, ovviamente tenendo in considerazione il fatto che, come ho già detto, l'ecopass sottopone a pagamento solo il superamento dei varchi e non la circolazione all'interno dell'area, per cui chi già si trova all'interno dei varchi, può circolare liberamente e senza pagare nulla, con buona pace di chi intende la tariffazione del transito sotto ai varchi come un "giusto addebito" delle "esternalità collegate".

Ultima annotazione: abito in zona piazzale Lotto (vicino allo stadio S.Siro) e ogni giorno vado a lavorare esattamente a Citta' Studi sui mezzi pubblici. Con le due linee metropolitane impiego massimo 40 minuti. Circa un'ora in meno di quanto impiega lei. Come e' possibile?

Forse ciò è possibile perchè "Città Studi" non si esaurisce nei 300 metri attorno alle 2 fermate della metropolitana 2, così come S. Siro non corrisponde esclusivamente alla fermata Lotto. Forse ciò è possibile perchè non sono previste delle microlinee "zonali" che consentano di raggiungere agevolmente le linee principali, per cui un eventuale ritardo della 93 "collezionato" in Viale Molise, per esempio, si trascina per tutta la linea fino a Lambrate e non esistono alternative "ragionevoli", da Viale Argonne, per raggiungere la succitata Stazione. Forse perchè in termini di trasporto urbano, converrebbe avere alcune linee ad alta capacità per gli spostamenti da una zona all'altra (una o due circolari ed almeno una direttrice "pesante" da ogni zona verso il centro) e tante microlinee che più capillarmente consentano di raggiungerne le fermate. Pensare di far muovere migliaia di persone con un mezzo di superficie da Viale Omero a Lambrate è da pazzi. Con o senza corsie preferenziali.

E per completare il ragionamento, occorrerebbe anche rivisitare completamente il sistema di pagamento della sosta, magari tenendo anche in considerazione il fatto che, secondo la Corte di Cassazione, la decisione di definire l'intero territorio urbano "area di rilevante interesse urbanistico" per giustificare l'imposizione della sosta regolamentata, fa parecchia acqua. Al punto che ormai è solo questione di voler perdere una mattinata, il farsi togliere una multa per mancato pagamento della sosta. E questo anche in considerazione del fatto che molti sarebbero ben disposti a pagare il parcheggio se il sistema di pagamento, invece di avvitarsi sul cervellotico sistema dei "gratta e sosta" fosse gestito con il classico sistema dei parchimetri, senza costringere la gente a fare incetta preventiva di differenti tipi di tagliandi che probabilmente non userà mai. Qualche tempo fa mi son dovuto recare in zona bicocca e lì ho trovato i parchimetri. ho messo le mie monetine, ho esposto il tagliando, ho fatto ciò che dovevo fare e me ne sono andato. Se avessi dovuto dotarmi di tagliandi "gratta e sosta", avrei dovuto circolare a vanvera fino a trovare una rivendita, giacchè i due tagliandi "di scorta" che avevo in macchina non erano del taglio idoneo alla zona. Qualcuno mi spiega perchè questo non è possibile attorno a Buenos Aires, per esempio?

In risposta al messaggio di Enrico Fedrighini inserito il 20 Nov 2009 - 17:30
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