.: Discussione: A Milano altri episodi di omofobia. E' ora di dire BASTA

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Bruno Alessandro Bertini

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Inserito da Bruno Alessandro Bertini il 28 Ott 2009 - 18:22
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So che qualcuno dirà che ho perso una buona occasione per stare in silenzio, ma sulla mancanza di dialogo e discussione non può nascere alcuna soluzione positiva, quindi esprimo il mio parere come cittadino milanese, e chi non è d'accordo si limiti a considerarla un'opinione sbagliata.
Dopo questa doverosa premessa posso scrivere che cittadini omofobi e cittadini omosessuali non esistono: esistono solo cittadini.
Questa non vuole essere ovviamente una negazione assoluta, ma le istituzioni pubbliche e la legge non dovrebbe fare alcuna distinzione nè a favore nè contro cittadini, classificandoli per quello che è il loro pensiero.
Si deve restare coerenti alla realtà dei fatti: ognuno è libero di avere un proprio pensiero, di odiare i diversi o essere diverso.
Quello che non può essere fatto è violare la legge che protegge egualmente tutti i cittadini.
Ogni aggressione ha alla sua origine un motivo, quello della diversità è solo uno dei tanti, e potrebbe accadere che qualcuno venga picchiato solo perchè ha gli occhi strabici o pensa che gli alieni esistano davvero, e non sarebbe meno grave di qualsiasi altra aggressione.
La riflessione da fare sugli omosessuali, in questo caso, se è provato che l'ostilità nei loro confronti è in aumento, sarebbe capire il perchè, all'interno del contesto sociale, la loro immagine si stia degenerando.
Può essere che in tempi di crisi aumenti l'impulso alla violenza come sfogo delle proprie frustrazioni, e che la comunità lgbt rappresenti una diversità e risulti debole agli occhi di esaltati alla ricerca di prede per i loro istinti.
Ma potrebbe anche essere che in tempi di ristrettezza sentire ogni giorno una minoranza che chiede maggiori diritti quando quelli dei "normali" cittadini sono calpestati quotidianamente alimenti dei rancori personali in chi magari ha conosciuto persone di quegli stessi gruppi che facevano della loro diversità un merito, magari discriminando persone a favore di altri che la pensano come loro.
La situazione è complessa, io personalmente proverei a vietare o comunque limitare associazioni che dicono di voler difendere una minoranza, ma nel contempo creano una frattura sociale tra chi la pensa in un modo e chi la pensa in un altro.
E comunque dovrebbe essere appunto compito loro preoccuparsi di far "ben volere" i propri membri.
Il comune, lo stato, e soprattutto le leggi, dovrebbero curarsi di garantire il rispetto e la protezione di ogni cittadino.
Forse è che proteggere un piccolo gruppo è più semplice... 
In risposta al messaggio di Alessandro Rizzo inserito il 28 Ott 2009 - 11:35
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