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Domenica, 1 Novembre, 2009 - 17:49

NEOFASCISTI DI CUORE NERO TENTANO IRRUZIONE IN RADIO POPOLARE

NEOFASCISTI DI CUORE NERO TENTANO IRRUZIONE IN RADIO POPOLARE A MILANO. ECCO IL FRUTTO AVVELENATO DELLA COMPLICITA' ISITUZIONALE
Esprimiamo la nostra piena solidarietà con Radio Popolare, la cui sede milanese di via Ollearo è stata oggetto, verso le ore 13.00, di un tentativo di irruzione violenta da parte di una quindicina di neofascisti di Cuore Nero, aderente al circuito di Casa Pound.
Finora non è chiaro se c’è una ragione specifica che ha motivato l’assalto, anche perché lo striscione lasciato sul luogo è piuttosto criptico, facendo semplicemente il verso a una famosa pubblicità (“un fascio non ha prezzo, per tutto il resto c’è Radio Popolare”). Ma forse quella ragione non è nemmeno tanto importante e siamo semplicemente di fronte a un’alzata di tiro da parte dei neofascisti di Cuore Nero.
Infatti, Radio Popolare è un’emittente molto ascoltata e anche schierata. È una delle poche voci autorevoli di questa città che ha non mai smesso di denunciare il razzismo montante oppure le crescenti attività dei neofascisti, comprese le ultime vicende bergamasche. Radio Popolare è dunque un ottimo obiettivo per farsi un po’ di pubblicità e contestualmente iniziare ad intimidire quei giornalisti che non si fanno tappare la bocca.
Quanto avvenuto oggi è molto grave ed è conseguenza diretta del clima di tolleranza istituzionale di cui i gruppi e le attività neofasciste godono nella nostra città e nella nostra regione, grazie soprattutto a molti esponenti di primo piano del centrodestra.
In molti l’avevano detto, noi compresi, che permettere l’insediamento stabile sul territorio di centri di reclutamento e attivismo neofascisti, come quello di Cuore Nero, era una politica miope ed irresponsabile. Ed eccovi il risultato.
Oggi chi governa Milano ha la responsabilità di fare qualcosa di più concreto di una dichiarazione di condanna dell’aggressione. Deve porre fine alla tolleranza e alle complicità nei confronti dei neofascisti e neonazisti.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer