Alcune idee sono buone, ma come al solito il detto “troppa carne al fuoco!” è appropriato, tanto che si fa fatica a formulare una risposta pertinente (per questo ci ho messo cosí tanto…).

Quello che non posso proprio condividere è che si dica che sia meglio non osteggiare un’opera  (come, in questo caso, la superstrada per Malpensa) che si ritiene sostituibile con un’altra piú utile, opportuna e meno dannosa (nello specifico, i prolungamenti delle metropolitane), perché non siamo sicuri d’ottenere quest’ultima. Non mi sembra un buon metodo per ottenere i risultati sperati, in qualsiasi campo.
Se l’anello esterno sarà completo, anche la tangenziale ovest verrà certo alleggerita, ma il traffico complessivo, con piú chilometri di strade, aumenterà di certo, e questo non è un bene.

Per quanto riguarda la mitigazione ambientale, non si risolve con qualche filare, perché tra l’altro i filari di alberi, nella loro rigida innaturalità (le piante ovviamente non si dispongono in natura cosí regolarmente), non fanno altro che sottolineare le infrastrutture che vorrebbero mascherare e quindi “segnano” ancora di piú il paesaggio. Inoltre nella pianura padana i sempreverdi non sono adatti perché (a parte il tasso) non sono piante autoctone, tipiche del luogo, che si possano inserire bene nel paesaggio ora agricolo. Possono stare bene all’interno delle città, ma decisamente stonano piante esotiche, pur se acclimatate, nei grandi spazi aperti.