.: Discussione: L'Accademia Brera deve essere difesa

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 19 Lug 2010 - 11:28
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Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

VIA LIBERA A “LA GRANDE BRERA”. MORATTI: “UN ACCORDO CHE FA CRESCERE LA CENTRALITÀ CULTURALE DI MILANO NEL MONDO”


Milano,  19  luglio 2010 - “Oggi firmiamo un protocollo che fa di Brera uno dei  più  importanti musei di assoluta eccellenza internazionale e rilancia la  sinergia  tra  Accademia  e  Pinacoteca,  così  come  l’aveva concepita l’Imperatrice  Maria Teresa d’Austria. Era dal 1976 che si aspettava questo momento”.

Il  Sindaco  Letizia Moratti  ha  partecipato  alla  firma  del protocollo d’intesa “Per la Conservazione e la Valorizzazione del Patrimonio culturale della  città  di Milano”, sottoscritto dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa,  dal  Ministro  dell’Istruzione  Università  e  Ricerca  Mariastella Gelmini, dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi e dal Commissario Straordinario per la Grande Brera Mario Resca.
Il documento prevede l’espansione della Pinacoteca con l’avvio del progetto de  “la  Grande  Brera” e l’ampliamento dell’Accademia di Belle Arti con la creazione di un secondo polo all’ex casera Mascheroni.

“Siamo  arrivati  a  questo  traguardo – ha proseguito il Sindaco - dopo un lungo  percorso, frutto di uno sforzo congiunto a più livelli, che ha visto all’opera  attori  istituzionali  e privati. La  Pinacoteca manterrà il suo nucleo  fondamentale  nell’attuale  sede  di  via Brera e allo stesso tempo l’Ateneo  avrà  a  disposizione  circa 20.000 metri quadrati in altre parti della  città. Questa soluzione permetterà la creazione di un vero e proprio campus  universitario,  strettamente  collegato  con Brera, con oltre 3.500 studenti  provenienti  da  tutto  il  mondo.  Il  Comune  e  il Governo, in particolare,  hanno saputo mettere in campo una comunione di intenti che ci permette oggi di avviare un progetto che confermerà Milano capitale europea e mondiale della Cultura”.

L’accordo  prevede l’espansione dell’Accademia delle Belle Arti negli spazi messi a disposizione dal Ministero della Difesa, ossia le caserme “Magenta” e  “Carroccio”.  Ciò comporterà il conseguente ampliamento della Pinacoteca nell’area lasciata libera dall’Accademia.

“Una  Grande  Brera  non  è  solo una Brera più grande, che già sarebbe una novità  –  ha  spiegato  l’assessore  alla  Cultura  del  Comune  di Milano Massimiliano  Finazzer  Flory  -.  Una  Grande Brera è l’ampliamento di una identità  milanese  e  italiana che non può che essere strategica, anche in occasione  dei  150  anni  dell’Unità  d’Italia. Un’altra città è possibile attraverso  i  distretti  culturali.  Per  questo il Museo del Risorgimento offrirà  gratuitamente  accesso  a  tutti  coloro  che da Brera visiteranno Palazzo Moriggia. Con questo accordo si affermano i diritti dei cittadini, turisti  e appassionati d’arte, affinché possano godere di una Milano città d’arte e cultura per tutti”


Da milano.corriere.it:


Il commissario straordinario Mario Resca: «serviranno Oltre 100 milioni di euro»

L'Accademia di Belle arti raddoppia
E in centro nasce la «Grande Brera»


La firma del protocollo d'intesa dopo quarant'anni di trattative, con i ministri Bondi, Gelmini e La Russa


MILANO - «Questo è un protocollo che farà crescere la centralità della cultura in città, rilanciando Brera sia come Pinacoteca che come Accademia». Così il sindaco, Letizia Moratti, ha commentato la firma del protocollo d’intesa «Per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale della città di Milano», avvenuta lunedì a Palazzo Marino, che prevede l’espansione della Pinacoteca con l’avvio del progetto «La Grande Brera» e l’ampliamento dell’Accademia di Belle arti. Un momento storico: dello spostamento si parla da quarant'anni. Alla firma del protocollo erano presenti il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, il Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, il ministro per i Beni e le Attività culturali Sandro Bondi e il commissario straordinario Mario Resca. «Un accordo - ha detto la Moratti - che fa vincere la cultura milanese e amplia gli spazi che il Ministero della Difesa concede all’accademia». Per il sindaco, la firma permetterà anche «una valorizzazione della didattica e delle opportunità in termini di campus per gli studenti che vengono da altri Paesi». «Saranno fruibili dal pubblico molti capolavori - ha concluso Moratti - e il museo potrà avere un’attrattività maggiore rispetto a quella attuale».

GLI AMPLIAMENTI - Nel dettaglio, l'accordo prevede l'espansione dell'Accademia di Belle Arti negli spazi, sempre nel centro cittadino, messi a disposizione dal Ministero della Difesa: le caserme «Magenta» e «Carroccio» in via Mascheroni («Non parlate di trasloco», ha chiesto perentoriamente il direttore generale Gastone Mariani). Ciò comporterà anche il conseguente ampliamento della Pinacoteca, nell'area lasciata libera dall'Accademia: per il museo si libereranno Almeno 7mila metri quadrati, per mostrare opere nascoste negli scantinati e valorizzarne altre oggi in spazi troppo angusti. L’Accademia conserva nella sede storica di via Brera 28 il blocco centrale di aule, la chiesa di San Carpoforo e un’altra ala dell’edificio, ma si allarga nei 20mila metri quadri del distretto militare di Pagano: qui ci saranno i laboratori d’arte e il nuovo museo di famiglia. Nelle intenzioni del direttore Mariani, i corsi classici dovrebbero restare in centro, mentre i laboratori e i corsi di design e di arti multimediali potrebbero trovare posto nei nuovi spazi di «Brera 2».

