.: Discussione: L'Accademia Brera deve essere difesa

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Lorenzo Cerati

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Lorenzo Cerati il 19 Giu 2010 - 13:29
accedi per inviare commenti

Spero che comunque l'idea della  copertura vetrata del cortile venga abbandonata,  credo sia  una visione ispirata più da una generica aspirazione a modernizzare che dall'utilità.

Intanto esprimo la mia contrarietà. Le motivazioni sono più di una: cerco di esporle in maniera schematica per poterle rendere leggibili su questo sito. (Qualche giorno fa ho fatto un breve giro del palazzo, facendo anche alcune foto, purtroppo in questo sito non si possono accompagnare le immagini allo scritto, differentemente si sarebbe potuta sviluppare un' argomentazione migliore)

- La prima considerazione è che il palazzo necessita un restauro, deve essere considerato come la prima delle opere del museo. Le trasformazioni andrebbero il più possibile evitate, si dovrebbe piuttosto recuperare gli elementi storici che sono stati in parte occultati per le esigenze funzionali dell'accademia.

Il cortile del Richini è l'elemento più caratterizzante del palazzo, che per il resto si presenta con un aspetto estremamente severo: la vera "facciata" è il cortile: è l'ultimo degli ambienti  dei quali si dovrebbe immaginare una modifica.

Il cortile è molto vasto, cioè la copertura non sarebbe mai leggerissima come preteso dal progettista: avrebbe nervature robuste e gli appoggi sulle pareti laterali sarebbero necessariamente pesanti, non è un intervento leggero nè reversibile (a meno di far sostenere la  copertura da alte colonne che poggino sul cortile, per dire, ma si tratterebbe, in compenso,  di una soluzione esteticamente ancora più invasiva)

-Esistono all'interno altri cortili che necessitano di un restauro, in particolare quello che ospita la biblioteca dell'accademia. Questo è trattato ed è stato trattato da anni probabilmente, un pò come fosse un retrobottega. Qui mi pare sia possibile ricavare spazi in sostituzione dello stabile posticcio che ospita la biblioteca dell'accademia (destinata ad essere trasferita) e  che mi pare non abbia nessun valore. Mantenendo lo stesso ingombro in pianta si potrebbe ricavare una struttura più ampia, a due piani invece che uno. Sempre in questo cortile si può ricavare il passaggio interno alla pinacoteca tra il piano superiore (che occupa già attualmente)  e il piano terra. Sfruttando almeno per il piano terra porte e finestre già esistenti: penso che  anche nel piano superiore usando le ampie finestre esistenti sia possibile realizzare il passaggio senza praticamente intaccare le pareti.

Al di sotto di questo cortile esistono dei sotterranei, a dire il vero non particolarmente agevoli, ma che in qualche modo si potrebbero sfruttare, se non per il percorso principale, per allestire esposizioni temporanee o per alcune collezioni: lo spazio potenziale a disposizione della pinacoteca, una volta acquisite le aule dell'accademia diventerà già molto. 

- i presunti precedenti stranieri di interventi analoghi, con coperture di cortili preesistenti, oltre a non valere automaticamente per motivare questa copertura, non le sono comparabili.

British museum e national gallery di melbourne sono edifici sorti come musei nell'800, nascono come contenitori al puro scopo fuzionale di ospitare opere d'arte. I cortili del Louvre che sono stati coperti risalgono all'ampliamento della seconda metà dell'800, voluto da Napoleone III, essenzialmente per ospitare uffici di ministeri come quelli delle finanze: l'intento era quello di completare l'aspetto complessivo del palazzo del Louvre, ma non sono gioielli di particolare rilevanza artistica. Per quanto riguarda il cortile del Richini  (seicentesco),  quindi, perlomeno ci sono un paio di secoli di storia di differenza, questo senza avventurarsi nell'attribuire un valore assoluto maggiore a questo rispetto agli altri citati (e in realtà credo che lo abbia, decisamente: non è solo una questione di storia, ma anche di valore artistico assoluto.  Per la mia impressione, ovviamente)

 - il palazzo è stato sfruttato e popolato per anni (per secoli, anzi) da migliaia di persone ogni giorno. L'accademia porta all'interno dell'edificio ogni giorno tra studenti e professori almeno 5000 persone, che oltretutto entrano ed escono più volte, è già un edificio strutturato e in grado di accogliere persone. Se questi numeri fossero quelli dei visitatori della pinacoteca sarebbe come avere, sommando gli attuali credo 2 o 300mila, oltre due milioni di visitatori l'anno: gli Uffizi ne hanno un milione e mezzo. Cioè, senza l'accademia, anche avendo i visitatori degli Uffizi il palazzo di Brera sarebbe meno affollato di oggi: una volta creati i collegamenti per un percorso compiuto tra le sale non c'è l'esigenza di un atrio immenso. Suppongo l'idea sia quella di sfruttare le scalinate esistenti per  passare dal piano superiore a quello inferiore, ma mi pare che comunque sia di meno impatto utilizzare il cortile minore interno a questo scopo, cortile che oltretutto necessita assolutamente di essere ristrutturato, per cui sul quale comunque si deve intervenire.

L'ampliamento serve per avere più spazi espositivi, non tanto per avere nuovi atri o grandi spazi per le biglietterie o servizi vari.

-infine un appunto su una certa estetica diffusa nell'architettura (parlo assolutamente da non addetto ai lavori, sia chiaro, e quindi per certi versi con qualche libertà)  a Milano che in qualche modo trovo contraddittoria: la mia impressione  è che ci sia spesso  un blocco nell'immaginazione quando si tratta di creare qualcosa ex novo, quindi di essere innovativi e spettacolari (qui infatti le geometrie tipiche sono piuttosto ripetitive)  e contemporaneamente una scarsa disponibilità, quando invece occorre,  a leggere i valori del passato per interpretare il ruolo importantissimo del conservare. Se non è un impressione, non so interpretare la coesistenza di questi due atteggiamenti.

Ci sono in realtà un pò di altre considerazioni sulla possibilità di sfruttare gli spazi, gli atri e i corridoi del piano terra,  che appesantirebbero ulteriormente il discorso, oltretutto non so cosa si sia deciso per le altre istituzioni ospitate nel palazzo e a seconda del loro rapporto con il progetto museale le possibilità di muoversi cambiano. Allego un paio di foto a scopo puramente illustrativo, per ambientare, vagamente, il discorso.
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 8 Giu 2010 - 16:22
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]