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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 23 Ott 2009 - 17:17
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Gentile Elena,

le sue descrizioni rappresentano quello che nel giugno 2007 avevo paventato. Il passaggio della gestione dei CAM, ex CTS, dall'amministrazione comunale alla società Milano Sport spa ha comportato alcune inefficienze e lacune organizzative complessive, nonchè ha eliminato la possibilità dell'utenza di controllare e di poter condividere decisioni riguardanti la programmazione delle attività, la qualità delle medesime. Avevo chiesto di garantire il mantenimento del carattere pubblico della gestione dei centri, ma il Consiglio Comunale ha deliberato di destinare a Milano Sprt spa, non competente in modo puntuale dell'ambito, la gestione delle strutture. Il personale, che aveva acquisito una dose di professionalità e conoscenza dei servizi territorialmente circostanziati, è stato ridotto in parte, venendo meno competenze di alta qualità e di forte efficienza. Solo in parte sono stati assicurati i posti, riducendone, comunque, l'orario di servizio. Non solo: molte attività sono state ridotte e alcune altre sono state ridimensionate, magari riviste, nonostante avessero avuto discreto ritorno di partecipanti, nonostante la risposta positiva del servizio erogato. Non esiste nessun tipo di canale che possa garantire un controllo da parte dell'utenza del servizio e da parte del Consiglio circoscrizionale territoriale, prima organo con potere di codecisione con il Comitato di Gestione del singolo CAM della programmazione delle iniziative e delle attività. Lei sottopone all'attenzione del Comune e della cittadinanza un problema che inerisce anche la manutenzione delle strutture, la cui competenza è alquanto incomprensibile, essendo al limite tra quella comunale, settore demanio, e quella societaria dell'azienda preposta alla gestione, Milano Sport spa. Non solo: giustamente lei, sconfortata come gran parte di chi come noi ha conosciuto il significato storico dei Centri, esperienze aggregative partecipate e democratiche di vecchia data, conquista di una Milano che stava rinascendo culturalmente e socialmente, denuncia chiaramente che "questo sta diventando un luogo autogestito dimenticato dal comune..... oppure avete in mente di chiuderlo e costruirci una bella strada !". Io penso che il Comune abbia ceduto senza oneri e senza impegni un patrimonio della città, venendo meno per il futuro le garanzie che prima venivano assicurate a livello di gestione pubblica. Viene meno la qualità del servizio, la sicurezza dell'apertura della struttura, la copertura del personale qualificato dell'orario di apertura, la tutela della gratuità dell'accesso ai servizi, conseguenza di un esercizio privato della gestione di un luogo che dovrebbe essere aperto al pubblico, in quanto della cittadinanza e per la cittadinanza.

Che fare? Qualche mese fa un articolo apparso su Repubblica di Milano denunciava chiaramente che Milano Sport spa aveva chiuso lo scorso anno con bilancio in negativo e con forti perdite, determinando il diretto coinvolgimento del Comune di Milano nel coprire i buchi dettati da un'amministrazione criticabile, dato il risultato poco brillante della sue gestione annuale. Non solo: a mie interrogazioni dove chiedevo informazioni e dettagli a riguardo di tale risultato negativo amministrativo nessuna risposta è giunta, solamente quella del Direttore del Settore Aree Cittadine, Federico Bordogna, che chiaramente, essendo sua competenza, ha considerato il tema non rientrare nella sua specifica funzione, dato che il servizio è stato appaltato a una società terza (aggiungo non troppo terza essendoci la presenza in senso all'amministrazione di Milano Sport spa di alcuni consiglieri investitori). 

Occorre ricostruire una mobilitazione di rete di utenti e di animatrici e animatori, che sono la linfa vitale della qualità del servizio, che possa esprimere istanze e richieste, proposte e denunce utili a dettare una revisione della criticabile e fallimentare scelta del Consiglio Comunale di affidare a una società terza la gestione di patrimoni della nostra città, del nostro tessuto sociale e culturale partecipativo. 

La informerò comunque, dei passi futuri e prossimi che intenderei nella mia competenza territoriale quale consigliere di zona 4 compiere. Passi, sono questi, estendibili anche nelle altre circoscrizioni, essendo state paradossalmente omologate le linee di indirizzo e i criteri gestionali.

Cordiali saluti

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Lista Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano

In risposta al messaggio di Elena Paredi inserito il 22 Ott 2009 - 12:26
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