LA RUSSA: MEGLIO DI NAPOLEONE - «Con il commissario Resca - ha detto il ministro Gelmini - abbiamo ragionato perché ciascuno contribuisca alla realizzazione di questo accordo. Certamente ci vorrà del tempo per recuperare interamente la somma ma da parte mia, del ministero dell'Istruzione, e da parte del ministero della Cultura e da quello della Difesa, c'è la volontà di contribuire insieme per far fronte agli impegni che ci siamo assunti». Impegni che arrivano da lontano, come è stato più volte ricordato, e che per questo rendono ancora più «importante» il passo compiuto con la firma del protocollo d'intesa. «Da parte della Difesa - ha detto La Russa - non potevamo fare di più che mettere a disposizione gli spazi. E lo abbiamo fatto perché la finalità è di quelle che ci appassionano. Napoleone avrebbe voluto Brera come il Louvre ma i numeri sono diversi. Almeno finora. Quello che non è riuscito a Napoleone - ha scherzato - può riuscire a Bondi col sindaco Moratti e il ministro Gelmini». Il nuovo polo museale ha l'obiettivo di raggiungere un milione di visitatori l'anno.

RESCA: PIU' DI 100 MILIONI - La nuova sfida è il reperimento dei fondi per la ristrutturazione dell’ex caserma «Magenta» di via Mascheroni, che fu sede del distretto militare. Il commissario straordinario Mario Resca ha fatto i conti di quanto costerà il progetto: «Oltre 100 milioni di euro, 55 per il rifacimento della Grande Brera e altri 40-50 per la ristrutturazione e un nuovo campus. È un progetto ambizioso, sostenuto da tutte le istituzioni locali: Regione, Fondazione Cariplo, Comune e Amici di Brera, e riporterà Milano al centro di una grande offerta culturale per il 2015». Sul capitolo finanziamenti, il commissario ha aggiunto di non porsi il problema, perché «lo sforzo sarà globale: i ministeri e le istituzioni saranno impegnati a raggiungere questo obiettivo».

IN TEMPO PER L'EXPO - Ancora difficile ipotizzare i tempi, ma l'architetto incaricato del progetto, Mario Bellini, ha ipotizzato che lavorando al massimo delle forze si potrebbe fissare il 2015 come termine dei lavori. Giusto in tempo per l'Expo. Apprezzamento, infine, anche da parte del Ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi, che ha anche accennato una piccola volata per Letizia Moratti, in vista delle Comunali 2011: «La città di Milano - ha detto il Ministro - di certo non dimenticherà questo grande risultato ottenuto dal suo sindaco».

Redazione online
19 luglio 2010



Da milano.corriere.it:

la storia di questo spostamento è lunga quarant’anni

Accademia di Brera: arriva la firma
per il trasloco nell’ex Caserma Magenta


In tutto serviranno 30-40 milioni per ristrutturare l’edificio e altri 50 per la Pinacoteca

MILANO - La firma che sancisce il trasloco di Brera nell’ex caserma Magenta sarà apposta oggi, a Palazzo Marino. È la storia di questo spostamento, lunga quarant’anni, a dire che si tratta di un momento storico. Con il sindaco Letizia Moratti ci saranno i tre rappresentanti dei ministeri coinvolti: Sandro Bondi, ministro per i Beni e le Attività culturali, Ignazio La Russa, ministro della Difesa, Maria Stella Gelmini, ministro dell’Istruzione, e il commissario straordinario per la Grande Brera, Mario Resca. Il quale per sei mesi ha lavorato all’accordo che ha portato 20 mila metri quadrati di spazi in più per l’Accademia di Belle Arti. Questo, infatti, era uno dei punti dolenti sul quale i precedenti progetti di trasloco si erano impantanati.

È ancora viva la protesta di due anni fa, quando un primo accordo che assegnava all’Accademia appena 8 mila metri quadrati venne firmato ma poi contestato da professori e studenti. La nuova sfida è il reperimento dei fondi per la ristrutturazione dell’ex caserma di via Mascheroni, che fu sede del distretto militare. In tutto serviranno 30-40 milioni per ristrutturare l’edificio e altri 50 per la Pinacoteca che, finalmente, potrà espandersi. Nella vecchia sede, a Brera, rimarrà il corpo centrale dell’Accademia, con alcune aule, la chiesa di San Carpoforo e in condivisione con la Pinacoteca, il Salone Napoleonico.

Soddisfatto il direttore dell’Accademia, Gastone Mariani, che molto si spese per ottenere più spazi per gli studenti. Di fatto, l’ex caserma Magenta diventerà un grande campus per le Belle Arti e la Pinacoteca avrà una capienza tale da poter ospitare un milione di visitatori, ben più di quelli che può accogliere oggi l’antico palazzo in Brera, sorto su di un antico convento trecentesco dell’ordine degli Umiliati, che Maria Teresa d’Austria individuò come sede di alcuni dei più avanzati istituti culturali della città (oltre all’Accademia di Belle Arti e all’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio Astronomico e l’Orto Botanico).

Paola D’Amico

19 luglio 2010
 

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 16 Lug 2010 - 14:40
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