.: Discussione: L'Accademia Brera deve essere difesa

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 2 Nov 2009 - 23:47
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Da milano.corriere.it:

Gli studenti: questa è casa nostra. Bassetti: serve un progetto per il trasferimento

Brera, la difesa di direttore e studenti «Accuse false, vogliono mandarci via»

Il direttore dell’Accademia: le accuse della soprintendente sono solo pretesti

MLANO - Studiate o bivaccate? «Ma se non possiamo neppure mettere una sedia, nel cortile». In piedi, o per terra, fumate gli spinelli? «La signora Bandera confonde le 'canne' con le sigarette». Non fosse il palazzo di Brera, sa­rebbe solo una bega di condo­minio. Qui la questione è seria: «Vogliono cacciarci. Ma questa è casa nostra da sempre, non ci riusciranno». L’Accademia ri­sponde alla soprintendente San­drina Bandera, la signora della Pinacoteca. Insieme, il diretto­re Gastone Mariani e gli studen­ti: «Bivacchi, spinelli... Sono so­lo pretesti per 'farci fuori'». Sul­lo sfondo dell’intervento della Bandera pubblicato ieri dal Cor­riere , infatti, c’è la prospettiva del trasloco delle Belle arti dalla sede storica all’ex caserma di via Mascheroni. Silvia De Rosa, 24 anni, rappresentante dei ra­gazzi nel Cda, è lapidaria: «Alla dottoressa Bandera non interes­sano gli studenti. Noi vogliamo la Pinacoteca assieme all’Acca­demia: sono nate così, e così de­vono rimanere». Divisi in casa, il museo e la scuola d’arte. E in mezzo, sco­modi, anche i poliziotti: hanno chiesto di togliere gli striscioni di protesta in cortile, ché detur­pano l’immagine del comples­so (sono ancora lì). I rapporti nel palazzo di Brera sono tesi dal 24 novembre 2008, il gior­no in cui Comune, ministeri del­la Difesa e dei Beni culturali, So­printendenza e presidenza del­l’Accademia hanno firmato l’ac­cordo per il trasloco.

Il 22 otto­bre, Dario Fo è intervenuto al­l’assemblea degli studenti: «Do­vete resistere nella sede storica e recuperare il rapporto con la città». Ieri gli la soprintendente Bandera: «Se ci fosse da parte degli studenti un vero attacca­mento, forse manterrebbero il cortile di accesso al museo in modo più consono all’istituzio­ne e più adatto a ricevere visita­tori italiani e stranieri». L’accusa: sigarette per terra, spinelli, bivacchi e cani a spas­so. La difesa: «Da parte nostra c’è l’impegno costante a far ri­spettare le regole. Nel condomi­nio ci vuole più rispetto da par­te di tutti», replica Mariani. In­terviene Aldo Bassetti, presi­dente degli Amici di Brera: «Par­to da un presupposto: io rispet­to profondamente i valori stori­ci dell’Accademia. Ma per que­sto bisogna proporre ai ragazzi un progetto di risistemazione della caserma Magenta adegua­to alla loro esigenze e qualità. Senza un progetto che migliori la situazione, hanno ragione a voler rimanere dove sono». La prima scelta degli studen­ti è Brera. La seconda si disco­sta di poco: Palazzo Citterio, edi­ficio statale del ’700, diroccato e vuoto, «sarebbe perfetto», si vedrà. Intanto, i ragazzi hanno preparato un calendario di ini­ziative culturali per rilanciare l’immagine di Brera: arte, musi­ca e anche una notte bianca dei laboratori (aperti ai turisti). Per dire: «Noi amiamo Brera».

Armando Stella

02 novembre 2009
In risposta al messaggio di Alessandro Rizzo inserito il 27 Ott 2009 - 18:42
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