.: Discussione: L'Accademia Brera deve essere difesa

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Alessandro Rizzo

:Info Messaggio:
Punteggio: 10
Num.Votanti: 2
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Alessandro Rizzo il 4 Nov 2009 - 13:24
Leggi la risposta a questo messaggio accedi per inviare commenti

Gentile signor Alfredo,

non riesco a comprendere, davvero, forse è meglio che si spieghi in modo più preciso, la questione degli spinelli con la questione di principio di difesa dello spazio storico dell'Accademia di Brera. Vedo nelle sue parole, spesso, un certo pregiudizio che distoglie l'attenzione dal punto focale della querelle. L'Accademia di Brera così come è nata, come è stata destinata storicamente, da secoli ormai, deve rimanere. Nessun trasferimento gioverebbe l'attività didattica, mi sembrano chiare le parole della Direttrice, delle allieve e degli allievi e, in modo particolare, dei ricercatori e insegnanti che in essa vivono la drammaticità di una fatiscenza voluta da questa amministrazione. Voluta, sì, confermo e ribadisco questo concetto. E il problema del bivacco, come lei dice, non è altro che un dannoso pretesto, per dire: facciamo piazza pulita di un luogo che dovrebbe essere difeso non solo da chi è direttamente interessata o interessato, ma da tutta la cittadinanza. Che senso ha, mi scusi, trasferire un istituto in altro loco decontestualizzato e altamente puntiivo e restrittivo per spazi e ambienti, come denuncia giustamente Dario Fo. E', mi si lasci passare il termine, una vera e propria soluzione non ottimale, anzi deleteria. E' una scelta presa, come sempre, a livello centrale, neppure il Consiglio Comunale è stato investito della questione, come ogni proposta di intervento, finora rilevatisi nella maggior parte fallimentari e devastanti in occasione del prossimo EXPO 2015. Occorre rilanciare il ruolo centrale e culturale aggregativo dell'Accademia: renderla spazio pubblico, con una Pinacoteca spesso dimenticata, con un servizio formativo e professionale contaminante, aperto, plurale, dinamico, come in passato è stato, registrando una funzione principe nella zona in cui sorge, ora ostaggio delle decine di locali commerciali adibiti esclusivamente al consumerismo serale dell'aperitivo quotidiano. I cortili devono essere popolati da persone: no avrebbe senso se le creatività fossero relegate nelle segrete stanze, ma devono esprimersi e d esprimere la contemporaneità attuale, diventare patrimonio della città. Dove siedono, poi, i ragazzi in cortile se anche le sedie sono rotte e malmesse? La struttura ha necessità di un intervento, ma la funzione storica deve rimanere. Lei dice della prestigiosità della zona adiacente a Via Mascheroni: io le rispondo semplicemente che non è questione di zona centrale o periferica, è questione di un significato che una struttura assume nella memoria culturale e collettiva della città. Milano sta cancellando la memoria collettiva e creerà un futuro instabile, labile per la collettività e la comunità civile. Il titolo di studio fornito dall'Accademia ha ricevuto la parificazione nel 1997, pertanto non credo che si possa generalizzare come "modaioli e fannulloni" i frequentanti dell'Istituto prestigioso. Il tasso di fannullismo non credo sia diverso da altri enti universitari presenti in città.I ragazzi si stanno mobilitando, stanno rendendo vivo lo spazio organizzando una forma di resistenza e di opposizione coinvolgente e aperta alla città, come invitava a fare Dario Fo qualche sabato fa in un lungo e avvincente discorso tenuto in assemblea, come ex studente dell'Accademia, insieme a Franca Rame. Organizzeranno notti bianche artistiche, laboratori, performance di vario genere per accogliere la cittadinanza e renderla conoscente dell'insostituibilità dello spazio e della storica struttura.

Ripeto occorre amare Brera, come recita uno slogan delle ragazze e dei ragazzi in mobilitazione. E, a parere del sottoscritto, l'amministrazione comunale, fino a oggi, con soluzioni accentratrici e inefficaci, penalizzanti, sembra esprimere tutt'altro sentimento in merito. 

Intanto, i ragazzi hanno preparato un calendario di ini­ziative culturali per rilanciare l’immagine di Brera: arte, musi­ca e anche una notte bianca dei laboratori (aperti ai turisti). Per dire: «Noi amiamo Brera».

 Mi sento di dire insieme alle ragazze a i ragazzi che anche "IO AMO BRERA".

 

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Lista Uniti con Dario Fo 

Consiglio di Zona 4 Milano

 


In risposta al messaggio di Alfredo De Giorgi inserito il 3 Nov 2009 - 20:39
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]