.: Discussione: Solidarietà ai militari della Santa Barbara e alcune riflessioni

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 12 Ott 2009 - 15:11
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Un attentato anche a Milano stamattina è avvenuto alla Caserma Santa Barbara di Via Perrucchetti. Un libico munito di un ordigno rudimentale ha fatto esplodere il pacco davanti all'ingresso della struttura, ferendosi gravemente e arrecando lievi danni fisici ad alcuni militari vicini e prossimi al luogo dell'attentato. L'imperizia dell'attentatore chiaramente ha evitato che da un episodio di relativa portata si potesse tramutare in una strage, in una nuova strage.

Ci si chiede perchè tutto questo sia avvenuto? I controlli militari e polizieschi a cui la città da alcuni mesi è sottoposta, limitativi spesso diverse attività e libertà di movimento, non possiamo dire che questo non sussista, contornati da un clima di terrore e di paura elevata, non hanno comunque evitato che un qualsiasi personaggio si avvicinasse alla struttura munito di ordigno confezionato in un pacco molto grossolano e poco funzionale, fortunatamente, a causare un disastro umano e sociale di forte intensità. Abbiamo un'amministrazione che parla spesso di sicurezza, di controlli che spesso si identificano in un'assidua ricerca del migrante di turno, magari clandestino, spesso vittima di sfruttamento, spesso lavoratore in nero, spesso precario esistenzialmente, spesso soggetto a un mondo criminale organizzato che rende quest'ultimo preda aggiuntiva per affari illeciti e illegittimi. Ma un semplice fatto può accadere alla luce del sole come se niente fosse, con una drammatica semplicità. Non possiamo tollerare, come donne e uomini democratici, sentire ripetere ogni volta l'equazione paradossale e irrazionale, da irresponsabili esponenti del mondo politico istituzionale, tra terrorismo e centri di culto islamico come luoghi di reclutamento. Non possiamo lasciare questa volta ancora carta libera ai razzismi di basso profilo strumentalizzanti un fatto che poteva essere evitato se fosse stata intensificata l'azione di prevenzione e di intelligence, unico canale che può garantire reale sicurezza e controllo del territorio. La responsabilità di chi è? In gran parte di un'amministrazione che si ammanta di difendere la sicurezza pubblica solo attraverso un'insensata, e quanto meno fallimentare, lotta alla clandestinità. La clandestinità è una piaga della nostra epoca, fatta di migrazioni e di ingressi naturali e non evitabili di persone che abbandonano le proprie terre perchè martoriate da conflitti, da guerre civili, da persecuzioni e violazioni di diritti umani. Si combatte la clandestinità evitando che questo status possa manifestarsi. Come? Non certo con aggiuntive misure restrittive, che aumentano condizioni di emarginazione, di frustrazione e alimentano insanabili odi sociali minando la base pacifica di convivenza sociale. Vogliamo promuovere serie politiche di integrazione e di confronti transculturali, garantendo a tutte e a tutti diritti e opportunità in quanto esseri umani? Vogliamo evitare che clandestinità diffusa divenga luogo di coltura di nuove sofferenze sociali, cause primarie di deviazioni dai contorni molteplici? Vogliamo dare termine a luoghi comuni alquanto volgari e ormai obsoleti esprimenti intolleranza e avversioni e aberranti identificazioni in soggetti concreti quali cause dei mali del vivere quotidiano?

Chiaramente esprimo solidarietà ai ragazzi della Caserma Santa Barbara. 

Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra

Consiglio di Zona 4 Milano